ARSAMEIA SUL NINFEO (Άρσάμεια πρὸς Νυμφαίῳ ποταμῳ. V. S Ι970, p. 82, s.v. Arsameia)
Città della Commagene presso il fiume Nymphaios (od. Kâhtaçay). In base alla configurazione della città, definita ἀμφίπολις nella grande iscrizione rupestre, è stato ipotizzato che il sito corrisponda alla sola odierna Yeni Kale, un pianoro contraddistinto da due picchi, oggi cinto da mura medievali e che ospitava - come riporta la suddetta iscrizione - il palazzo reale (βασίλειον).
Hierothèsion. - Su un'altura (odierna Eski Kale) sulla sponda meridionale del Kâhtaçay, esterna alla città (έν Άρσαμείας προαστίῳ secondo l'iscrizione), sorgeva lo hierothèsion, centro di culto dinastico realizzato da Antioco I di Commagene (69-38 a.C. circa). Il complesso si sviluppava attorno alla precedente Tomba di Mitridate Callinico (approssimativamente tra il 100 e il 70 a.C.), occupante la parte più alta del pianoro e probabilmente costituita da un mausoleo, statue colossali e forse anche da un altare. Di questi monumenti si conoscono solo pochi frammenti scultorei.
L'opera di monumentalizzazione di Antioco I interessò soprattutto la via processionale, posta sul pendio meridionale della collina, che portava dal fondovalle alla tomba vera e propria; di questa via è stato identificato il percorso della parte superiore, lungo il quale sono state identificate tre «stazioni».
Quella inferiore era costituita da una piattaforma gradonata ricavata nella roccia, sulla quale era il rilievo, ora frammentario, di dexìosis con Mithra, Apollo e un dinasta, riconosciuto come Antioco I, sebbene l'iscrizione sul retro citi Mitridate Callinico.
La stazione intermedia era formata da una terrazza, in parte sostruita in parte tagliata nella roccia, comunicante con un vano ricavato nel fianco della collina, collegato a sua volta con un ambiente quadrangolare ipogeico tramite una scala.
La particolare articolazione di questo impianto induce a ritenerlo un luogo di culto di Mithra, probabilmente precedente allo hierothèsion. All'esterno erano due grandi rilievi affiancati di cui rimangono le parti inferiori, raffiguranti Antioco I e il padre Mitridate e un altro (anch'esso frammentario), dalla ubicazione più incerta, di dexìosis con Antioco e Mithra. Nell'ultima stazione della via processionale la roccia era lavorata e formava una . serie di gradoni e due pareti verticali sulle quali fu incisa la lunga iscrizione di Antioco, enunciante il suo programma dinastico-religioso nonché gli antefatti relativi alla città di Arsamela, alla tomba del padre Mitridate Callinico, ecc. Al di sotto dell'iscrizione è l'ingresso di una lunga galleria sotterranea (da collegare a funzioni cultuali), mentre al di sopra di essa è stato ricollocato nella posizione originaria il grande rilievo di dexìosis con Antioco I e Eracle.
La via si concludeva con una scalinata monumentale che portava alla parte occidentale della sommità della collina. Ai lati di questa si articolavano una serie di ambienti quadrangolari, i maggiori dei quali presentano ancora notevoli parti di pavimentazione a mosaico. La fronte meridionale di questo accesso monumentale, prospiciente la vallata, è stata ricostruita come una duplice terrazza sulla quale si ergevano colonne doriche sormontate dalle statue degli avi di Antioco I, in modo del tutto analogo allo hierothèsion del Nemrud Dağ.
La vita dello hierothèsion non dovette prolungarsi di molto dopo la morte di Antioco I: infatti, già nel corso del I sec. d.C. il plateau di Eski Kale fu occupato, distruggendo le strutture preesistenti, da un impianto di tutt'altra natura, da interpretare verosimilmente come una residenza privata, abbandonata nel III sec. d.C.
Bibl.: F. K. Dörner, T. Goell, Arsamela am Nymphaios (IstForsch, 23), Berlino 1963; W. Hoepfner, Arsameia am Nymphaios II (IstForsch, 33), Tubinga 1983 (con bibl. prec).