ARÖBALLOI TEBANI, Pittore degli (Maler der Thebaner Spitzaryballen)
Ceramografo corinzio il cui nome deriva da due aröballoi trovati a Tebe (Berlino 3269; Copenaghen Museo Naz., 4713), gia riuniti dallo Johansen. Un terzo aröballos, a Braunsberg, gli è stato attribuito dal Greifenhagen. Il pittore si ispira unicamente al fregio a figure di animali orientalizzanti; è ancora molto vicino allo stile protocorinzio, come mostrano le rosette a punti del fondo, la decorazione divisa in più zone e, nella zona secondaria, il motivo dei cani in corsa. È invece già nella tradizione corinzia per le dimensioni degli aröballoi e per gli animali della zona principale. Perciò i tre aröballoi possono essere datati al 630-620 a. C. (periodo di Transizione); per il Greifenhagen, al 640-625 a. C. Se, come crede il Payne, l'alàbastron di Copenaghen (Museo Naz., 5185), appartiene al pittore (il Benson lo considera vicino, ma non della stessa mano), questi era attivo anche tra il 620-600 a. C., perché l'alàbastron, per la composizione (un gruppo di tre figure che occupa tutta la superficie) e per il motivo araldico della serpe fra due sfingi affrontate, appartiene al Corinzio Arcaico.
Bibl.: K. F. Johansen, Les Vases Sycioniens, Parigi 1923, p. 166; H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, pp. 274, n. 62 s.; 275, n. 90; A. Greifenhagen, Antiken in Braunsberg, in Jahrbuch, Arch. Anz., XLVIII, 1933, 422 s., n. i; J. L. Benson, Geschichte d. korinthischen Vasen, Basilea 1953, p. 24, n. 16.