ARRENDAMENTO (dallo sp. arrendar "appaltare": dal significato di appalto si passa a gabella, perché si appaltavano le gabelle)
Termine antico di finanza, indicante gabella o imposta indiretta di consumo. Era in uso nella finanza napoletana, e s'incontra fino all'anno 1806: si parla infatti di "arrendamenti generali del Regno", che comprendevano il tabacco, la manna, l'acquavite, la seta, lo zafferano, il sale, il ferro, l'acciaio, l'olio, il sapone, le carte da giuoco, ecc. Di qui arrendare, per "appaltare", e arrendatore per "appaltatore" delle gabelle. Troviamo anche nella finanza pontificia il vocabolo arrendatore, a proposito di una controversia sorta per l'appalto del dazio sull'olio a Ferrara, e decisa dalla S. R. Rota in data 4 febbraio 1726.