Anglonormanna, Arte. Tessuti
I tessuti a. sono conservati in misura leggermente maggiore di quelli anglosassoni; esiste poi la grande testimonianza del ricamo di Bayeux (Bayeux, Tapisserie de Bayeux) che ne permette una diversa valutazione.
In quanto grande panno istoriato, il ricamo non appare del tutto isolato nel quadro dell'arte inglese dal 10° al 12° secolo. Gi'a Aelfflaed, vedova di Ealdorman Byrhtnoth, ucciso nella battaglia di Maldon nel 991, aveva infatti donato alla cattedrale di Ely un panno che commemorava le gesta del marito: non è noto però se si trattasse di un vero arazzo di lana o di un ricamo come quello di Bayeux. Circa un secolo più tardi, panni raffiguranti scene della Vita di s. Albano, il Buon samaritano e il Figliuol prodigo sono documentati nell'abbazia di St Albans. Anche Abingdon in questo periodo aveva arazzi con la Storia di Giobbe, la Natività e l'Apocalisse, mentre Evesham ne possedeva una serie con la Vita di s. Egwin. Intorno al 1214, Sarum (od. Salisbury) custodiva panni che rappresentavano Giobbe, Abramo e l'Arca di Noè.
Il tipo di ricamo inglese, che in quei secoli avrebbe raggiunto un'importanza internazionale, era costituito da una produzione figurativa e decorativa eseguita a fili di seta e d'oro. Particolarmente adatto per abbellire arredi d'altare e paramenti, esso divenne noto come opus anglicanum e verso la fine del sec. 13° veniva esportato in tutta l'Europa occidentale.
Caratteristiche di questa produzione sono quattro mitre, custodite a Namur (Maison des Soeurs de Notre-Dame, tesoro), nelle cattedrali di Sens e di Tarragona e a Monaco (Bayer. Nationalmus.). Sono simili, tutte e quattro di seta bianca tessuta a saia, con le figure delineate con filo di seta scuro su uno sfondo di fili rivestiti d'argento. L'esemplare di Monaco, conservato meglio degli altri, presenta su un lato il Martirio di s. Stefano e sull'altro, come le altre tre mitre, il Martirio di s. Tommaso di Canterbury. Questo soggetto permette di datare le mitre a un periodo immediatamente successivo al 1180, quando il culto di s. Tommaso Becket si andava rapidamente affermando. Le figure sono rappresentate nella maniera rigidamente ieratica caratteristica delle forme del ricamo romanico inglese posteriore al ricamo di Bayeux. Questo stile durò all'incirca fino alla metà del sec. 13°, quindi ben più tardi dell'abbandono di modi simili da parte dei miniatori. Sulla mitra di Monaco i personaggi sono solo abbozzati, con poco interesse per la resa del panneggio, ed esprimono l'intensità della narrazione in forme quasi schematiche; i piccoli motivi vegetali che compaiono su queste mitre consistono in pochi rami con andamento a girali e terminazioni a tre punte, semplici indicazioni simboliche di un'ambientazione all'aperto.
Il tipo di ricamo con motivi puramente decorativi prodotto dalle ricamatrici anglonormanne è documentato da un gruppo di oggetti provenienti da Sens e da Canterbury. Il pezzo più bello tra quelli di Sens è un'altra mitra, oggi appartenente alla cattedrale di Westminster e in deposito al Vict. and Alb. Mus. di Londra: le parti principali sono in seta bianca con ricami in oro, come le mitre di s. Tommaso, ma vi compare anche una banda verticale di seta rossa sui lati anteriore e posteriore che forma un bordo lungo tutto l'orlo inferiore. Ci sono indizi che fanno supporre che su queste bande fossero originariamente cucite delle decorazioni, probabilmente placche smaltate. Il ricamo dorato segue un elegante disegno di girali vitinei attorno ad ampi cerchi, probabilmente contenenti in origine decorazioni in metallo o gioielli. I vigorosi motivi circolari sono schiettamente romanici e rappresentano versioni semplificate della decorazione che compare su molti intagli in avorio e oggetti smaltati quali le pissidi Morgan (New York, Pierp. Morgan Lib.), Balfour e Warwick (Londra, Vict. and Alb. Mus.) e in aperto contrasto con la geometria elaborata e spigolosa degli schemi più tardi del ricamo inglese del tardo 13° secolo.
Un altro esempio di decorazione ricamata non figurativa della seconda metà del sec. 12° è rappresentato dai coturni provenienti dalla tomba dell'arcivescovo Hubert Walter nella cattedrale di Canterbury; la loro seta ha perso ormai gran parte del colore, ma sembrerebbe essere stata blu con una rete diagonale di fili a fondo d'oro che racchiude croci fogliate, aquile araldiche e stelle. L'uso di questo genere di motivi è probabilmente dovuto soprattutto all'influenza dei broccati del Medio Oriente, importati nell'Europa occidentale durante i periodi anglosassone e anglonormanno.
Bibliografia
A.G.I. Christie, English Medieval Embroidery, Oxford 1938.
Opus Anglicanum. English medieval embroidery, cat., London 1963.
English Romanesque Art 1066-1200, cat., London 1984.
D.M. Wilson, The Bayeux Tapestry, London 1985.
v. anche Anglonormanna, Arte. Parte introduttiva