Anglonormanna, Arte. Architettura
La definizione a. si applica all'architettura inglese sviluppatasi sotto i re della dinastia normanna - Guglielmo I (1066-1087), Guglielmo II (1087-1100), Enrico I (1100-1135) - e anche sotto i loro successori Stefano (1135-1154) e, per una parte del suo regno, Enrico II (1154-1189). L'architettura a. si identifica sostanzialmente con l'architettura romanica in Inghilterra, ma il termine sottolinea il fatto che quest'ultima ebbe le sue origini da forme nate in Normandia e successivamente sviluppatesi sull'altra sponda della Manica. Da un punto di vista stilistico, l'architettura romanica a. fu preceduta da uno stile insulare anglosassone, che perpetuò forme preromaniche fino alla metà del sec. 11°; essa fu quindi seguita dallo stile gotico, che fece la sua comparsa a partire dagli anni intorno al 1150.
In un caso importante la formazione dello stile anglonormanno precedette la conquista normanna dell'Inghilterra nel 1066: ciò avvenne nell'abbazia di Westminster, ricostruita sotto il re Edoardo il Confessore (1043-1066) a partire dal 1050 circa. La chiesa, una delle maggiori nell'Europa del tempo, presentava un impianto molto vicino a quello dell'abbazia di Jumièges (Normandia) e doveva essere stata costruita sotto la direzione di maestranze normanne (uno dei maestri si chiamava Teinfrith) che lavoravano per la corte anglosassone. Non ci sono motivi per ritenere, tuttavia, che questa costruzione sia stata subito imitata in Inghilterra.
All'epoca della conquista del 1066, nella stessa Normandia era in atto il passaggio dal primo stile romanico di Jumièges allo stile romanico maturo formulato per la prima volta nel Saint-Etienne di Caen. Fu quest'ultimo stile, appena nato, a essere immediatamente adottato per le prime importanti costruzioni erette in Inghilterra su committenza normanna. Le principali furono la cattedrale di Christ Church e l'abbazia di St Augustine, entrambe a Canterbury, iniziate intorno al 1070. La cattedrale fu costruita senza scostarsi dal modello del Saint-Etienne di Caen, mentre a St Augustine, sotto la direzione del maestro Blitherus, pur adottando nell'insieme lo stile di Caen, nel corpo orientale vennero fusi un'ampia cripta e un deambulatorio. Per l'importanza di Canterbury quale sede del primate della Chiesa d'Inghilterra e per la modernità dell'impianto delle due chiese, queste divennero ben presto i modelli da cui derivò gran parte della successiva architettura anglonormanna. Significativa al riguardo è la forma del capitello cubico che venne introdotta in Inghilterra, forse dalle Fiandre, nella fabbrica di Canterbury e quasi subito si diffuse ovunque. Purtroppo entrambi gli edifici di Canterbury furono in gran parte distrutti nei secoli seguenti e possono essere ricostruiti solo per frammenti. Più ampie sono le testimonianze in alcune delle chiese ispirate direttamente da Canterbury, come la cripta della cattedrale di Worcester (Worcestershire), iniziata nel 1084, o le parti principali della cattedrale di Chichester (Sussex), costruita negli anni successivi al 1075, e l'abbazia di St Albans (Herefordshire), i cui lavori iniziarono tra il 1070 e il 1080.Non tutte le grandi chiese la cui ricostruzione fu avviata durante il regno di Guglielmo I (1066-1087) seguirono così da vicino il modello di Canterbury. La cattedrale di York venne iniziata dopo il 1070 con un'ampia navata unica che deve aver tenuto presente più l'architettura della Loira e dell'Angiò che quella della Normandia.
Per la cattedrale di Winchester (Hampshire), incominciata nel 1079, si ricercarono modelli ancora più lontani ed eterogenei. L'edificio fu progettato per essere il più grande nell'Europa del sec. 11°: le dimensioni principali furono infatti esemplate su quelle di S. Pietro in Vaticano. Peraltro, come nelle contemporanee chiese di pellegrinaggio francesi, essa venne inserita in un progetto che comprendeva un circuito completo di navate e matronei attorno ai transetti e che, nel previsto gruppo di cinque torri disposte intorno all'incrocio tra navata e transetto, doveva riecheggiare il profilo mosso delle chiese delle regioni del Basso Reno e della Mosa. Nonostante ciò, lo schema effettivo dell'alzato murario (come testimoniato dai bracci del transetto conservatisi) è chiaramente nella tradizione di Canterbury e di Caen ed è probabile che il maestro costruttore (forse Hugo) sia stato un normanno dalla formazione eclettica.
