Arrigo
. Forma normale del nome ‛ Enrico ' in antico italiano (quindi l'unica usata da Dante). Origine: il germanico Haimrich, " signore nella sua patria ", attestato in Toscana come Henrichus, Hein-, En- dalla fine del sec. X, e la cui diffusione va probabilmente collegata ai nomi degl'imperatori delle case di Sassonia e Franconia.
Quanto all'aspetto fonetico, si ha Enrigo (con -g- sul modello dei personali gotici in -rigus 〈-ricus 〈rîks di più antica introduzione) in una delle Carte della canonica della cattedrale di Firenze (ediz. a c. di R. Piattoli, Roma 1938), risalente al 1020; mentre il primo esempio di A. che sia noto (assimilazione di -nr- in -rr- e passaggio di e protonica iniziale ad a dinanzi a r) è del 1073: " in terra Arigetti f. b. m. Beriti " (Regesto della chiesa di Pisa, a c. di N. Caturegli, Roma 1938, n° 174, atto originale rogato a Pisa).
Bibl. - O. Brattö, Studi di antroponimia fiorentina, Gotemburgo 1953, 73-75; id., L'anthroponymie et la diplomatique, ibid. 1956, 5-7; ID., Filipe, Henrique e outros nomes próprios em Portugal e na Europa, Lisbona 1958, 12-15; A. Castellani, in " Zeit. Romanesche Philol. " LXXII (1956) 83, e LXXVI (1960) 498 n.; C. Tagliavini, Un nome al giorno, Torino 1955, 234-236.
Per quanto riguarda i singoli personaggi esplicitamente citati da D., o la cui menzione è sottintesa, si rinvia - con la sola eccezione di un Arrigo fiorentino non meglio designato - alla forma attuale ‛ Enrico '.