ARSINOE III Filopatore (᾿Αρσινόν ἡ Φιλοπάτωρ)
Figlia di Tolomeo III e di Berenice di Cirene, andò sposa al fratello Tolomeo IV all'indomani della spedizione contro Antioco III di Siria (217 a. C.) in cui essa, nonostante la giovane età, aveva dato prova di straordinaria fermezza. Nel 209 a. C. diede alla luce l'erede al trono, di cui si accingeva ad assumere la tutela nel 204, alla morte del marito, quando fu soppressa da una congiura. Ancora vivente, divenne, insieme al marito, oggetto di culto sotto il titolo comune di "dèi Filopatori".
L'immagine della mite regina, quale ci è tramandata dalle monete, appare solo eccezionalmente velata, a somiglianza di quella di A. II; normalmente, invece, come sui grandi ottadracmi d'oro di Cipro, essa reca sui capelli, semplicemente spartiti sulla fronte e raccolti dietro a spirale, la sola corona; è ornata di orecchini e di collana e regge sulla spalla sinistra lo scettro. La leggenda ᾿Αρσινόης Φιλοπάτορος (di A. Filopatore), sul retro della moneta, la dice divinizzata, ma secondo una tipologia nuova al culto di stato, indipendente da quella tradizionale di A. II. Da un punto di vista stilistico, il profilo delicato e i grandi occhi sporgenti della regina sono facilmente inquadrabili nell'ambito della ritrattistica alessandrina.
Sul confronto con gli ottadracmi d'oro citati è basata l'identificazione con A. III di una testa bronzea di Mantova, forse proveniente da Alessandria, opera di sobrio realismo e di alto valore stilistico, nonché di una testa marmorea nel museo di Boston e di una bella gemma a Parigi. Alcuni archeologi hanno poi voluto riconoscere i ritratti di Tolomeo Filopatore e di A. III, nelle figure di Chronos e Oikumene sul rilievo di Archelaos di Priene con l'apoteosi di Omero.
Monumenti considerati. - Monete: N. Svoronos, Τὰ νομίσματα τοῦ κράτους τῶν Προλεμαίων iii, Atene 1904, tav. xxxix, 1-12; iv, Atene 1908, c. 201 ss.; W. Koch, Die ersten Ptolomaeerinnen nach ihren Münzen, in Zeitschrift für Numismatik, xxxiv, 1924, p. 88 ss. Testa di Mantova: A. Levi, Un ritratto di A. III, in Boll. d'Arte, vi, 1926-27, p. 548 ss.; E. Pfuhl, Ikonographische Beitrage zur Stilgeschichte der hellenistischen Kunst, in Jahrbuch, xlv, 1930, p. 38 ss. Testa di Boston: I. Noshy, The Arts in Ptolemaic Egypt, Oxford 1937, p. 94 ss. Gemme: A. Furtwängler, Gemmen, i, n. 34; II, tav. xxxi, 29. Rilievo di Archelaos di Priene: Levi, art. cit., p. 259 ss.; Pfuhl, art. cit., p. 36 ss.
Bibl.: U. Wilcken, in Pauly-Wissowa, II, cc. 1287-1289, s. v., n. 27.