Oltre a quella delle grandi chiese erette a seguito della conquista (nello spazio di mezzo secolo quasi tutte le cattedrali e abbazie di rilievo erano state ricostruite), i nuovi signori normanni dell'Inghilterra intrapresero la costruzione di numerosi castelli destinandoli a propria residenza e al controllo del paese. Il più importante tra questi edifici fu la Torre di Londra, costruita per Guglielmo I, con funzione sia di palazzo (con un'elaborata cappella e altri annessi), sia di fortificazione.
Altrove l'aspetto militare spicca più evidente. Molti dei più antichi castelli normanni in Inghilterra erano costruzioni di legno e terra, costituiti da una torre di difesa posta su un rialzo del terreno (motte) e un cortile recintato (bailey); in qualche caso, tuttavia, muri di cinta, porte e donjons in muratura appaiono già in età arcaica, come a Chepstow (Gwent) e Richmond (North Yorkshire). Considerazioni di ordine militare ebbero influenza anche sulle fondazioni episcopali, sia nella forma di castello destinato alla residenza del vescovo, come a Durham, dove si è conservata la cappella (nono decennio del sec. 11°), sia attraverso la fortificazione della cattedrale stessa, come nella facciata occidentale della cattedrale di Lincoln, eretta intorno al 1090, che presenta caditoie sui portali principali.
Il regno di Guglielmo II (1087-1100) segnò una nuova fase di sviluppo dell'architettura anglonormanna. Le premesse dello stile romanico maturo erano state chiaramente espresse negli anni tra il 1070 e il 1090; ora la logica interna dello stile poté svilupparsi e, ugualmente, le forme architettoniche poterono rivestirsi di una maggiore raffinatezza decorativa. Ciò è testimoniato con eccezionale chiarezza nella cattedrale di Ely (Cambridgeshire), iniziata verso il 1081 per volere del fratello del vescovo di Winchester, della cui chiesa segue da vicino lo stile sobrio. Intorno al 1090, tuttavia, il carattere dell'opera mutò e presto la magnifica navata fu compiuta in uno stile pieno di eleganza e grazia lineari; la navata di Ely è forse la più bella testimonianza sopravvissuta del beau ideal dell'architettura a. dell'inizio del sec. 12°, ma ai suoi tempi non fu probabilmente l'esempio più importante di tale stile. Questo ruolo era forse svolto dal nuovo Glorious Choir aggiunto alla cattedrale di Canterbury dopo il 1095 (mentre era arcivescovo s. Anselmo); del coro di Canterbury resta intatta solo l'ampia e bella cripta, la cui importanza è accresciuta dal fatto di possedere una delle più antiche e più interessanti serie di capitelli figurati dell'architettura anglonormanna.
Ely fu uno degli esempi formativi per la creazione di uno stile locale, caratteristico dell'Inghilterra orientale, tendente all'uso di una decorazione lineare intesa ad articolare la struttura architettonica. I più importanti monumenti conservatisi sono la cattedrale di Norwich (Norfolk), iniziata nel 1096, e l'abbazia di Thorney (Cambridgeshire), del 1089-1109; in particolare va ricordata la distrutta abbazia di Bury St Edmunds (Suffolk), iniziata intorno al 1081 e collegata a Ely per il medesimo tipo di facciata 'a vento', cio'e una sorta di schermo che conclude il corpo longitudinale nascondendolo completamente. A Ely questa facciata non fu completata che alla fine del sec. 12°, ma il progetto, che prevedeva transetti occidentali e una torre centrale, risale probabilmente al 1100 circa.
In altre regioni dell'Inghilterra le tendenze della fine del sec. 11° e dell'inizio del 12° non sembrano rivolte a una maggiore eleganza dello stile decorativo quanto piuttosto alla ricerca di nuove forme strutturali. Nelle Midlands occidentali questa corrente è rappresentata dall'abbazia (ora cattedrale) di Gloucester, iniziata nel 1089, dove nel corpo orientale, derivato inizialmente da Worcester e da St Augustine a Canterbury, le arcate della navata e dei matronei poggiano su due piani di bassi pilastri cilindrici, mentre nella navata (inizio del sec. 12°) i matronei furono eliminati per consentire la costruzione - su colossali sostegni cilindrici - di alte arcate al di sopra delle quali corre un basso triforio. Da rilevare anche il fatto che il corpo orientale del sec. 11° era presumibilmente coperto integralmente da una volta in pietra e che nell'abside, a quanto pare, era stata messa in opera una delle più antiche volte a crociera costolonata, che furono adottate poi sia nella navata centrale, sia in quelle laterali. La fase più antica della costruzione di Gloucester aveva ben poco della raffinatezza decorativa di Ely e adottò solo semplici cornici a sezione semicircolare. Nelle navate invece appare diffusa la decorazione a chevron, uno dei motivi più caratteristici dell'architettura a. del 12° secolo.
