ARPIONISMO
. Gli arpionismi sono meccanismi comprendenti particolari accoppiamenti cinematici, che agiscono generalmente in modo discontinuo o intermittente, e manifestano un comportamento differente a seconda del senso in cui agiscono le forze applicate o in cui si svolgono determinati movimenti. Si tratta di una classe di meccanismi che presenta una notevole varietà di forme e di tipi, cui corrispondono proprietà meccaniche differenti, cosicché numerose sono anche le applicazioni, e varî sono gli scopi ai quali i singoli meccanismi possono essere destinati.
Il più semplice e caratteristico tipo di arpionismo è quello che risulta dall'accoppiamento di una ruota a denti obliqui (denti di sega) con un arpione o nottolino, sotto l'azione di una molla (o di un peso) che assicura la chiusura di forza della coppia (fig. 1).
Se il nottolino è articolato a un punto fisso il sistema costituisce un arresto unilaterale (poiché la ruota risulta libera di ruotare soltanto in un determinato verso e non in senso contrario) e come tale viene impiegato, sotto varie forme, negli apparecchi di sollevamento (organi di ritegno o di sicurezza; fig. 2). Se poi sulla ruota agisce un secondo nottolino, articolato a un membro dotato di moto oscillatorio, la ruota assume un movimento progressivo intermittente, con spostamenti elementari proporzionali all'ampiezza delle oscillazioni (v. macchine, XXI, p. 742).
Su questo concetto e sull'impiego combinato di altri meccanismi semplici (viti, manovellismi, ecc.) sono basati molti tipi di arpionismi, atti alla trasformazione di moti continui o periodici in movimenti intermittenti (rotatorî o traslatorî) con rapporto variabile dei rispettivi spostamenti elementari. Ricordiamo, fra le applicazioni, gli organi di comando dei movimenti di alimentazione in molte macchine operatrici, come piallatrici, limatrici, ecc.
Senza alterare la costituzione della catena cinematica, una modificazione nella forma costruttiva di qualche organo può conferire al sistema particolari proprietà.
Così la ruota può essere costruita a dentatura interna in modo da contenere internamente il nottolino (fig. 3), oppure in forma di disco forato o dentato, con nottolino laterale. Quando poi si tratti di vincolare un organo in moto traslatorio, la ruota si trasformerà naturalmente in un'asta dentata o forata. Per contro il nottolino può assumere la forma di spina o di cuneo scorrevole dentro apposita guida. Fra le varie possibilità notiamo poi che con opportuni artifici (nottolino a martelletto o a cuneo ribaltabile, agente su denti diritti) si può per esempio rendere invertibile a volontà il senso del moto consentito alla ruota.
Una notevole modificazione costruttiva è rappresentata dagli arpionismi a nottolino comandato, nei quali (abolita la molla applicata al nottolino) i movimenti di impegno e disimpegno sono provocati da organi a comando rigido, o in particolare dall'azione sviluppata per attrito su pattini di frizione applicati alla ruota e collegati cinematicamente al nottolino (fig. 4).
A proposito di differenze costruttive è poi importante notare che ai comuni tipi di arpionismi, o arpionismi dentati, fanno riscontro (con perfetta analogia di composizione cinematica) i cosiddetti arpionismi a frizione (figg. 5 e 6) nei quali gli elementi a contatto hanno superficie atte a strisciare l'una sull'altra, e la possibilità di realizzare la condizione di blocco dipende dalla opportuna disposizione relativa dei singoli vincoli cinematici. Gli arpionismi a frizione sono spesso preferiti, specialmente come organi di arresto, per la loro maggiore prontezza e continuità di funzionamento e anche perché esenti da rumori speciali.
Notiamo ancora che fra gli arpionismi sono da annoverare i molteplici tipi di scappamenti usati in orologeria. Essi limitano i movimenti del meccanismo principale, facendoli dipendere dalle oscillazioni del pendolo o del bilanciere, e trasmettendo contemporaneamente a questi organi gl'impulsi necessarî per mantenerli in oscillazione (v. orologio, XXV, p. 588).
Infine è da ricordare una categoria di meccanismi che presenta caratteristiche comuni agli arpionismi propriamente detti e agli ingranaggi. Si tratta dei rotismi ad azione intermittente, o arpionismi a nottolino rotante, i quali trasformano direttamente un moto rotatorio continuo in un moto rotatorio intermittente. Il tipo più caratteristico di tali meccanismi è il rotismo a croce di Malta (fig. 7).