FAZZI, Arnaldo
Nato a Lucca fl 6 genn. 1855 da Sainuele, orologiaio, e Maddalena Giambastiani, si formò presso il locale istituto di belle arti. Nel 1877, ottenuto un alunnato triennale, scelse di perfezionare lo studio della scultura a Firenze, sotto la guida di G. Dupré. I primi anni fiorentini furono caratterizzati da notevoli difficoltà economiche che egli lamentava spesso nelle sue lettere ad E. Ridolfi (Carteggio Ridolfi). Nel 1880 sposò Elena Rossi, dalla quale ebbe tre figli.
Debuttò nel 1881 al Salon parigino con la statuetta marmorea Ilfalconiere. Nel 1888 ottenne la prima commissione pubblica importante, il monumento a Garibaldi per Città di Castello. L'anno seguente partecipò al primo concorso per un monumento ad Ugo Foscolo, da erigersi in S. Croce a Firenze, e il suo bozzetto risultò fra i quattro vincitori a pari merito; per il concorso successivo, riservato ai primi classificati dell'anno precedente, presentò due progetti, uno dei quali assai lodato da D. Martelli nel Corriere italiano (15 dic. 1890), ma ancora una volta la commissione giudicante decise di assegnare il primo premio ex aequo al F. ed a G. Cassioli (di fatto, nessuno dei due scultori eseguì il monumento). Nel 1891 insegnava alla scuola professionale delle arti decorative e industriali a Firenze (P. Pacini, Pref. a G. Previati, Della pittura. Tecnica ed arte, Ferrara 1992, p. XXVI). Nel 1893 realizzò il bronzo di Matteo Civitali che l'amministrazione comunale lucchese pose sotto il portico di palazzo pretorio. Vinse poi, nel 1895, il concorso nazionale per il monumento ad A. Pedrocchi nel cimitero maggiore di Padova.
Nel 1900, in seguito alla nomina a professore di scultura all'istituto di belle arti di Lucca, lasciò l'insegnamento della plastica presso la Scuola di decorazione dell'Umanità di Milano (cfr. Nec. 1944). È ricordato in due lettere che G. Pascoli (Lettere agli amici..., 1960) spedì da Messina nel 1901 ad A. Caselli. In questi anni si occupò della cappella del marchese Sardini, compiuta nel 1904, nel cimitero di Lucca, per la quale eseguì un grande bassorilievo concavo in marmo, di soggetto allegorico, che ne decora l'abside. Nell'agosto del 1903 venne collocato nell'atrio del palazzo comunale lucchese il suo medaglione bronzeo con l'effigie di Umberto I. Nello stesso anno il F. risulta membro del comitato provinciale per patrocinare l'Esposizione di Milano del 1906.
Conseguì una buona affermazione nel concorso nazionale per la decorazione dei propilei del Vittoriano a Roma, per il quale eseguì uno dei rilievi raffiguranti la Fama posto sul pronao del propileo di sinistra; il bozzetto in gesso fu conservato nel municipio di Lucca. Nel 1910 partecipò a quello indetto dal Comune di Genova per un Monumento ai Mille da erigersi sullo scoglio di Quarto; ottenne il premio di 1.000 lire da dividere con G. Bianconi ed E. Ceccarelli (L'Illustr. ital., 8 maggio 1910, p. 474).
Lasciò l'insegnamento nel 1930, oramai settantacinquenne, e trascorse i suoi ultimi anni a Firenze, dove morì il 15 agosto 1944.
Fra le altre sue opere si ricordano il portale dell'Accademia navale a Livorno, realizzato in bronzo, e alcuni monumenti funerari nel cimitero di Lucca. Fedele alla lezione del Duprè fino ai suoi ultimi lavori, il F. ebbe uno spiccato gusto decorativo ed una cura particolare per i dettagli, sia nelle opere di piccolo formato che nella scultura monumentale, benché sia stato attivo in vari centri d'Italia e si sia affermato in numerosi concorsi nazionali, la critica contemporanea e la storiografia successiva si sono occupate solo marginahnente della sua produzione.
Fonti e Bibl.: Necrol., in Corriere di Lucca, 27 nov. 1944; Lucca, Bibl. statale, ms. 3634/110-119: Carteggio Ridolfi; G. Pascoli, Lettere agli amici lucchesi, a cura di F. Del Beccaro, Firenze 1960, pp. 114, 120 s.; Relaz. ufficiale sul primo concorso per un monumento a U. Foscolo in S. Croce, Firenze 1890, ad nomen; A. Mazzarosa, Il monumento a M. Civitali inaugurato a Lucca, in Arte e storia, XII (1893), ottobre, pp. 169 ss.; Emporium, II (1895), 8, p. 158; O. Marracci, Arte e artisti, in La Rass. lucchese, I (1904), 7, p. 141; G. Massorbio, L'Italia per Garibaldi, Milano 1982, p. 131, ill. pp. 158 s.; T. Rodiek, Das Monumento nazionale Vittorio Emanuele II in Rom, Frankfurt am Main-Bern-New York 1983, pp. 62, 346; L. Puppi -G. Toffanini, Guida di Padova, Trieste 1983, p. 376; V. Vicario, Gli scultori ital. dal neoclassicismo al liberty, Lodi 1990, pp. 286 s.; U. Thieme F. Becker, Künstlerlexikon, XI, p. 322; A. Panzetta, Diz. degli scultori ital. dell'Ottocento, Torino 1989, pp. 73s.