Strettamente legata a Gloucester è l'abbazia di Tewkesbury (Gloucestershire), iniziata intorno al 1090, dove nella parte orientale la navata principale e i matronei erano uniti da giganteschi pilastri cilindrici che si alzavano lungo i due piani, mentre nel corpo longitudinale i matronei furono eliminati, lasciando isolati i sostegni cilindrici. Su tutti gli spazi principali Tewkesbury presentava alte volte a botte, di tipo analogo a quelle attestate anche nell'abbazia di Pershore (Worcestershire).
Più famosa di Gloucester, ma impostata secondo un programma architettonico non privo di legami con questa, era la cattedrale di Durham, nell'Inghilterra settentrionale. Qui nel corpo orientale, cominciato nel 1093, fu previsto fin dall'inizio l'uso di alte volte costolonate e un programma coerente venne esteso successivamente a tutta la costruzione. Come a Gloucester, gli alzati di Durham si allontanarono dal modello di Caen nell'accentuazione dell'altezza delle arcate principali, con pilastri cilindrici alternati a più grandi pilastri polistili. Sin dall'inizio a Durham si mirò, inoltre, a un elaborato programma decorativo in grado di rivaleggiare con quello di Ely. Nelle fasi più antiche si fece largo uso di una decorazione lineare, che venne però seguita da una diffusione dello chevron: la decorazione non si limitò agli archi, ma si estese anche alle superfici dei pilastri cilindrici.La realizzazione di grandi progetti come Ely, Canterbury, Gloucester e Durham, iniziata nel sec. 11°, si protrasse per gran parte dei primi tre decenni del secolo successivo e costituì una delle principali attività architettoniche del regno di Enrico I (1100-1135).
Un altro settore è quello dei progetti intrapresi ex novo, come la costruzione dell'abbazia di Reading (Berkshire), fondata da Enrico I, ispirata a Cluny e iniziata nel 1121, e la ricostruzione della zona orientale della cattedrale di Salisbury (Old Sarum, Wiltshire) promossa dal vescovo Ruggero (1102-1139). Di questi edifici restano solo pochi frammenti che sono tuttavia sufficienti a documentarne la ricca ornamentazione plastica. Una simile tendenza all'esuberanza decorativa si può notare anche in alcuni fra i più importanti edifici sorti nel primo terzo del 12° secolo. Nell'abbazia di Peterborough (Cambridgeshire), iniziata nel 1118, nella zona orientale e nel transetto si adottò su larga scala la tipologia architettonica già affermatasi in altre chiese dell'Inghilterra orientale, ma per la decorazione si usarono lo chevron e altre forme che portarono le caratteristiche delle superfici lontano dalla primitiva linearità. A Castor, nei pressi di Peterborough, la nuova moda decorativa è ripresa in una chiesa parrocchiale di campagna completata nel 1124. Nell'abbazia di Romsey (Hampshire), iniziata intorno al 1120, vennero realizzati un corpo orientale rettangolare e un deambulatorio; gli alzati seguirono invece sostanzialmente il modello strutturale di Winchester, ma la nuova tendenza decorativa introdusse un'ampia decorazione a chevron, mentre nei matronei, ridotti a un'esile struttura traforata, prese il sopravvento un gusto 'manierista'. Per contro, nella cattedrale di Southwell (Nottinghamshire), iniziata verso il 1110, le forme architettoniche mostrano una grave sobrietà, invece di una fantasiosa libertà: la navata è priva di qualsiasi divisione in campate e i sostegni delle arcate e dei matronei sono massicci. Ma, nonostante questa semplificazione nella struttura, è presente un'abbondante decorazione scolpita, sia all'interno sia all'esterno. L'esterno è inoltre degno di nota anche per la presenza di una delle facciate a due torri meglio conservate di tutta l'Inghilterra (la tipologia era stata introdotta nel sec. 11° a Westminster e a Canterbury). Nella prioria di Leominster (Herefordshire), cominciata intorno al 1123, una severità stilistica caratterizza l'architettura e la decorazione, con l'eccezione del portale occidentale, mentre il disegno irregolare dei pilastri della navata ha portato a proporre l'ipotesi poco credibile che fossero previste volte cupoliformi.
