Ars magna (o Ars compendiosa inveniendi veritatem)
(Ars magna, o Ars compendiosa inveniendi veritatem) Titolo di un’opera di R. Lullo (1277 ca.); con tale espressione si identifica anche l’insieme della riflessione lulliana sull’arte combinatoria (➔ ars combinatoria), esposta in vari scritti fino all’Ars generalis ultima (1305-08). Nata da esigenze apologetiche e dallo spirito missionario cui Lullo si sente chiamato, l’«arte» stabilisce elementi semplici e primi (non solo logicamente, ma ontologicamente, poiché attinti dalla struttura stessa del reale) raffigurati in lettere o altri simboli (come nella tradizione cabalistica) e indica i metodi e le diverse relazioni che reggono tutte le loro possibili combinazioni. Tale procedimento viene visualizzato mediante grafici circolari («ruote») le cui rotazioni combinano fra loro principi di diverso tipo e grado ontologico: «dignità» (attributi divini); relazioni fra esseri contingenti; facoltà dell’anima intellettiva; virtù e vizi; verità teologiche, filosofiche, del diritto. Mnemotecnica ed enciclopedismo governano l’arte lulliana che, però, non è organizzazione e ricapitolazione del sapere, ma procedimento inventivo che permette di attingere, per via di sintesi, tutti i possibili enunciati scientifici, disposti gerarchicamente secondo uno schema ontologico agostiniano di subordinazione (del sapere così come del reale) al cui centro è Dio (simbolizzato, nella prima «ruota» lulliana, dalla lettera A). L’A. m. ha avuto larghissima influenza durante il Rinascimento e fino a Leibniz.