ARSINOE III, detta Filopatore ('Αρσινόη ἡ Φιλοπάτωρ)
, Figlia di Tolomeo III. Alla morte del padre, quantunque avesse ereditato dalla madre, Berenice di Cirene, molte qualità fisiche e morali, non riuscì a sottrarre il fratello alla malvagia influenza delle passioni e di corrotti consiglieri. Lo accompagnò nella spedizione contro la Siria, e contribuì con la sua presenza e con un ardente appello ai soldati alla vittoria di Rafia.
Al ritorno della corte in Alessandria (fine del 217), il re, seguendo l'esempio dei Faraoni e dell'avo Tolomeo sposò la sorella, e la coppia portò da allora il titolo, nel culto alessandrino, di "dei filopatori" (ϑεοὶ ϕιλοττά τορες).
La vita della regina nell'orgiastica corte popolata di letterati di poeti e di filosofi, ma soprattutto dominata da favorite e favoriti a lei avversi e da buffoni, fu una continua umiliazione e tristezza. Nel 209 essa diede alla luce l'erede del trono.
In un'operetta che a lei dedicò Erastostene, maestro del mal riuscito allievo Tolomeo IV, sono riportate le sdegnose parole che la regina pronunciò contro la vergogna e la mancanza di gusto del sovrano e della corte, essendo venuta a conoscenza della processione detta delle laginoforie (λαγυνοϕόρια), che era stata ordinata sotto gli auspici del re.
Morto questi, la regina, tutrice naturale del piccolo suo figliuolo diveniva pericolosa per la camarilla che aveva tenuto sotto il proprio dominio Tolomeo IV, e perciò una congiura fu ordita e messa ad effetto per sopprimerla.
La morte della coppia reale fu tenuta nascosta per parecchio tempo, e soltanto alla fine del 203, Agatocle e Sosibio la resero pubblica; ma la misteriosa, inattesa disparizione della regina suscitò commozione nella cittadinanza e fu una delle cause che provocarono, di lì a poco, la trionfante rivolta guidata da Tlepolemo.
Fonti: Polibio, V, 33, 2 seg.; 83, 3; 84, 1; 87, 6; XV, 25, 2-7; 33, 11 seg.; Giustino, XXX, 1-7.
Bibl.: Oltre le opere generali di storia greca ed ellenistica v. H. Gauthier e H. Sottas, Un Décret trilingue en l'honneur de Ptolemée IV, Cairo 1925, pp. 11-13. Per i ritratti v. bibl. sotto arsinoe filadelfo e inoltre A. Levi, Un ritratto di Arsinoe III, in Bull. d'Arte del Min. della P. I., VI (1927), p. 548 segg. (la testa di marmo pubblicata dal Dutilh è nel Mus. of Fine Arts di Boston); Delbrück, Antike Porträts, 61, 14.