Vedi ARPINO dell'anno: 1958 - 1973
ARPINO (Arpinum, ᾿Αρπίνα)
Antica città su una altura (m 450 s. m., nel bacino del Liri). Occupata dai Romani nel 305 a. C. divenne prefettura, poi, dal 188 a. C., municipio con diritto di suffragio, retto da tre edili. Fu patria di Mario e di Cicerone. Resta buon tratto del circuito delle mura, in opera poligonale che si estendeva per 3 km circa, a cui appartiene la famosa porta ad arco acuto che non ha l'uguale in porte affini di altre cinte poligonali (Segni, Alatri e Norba). Sembra che l'interno delle mura in antico non fosse tutto abitato e quindi il paese romano avrebbe occupato, all'incirca, il sito del moderno. Poco discosto dal paese è l'acropoli, su un'altura (m 627 s. m.) detta oggi Civitavecchia. Forse il tempio di Mercurio Lanario, ricordato da un'epigrafe, è posto sotto la chiesa di S. Maria, sotto cui sono alcuni antichi avanzi. Anche il campanile di S. Maria di Civita racchiude un edificio antico non bene identificato. Importanti sono le cloache repubblicane, il cui restauro è ricordato da un'iscrizione (C. I. L., x, 5679) e di cui si è trovato qualche tratto. Una fullonica è nominata da un'epigrafe (L. I. L., x, 5681).
Bibl.: B. Clavelli, L'antica A., Napoli 1826; E. De Ruggiero, Diz. Ep., p. 678, s. v.; Ch. Hülsen, in Pauly-Wissowa, II, 1896, cc. 1218-219, s. v.; O.E. Schmidt, Arpinum, eine topographisch-historische Skizze, Meissen 1900; G. Pierleoni, Il patrimonio archeologico di Arpinum, Arpino 1907; L. Venturini, Notizie su A. e dintorni, Isola del Liri 1907; G. Pierleoni, Scoperte di antichità nel territorio di A., Arpino 1911.