Il gusto per la ricca ornamentazione, prevalente durante il regno di Enrico I, oltre che negli edifici sacri è presente anche nelle costruzioni civili, come per es. nei donjons di Rochester (Kent) e di Castle Hedingham (Essex). Ancora più elaborato di questi era l'ampio palazzo, articolato attorno a un cortile, costruito a Sherborne (Dorset) per il vescovo Ruggero di Salisbury. Si possono ricordare qui anche ambienti ed elementi degli edifici monastici, come la sala capitolare della cattedrale di Worcester, a pianta circolare, dove la copertura era sostenuta da un'unica colonna centrale, o l'alta torre d'ingresso dell'abbazia di Bury St Edmunds.
I regni di Stefano (1135-1154) ed Enrico II (1154-1189) videro l'arrivo dal continente di nuove idee che misero in discussione l'accettata ortodossia dello stile anglonormanno; la completa sostituzione di quest'ultimo tuttavia fu un processo lungo. Una delle sfide fu quella portata dai Cistercensi, arrivati in Inghilterra nel 1128 e rapidamente diffusisi, specialmente nel Nord del paese; tra l'altro la ben nota critica cistercense alla scultura romanica trovò probabilmente un facile bersaglio nel contemporaneo stile anglonormanno. Le prime chiese appartenenti all'Ordine in Inghilterra dovettero essere estremamente semplici, ma quando, negli anni tra il 1140 e il 1160, venne intrapresa la costruzione di edifici di maggiore importanza, come l'abbazia di Fountains (North Yorkshire), elementi del Romanico borgognone furono combinati con una versione drasticamente semplificata dello stile anglonormanno.
Altri committenti invece trassero nuove idee dal continente al solo scopo di arricchire il repertorio della già rigogliosa decorazione anglonormanna. Così nell'abbazia di Malmesbury (Wiltshire) la navata, degli anni 1141-1159 ca., derivò dalla Borgogna l'uso degli archi a sesto acuto e vari dettagli decorativi, incorporando questi prestiti in un insieme ricco che raggiunse il suo apice nei portali elaboratamente scolpiti che reggono il confronto con gli esempi della Francia sudoccidentale. L'influenza della forma dei portali francesi si fece sentire ancora nei portali occidentali delle cattedrali di Lincoln e di Rochester (Kent), mentre un'ispirazione continentale è stata chiamata in causa anche per alcuni elementi della notevole decorazione di un gruppo di chiese parrocchiali nello Herefordshire, la più nota delle quali è a Kilpeck.
L'inserimento di dettagli continentali in un ricco insieme decorativo dovette caratterizzare l'abbazia di Faversham (Kent), fondata dal re Stefano nel 1148; ma di questa fondazione sono note solo la pianta e un capitello di marmo intagliato. Il fratello di Stefano, Enrico, vescovo di Winchester (1129-1171), fu un grande committente di opere d'arte, oltre che un collezionista di sculture antiche provenienti da Roma. Del suo operato in ambito architettonico resta testimonianza nelle rovine del suo grande palazzo a Winchester e nel St Cross Hospital della stessa città, iniziato negli anni tra il 1160 e il 1170. La chiesa del St Cross Hospital è ricca di elementi ornamentali in misura mai eguagliata fino a quel momento, includendo tra gli altri materiali adottati anche il marmo levigato. Essa rappresenta perciò un proseguimento delle tendenze sopra descritte, anche se tra le sue 'citazioni' continentali si trovano elementi tipici del primo Gotico della Francia del Nord.
La data e il contesto preciso dell'introduzione dell'architettura gotica in Inghilterra sono problemi controversi che riguardano da vicino la comprensione dell'ultima fase del Romanico anglonormanno. Oggi si ritiene generalmente che la penetrazione dell'arte gotica nel paese possa datarsi al momento della ricostruzione della cattedrale di Canterbury, che ebbe inizio nel 1174. Uno dei veicoli delle idee gotiche furono probabilmente i monaci cistercensi o, più precisamente, i monaci provenienti da Savignac, insediatisi nell'abbazia di Furness (Cumbria) intorno al 1150 (sotto il patronato del re Stefano) e, poco dopo, quelli dell'abbazia di Roche (South Yorkshire). Altre occasioni di introduzione del Gotico furono la ricostruzione del tratto orientale della cattedrale di York, a partire dalla fine degli anni cinquanta, quella della cattedrale-sorella di Ripon (North Yorkshire), iniziata subito dopo il 1160. Nel Sud dell'Inghilterra la costruzione decisiva fu probabilmente il nuovo quartier generale dei Cavalieri Templari a Londra, inaugurato nel 1161: quivi è la più antica chiesa interamente gotica conservata in Inghilterra.
