ARNSBERG (A. T., 53-54-55)
Città della Vestfalia, situata presso la riva sinistra della Ruhr, a 208 m. s. m., con 11.808 ab. (1921). Il circondario, di cui è capoluogo, ha 7688 kmq. di superficie e 2.548.276 ab., cioè 339 per kmq. Il castello di Arnsberg non viene menzionato che nel 1121, per quanto già prima esistano conti di Arnsberg.
A Federico, conte di Arnsberg (1092-1127), prima avversario dell'imperatore Enrico V, poi riconciliatosi con lui a Magonza nel 1120, successe nel 1124 Goffredo dei conti Euich, il cui ramo principale si spense, nel 1371, in Goffredo IV di Arnsberg. Il castello di Arnsberg rimase distrutto, ai tempi del conte Enrico I (1154i 1185) nel 1166, da Enrico il Leone, duca di Sassonia: quando questi nel 1180 perdette il suo ducato, l'arcivescovo di Colonia ne ebbe la parte occidentale col nome di Ducato di Vestfalia. E poichè già prima il conte di Arnsberg era più o meno dipendente dall'arcivescovo, man mano la contea cominciò a formare parte del dominio temporale di questo. La città fu dotata di statuti municipali nel 1237, dal conte Goffredo III, il quale, nello stesso anno, fece un patto col proprio cugino, Corrado di Rietberg, per cui dalla contea di Arnsberg restò distaccata quella di Rietberg. Conquistata e distrutta nel 1366 dal conte Engelberto III della Marca, la città insieme con la contea fu venduta due anni dopo da Goffredo IV per 130.000 fiorini d'oro all'arcivescovado di Colonia. Ma gli arcivescovi si trovarono in serie difficoltà finanziarie per l'acquisto, tanto che dal 1371 al 1477 furono costretti a dare in pegno tanto la città quanto il castello di Arnsberg. In quel periodo, in cui per l'indebolimento della potenza imperiale e per il disordine amministrativo, conseguenza del feudalismo spinto all'eccesso, i tribunali ordinarî erano poco temuti, la città di Arnsberg godette di larga fama quale sede di un tribunale segreto della santa Vehme. Accrebbe ancora fama a tal genere di giurisdizione una strana udienza tenuta in Arnsberg nel 1437 dall'arcivescovo Dietrich II di Colonia, in cui si trattava perfino della riforma dello Spirito Santo. Fa riscontro a questa udienza la proclamazione della libertà di coscienza che in Arnsberg fece nel 1583 l'arcivescovo Gebhard, della casa di Valdenburg. L'ultimo arcivescovo grande elettore dell'impero, Max Franz (1784-1801), dovette abbandonare nel 1794 il suo territorio. Secolarizzato l'arcivescovado, la contea, compresa la città di Arnsberg, fu annessa al langraviato di Assia-Daimstadt, che per concessione di Napoleone I nel 1806 diventò granducato; ma con il congresso di Vienna del 1815 passò alla Prussia.
Bibl.: v. Lilien, Statistik des Kreises Arusberg, Arsnberg 1876; K. Féaux de Lacroix, Geschichte Arnsbergs, Arnsberg 1895.