CERESA (Ceresa di Bonvillaret), Arnolfo Ottavio
Nacque a Torino il 31 ott. 1834 dal cav. Clemente, che era stato ufficiale nell'esercito napoleonico e aveva dato buone prove di sé nelle guerre del primo Impero, e da Giuseppina Frangia di Genola. Nel 1848. il C. fu ammesso alla Regia Accademia militare di Torino, della quale uscì, col grado di sottotenente di fanteria, il 5 ag. 1853, per essere destinato al 2º reggimento granatieri di Sardegna.
Fece parte del corpo di spedizione in Oriente inviato alla guerra di Crimea del 1855, e da questa esperienza nacque il suo Diario della campagna di Crimea successivamente pubblicato. Il C. si era guadagnato la fama di ufficiale studiosissimo, e forse anche per questo, allorché, il 5 giugno 1859, fu promosso tenente, venne trasferito al corpo di Stato Maggiore e ricevette il comando a frequentare un corso annuale di studi. Questi impegni, peraltro, non gli impedirono di partecipare alla campagna del 1859, durante la quale, anzi, fu insignito della sua prima medaglia d'argento al valor militare, guadagnata nella giornata di San Martino, nella quale s'era segnalato negli scontri presso la Madonna della Scoperta. L'anno successivo ricevuti il grado di capitano, fu inviato ai reparti, prese parte alla campagna del 1860 e venne impiegato per un periodo di istruzione pratica a Orbetello. Ma già alcuni mesi dopo, nell'aprile del 1861, era richiamato presso lo Stato Maggiore e inviato in Emilia, destinato presso la 12ª divisione attiva, come addetto allo Stato Maggiore del VI corpo d'armata. Nel 1864 lo troviamo a Milano, come capitano di Stato Maggiore applicato presso lo Stato Maggiore del gran comando del 2º dipartimento militare; l'anno successivo presso il ministero della Guerra, e nel 1866 è applicato presso lo Stato Maggiore del gran comando del dipartimento militare di Torino.
In quell'anno, durante la guerra contro l'Austria, il C. ricevette l'incarico di organizzare il battaglione di volontari vicentini, del quale resse successivamente il comando durante le ultime fasi della campagna, in un periodo in cui il battaglione rimase dislocato lungo la frontiera.
In tale occasione il C. venne fregiato di una seconda medaglia d'argento al valor militare. L'anno success ivo fu comandato presso la scuola di guerra, della quale fu uno dei primi insegnanti. Di nuovo inviato ai reparti, presso il 26º reggimento di fanteria, in occasione della nomina a maggiore, ricevuta l'11 giugno 1868, vi rimase poco tempo, e venne presto richiamato presso lo Stato Maggiore, dapprima come addetto al comando generale del corpo di esercito in Roma, poi, nel 1872, come capo di Stato Maggiore della divisione militare di Bologna. Dopo la promozione a colonnello, nel 1881, fu nuovamente destinato al servizio presso i reparti, con l'incarico del comando del 75º reggimento di fanteria, che di nuovo tenne solo per alcuni mesi: l'anno seguente era ancora una volta allo Stato Maggiore, che abbandonò definitivamente in occasione della sua nomina a maggior generale, avvenuta il 22 ott. 1884, e dell'assunzione del comando di brigata, prima presso la brigata "Livorno", poi presso la "Pinerolo".
Durante questo periodo compì atti di valore e di abnegazione, a Voglizzo e a Messina, per i quali fu fregiato della sua terza medaglia d'argento al valor militare e di una medaglia di bronzo al valor civile. Nel 1889 venne collocato nel servizio ausiliario e il 14 luglio 1895ricevette la promozione a tenente generale della riserva. Dal 1871 appare insignito della croce di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia. Fra gli incarichi speciali che il C. ricoperse, ricordiamo quello di membro del comitato di fanteria e cavalleria e quello di giudice del Tribunale superiore di guerra e marina.
Il C. morì a Castenaso (prov. di Bologna) il 22 ag. 1911.
Nel marzo 1879aveva sposato a Bologna Maria Ottavia Fagnoli, figlia di Rinaldo e di Alda Pia di Savoia, nata a Bologna il 28febbr. 1850,da cui ebbe due figli: Giuseppe Gabriele, nato il 25 genn. 1880, che continuò la tradizione militare della famiglia ricevendo, il 1º nov. 1900, il grado di sottotenente di cavalleria e che fu insignito della croce di guerra e delle medaglie della guerra italo-turca, della guerra 1915-18,dell'Unità d'Italia e fu cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro; e Lydia Alda, nata a Bologna il 23 genn. 1883, andata sposa nel 1913al conte Ercole Gaddi Pepoli.
Bibl.: Annuario militare…, pubbl. per cura del ministero della Guerra, 1857, pp. 130, 141; 1859, pp. 42, 116, 132; 1862, p. 53; 1864, pp. 54, 63; 1865, p. 79; 1866, pp. 86, 97; 1869, p. 214; 1871, pp. 80, 182; 1872, p. 27; Torino, Bibl. Naz., A. Manno, Il patriziato subalpino, III(datt.), ad vocem; Enc. militare, II, p.858; V. Spreti, Enc. storico-nobiliare ital., II, pp. 421 s.; Diz. del Ris. naz., II, pp. 655 s.