Anche se lo stile gotico cominciò a diffondersi a partire dalla fine del sesto decennio del sec. 12°, la fase ultima del Romanico anglonormanno continuò a sopravvivere per un certo periodo di tempo. La chiesa del St Cross Hospital a Winchester non fu un esempio isolato dello stile di transizione tra Romanico e Gotico, ma al contrario fu seguita da una serie di edifici in cui i due stili coesistono anche se con una predominanza dell'elemento romanico. Gli esempi più significativi di questo tardo Romanico sono la prioria di St Frideswide (ora cattedrale) a Oxford, iniziata intorno al 1170, e la cappella esterna occidentale (galilea) aggiunta alla cattedrale di Durham intorno al 1175. A Oxford fu ripreso l'alzato, con la serie di giganteschi pilastri cilindrici che valgono a raccordare i due piani, già presente a Tewkesbury e a Romsey; nella cappella di Durham invece fu adottato un sistema 'a sala' con cinque navate, con archi profusamente decorati a chevron, sorretti da slanciati pilastri che inglobano fusti di marmo levigato.
È noto che a Durham la costruzione della fine del sec. 12° prevedeva una ricca decorazione con vetrate dipinte e pitture murali, di cui restano alcune parti nella galilea. Altre pitture murali di quest'epoca sono conservate nella raffinata cappella del Santo Sepolcro della cattedrale di Winchester e, di poco precedenti, nelle cappelle dedicate ai ss. Gabriele e Anselmo a Canterbury. A York, invece, si conservano alcune vetrate di questo periodo. Queste opere si collocano alla fine di una tradizione probabilmente fiorente in Inghilterra durante tutto il periodo romanico, rappresentata però solo da pochi resti frammentari. Le più antiche pitture murali conservate in misura sufficiente nel loro complesso sono quelle della metà del sec. 12° esistenti nella chiesa parrocchiale di Kempley (Gloucestershire) e quelle degli anni intorno al 1100 nelle chiese di Clayton e Hardham (Sussex). Questi resti testimoniano che l'architettura a. non era caratterizzata solo dalla ricchezza della decorazione scultorea, ma anche dall'uso del colore: non si può però tracciare un percorso dei sottili cambiamenti del gusto cromatico di quel periodo. È da menzionare a questo proposito anche l'uso di mattonelle decorate nei pavimenti: in modo particolare vanno ricordate quelle del 1160 ca. nell'abbazia di St Albans con motivi a foglie in rilievo sotto l'invetriatura.
L'architettura civile della seconda metà del sec. 12° mostra caratteri simili a quelli dell'architettura religiosa, cioè un conservatorismo nelle forme strutturali e una sempre maggiore ricchezza decorativa. Così nell'architettura militare il castello conserva l'impianto con motte e corte, in alcuni casi in pietra e dalle dimensioni imponenti, come ad Arundel (Sussex), mentre anche il donjon continua a essere apprezzato, come a Castle Rising (Norfolk): entrambi questi castelli furono costruiti per lo stesso signore, che aveva sposato la vedova di Enrico I. Ancora nel 1180-1190 Enrico II faceva costruire un magnifico donjon a pianta rettangolare nel castello di Dover (Kent), ma già prima nel donjon nel suo castello di Orford (Suffolk), intorno al 1170, era stata adottata una pianta poligonale, indice dell'influenza delle nuove torri cilindriche di desunzione continentale. Di carattere residenziale e di aspetto ancor più lussuoso era il grande palazzo di Enrico di Blois a Winchester (Hampshire), mentre a Farnham (Surrey) e a Hereford (Herefordshire) sopravvivono le grandi sale delle residenze vescovili costruite in legno.
Anche i grandi Ordini monastici eressero splendidi edifici residenziali, un importante gruppo dei quali è conservato a Canterbury. Del tardo sec. 12° si sono conservate alcune residenze più modeste, in pietra, erette da ricchi cittadini, come a Lincoln, o da proprietari terrieri sui loro possedimenti. Alla fine del secolo tuttavia la maggior parte degli edifici di abitazione e agricoli doveva ancora utilizzare il tradizionale sistema di costruzione in legno, anche se ben pochi esempi possono essere plausibilmente assegnati a un'età anteriore al sec. 13° (come, per es., il granaio per orzo a Cressing Temple, Essex, ora datato verso il 1211-1220). Le testimonianze più importanti di carpenteria del periodo dell'architettura romanica devono perciò essere cercate solo in un piccolo numero di tetti e guglie di chiese.
