arnia
Il termine è utilizzato una sola volta da D., nella Commedia, in sede di paragone realistico o (Benvenuto) di ‛ comparatio domestica ', che pure creò " varia corruttela nell'antica vulgata " (Petrocchi): là dove il rimbombo della cascata del Flegetonte è ragguagliato a quel che l'arnie fanno rombo (If XVI 3); e naturalmente la resa letterale, " alveari ", sconfina per spontanea sineddoche nel valore di " api dentro gli alveari ", a denotare l'abitazione delle api quasi soltanto come cassa di risonanza del loro ronzio. Il Landino: " Era adunque arrivato alla estremità del cerchio, dove l'acqua cadea ne l'altro giro, e facea tal romore quale è il rombo, ciò è il confuso strepito, il quale fanno l'arnie, ciò è e' vasi dove sono le api o vero pecchie ".