arresto differito
loc. s.le m. Limitazione della libertà personale eseguita dalle forze di sicurezza anche a distanza di tempo dal reato commesso, se documentato da prove.
• potrebbe essere applicato anche ai manifestanti violenti l’«arresto differito», che concede 24 ore di tempo alle forze dell’ordine per, appunto, arrestare come se ci fosse la flagranza di reato. (Silvia D’Onghia, Fatto Quotidiano, 18 ottobre 2011, p. 2) • A giudicare dalle cronache non è servita a molto la norma sbandierata come deterrente l’anno scorso dal governo, quella di prorogare fino al 2016 l’arresto differito per disordini da stadio. Gli ultrà della violenza non si combattono (solo) così. Vanno spogliati del ruolo di interlocutori, privati di un’identità che li trasforma in depositari del pallino, fino a elevarli in momenti-chiave addirittura al ruolo di giudici. (Massimo Righi, Secolo XIX, 5 maggio 2014, p. 3, Primo piano) • «Quando c’è un alto indice di pericolosità sarà proibito sfilare nel centro delle città, proprio come avviene quando si impedisce ai tifosi di andare in trasferta», spiega [Angelino] Alfano, mentre nel nuovo disegno di legge sulla sicurezza urbana è previsto l’arresto differito per i manifestanti, e maggiori sanzioni per chi porta il casco o copre il volto. (M. R. T., Messaggero Veneto, 4 maggio 2015, p. 6).
- Composto dal s. m. arresto e dal p. pass. e agg. differito.
- Già attestato nel Corriere della sera del 4 febbraio 1994, p. 44, Cronaca di Roma (Fabrizio Peronaci).