Bibliografia
A.W. Clapham, English Romanesque Architecture, 2 voll., Oxford 1930-1934.
T.S.R. Boase, English Art 1100-1216, Oxford 1953.
R.A. Brown, English medieval castles, London 1954.
G. Webb, Architecture in Britain, the Middle Ages (The Pelican History of Art, 12), Harmondsworth 1956.
M.E. Wood, The English Medieval House, London 1965.
R.A. Stalley, A 12th-century Patron of Architecture: A Study of the Buildings erected by Roger Bishop of Salisbury, JBAA, s. III, 34, 1971, pp. 62-83.
M.F. Hearn, The rectangular ambulatory in English medieval architecture, JSAH 30, 1971, pp. 187-208.
id., Romsey Abbey, a progenitor of the English national tradition in architecture, Gesta 14, 1975, pp. 27-40.
E.C. Fernie, The ground plan of Norwich Cathedral and the square root of two, JBAA 129, 1976, pp. 77-86.
S.E. Rigold, Romanesque bases in, and south-east of, the limestone belt, in Ancient monuments and their interpretation. Essays Presented to A.J. Taylor, Chichester 1977, pp. 99-137.
B. Cherry, Romanesque architecture in Eastern England, JBAA 131, 1978, pp. 1-29.
R.A. Brown, Observations on the Tower of London, AJ 136, 1979, pp. 99-108.
G. Zarnecki, Studies in Romanesque Sculpture, London 1979.
R.D.H. Gem, The Romanesque rebuilding of Westminster Abbey, Anglo-Norman Studies 3, 1980, pp. 33-60.
Salisbury, a cura della Royal Commission on Historical Monuments, I, London 1980.
F. Woodman, Architectural History of Canterbury Cathedral, London 1981.
J. Bony, Durham et la tradition saxonne, in Études d'art médiéval offerts à Louis Grodecki, Paris 1981.
M. Andrew, Chichester Cathedral, the problem of the Romanesque choir vault, JBAA 135, 1982, pp. 11-22.
J.P. McAleer, The Romanesque transept and choir elevations of Tewkesbury and Pershore, ArtB 64, 1982, pp. 549-563.
id., The Romanesque choir of Tewkesbury and the problem of a 'colossal order', ivi, 65, 1983, pp. 535-558.
A.W. Klukas, The architectural implications of the 'Decreta Lanfranci', Anglo-Norman Studies 6, 1983, pp. 136-171.
J.P. McAleer, Romanesque England and the development of the 'Façade Harmonique', Gesta 23, 1984, pp. 87-105.
id., The eleventh-century façade of Lincoln Cathedral, Architectura [München] 14, 1984, pp. 1-19.
R.D.H. Gem, L'architecture pré-romane et romane en Angleterre, BMon 142, 1984, pp. 233-272.
English Romanesque Art 1066-1200, cat., London 1984.
J.M. Fletcher, M.-C. Tapper, Medieval artefacts and structures dated by dendrochronology, MArch 28, 1984, pp. 112-132.
P. Fergusson, Architecture of Solitude: Cistercian Abbeys in Twelfth-Century England, Princeton 1984.
C.A. Hewett, English Cathedral and Monastic Carpentry, Chichester 1985.
D. Phillips, The Cathedral of Archbishop Thomas of Bayeux at York (Excavations of York Minster 1967-1973, 1), London 1985.
C. Norton, D. Park, Cistercian Art and Architecture in the British Isles, Cambridge (in corso di stampa).
Ulteriori studi sull'architettura romanica:
Conference Transactions of the British Archaeological Association, I-VIII: R.D.H. Gem, G. Zarnecki, N. Stratford, Worcester, 1975; E.C. Fernie, Ely, 1976; id., Durham, 1977; C.A.R. Radford, Wells and Glastonbury, 1978; Canterbury, 1979; R.D.H. Gem, E.C. Fernie, D. Park, Winchester, 1980; Gloucester and Tewkesbury, 1981; R.D.H. Gem, R. Halsey, Lincoln, 1982.
v. anche Anglonormanna, Arte. Parte introduttiva