ARTHROPHYTA (dal gr. ἅεϑρον "membro, arto" e ϕυτόν "pianta")
Le Arthrophyta costituiscono un tipo ben caratterizzato di Crittogame vascolari, comprendenti forme erbacee e grandi alberi, diffuse fin dai più antichi periodi geologici, sino all'epoca attuale. Esse sono caratterizzate da fusti costantemente articolati e muniti di costole, con le foglie disposte in verticilli ai nodi, libere o più o meno connate, frastagliate dicotomicamente nei gruppi primitivi (Pseudoborniales, Protocalamariaceae), palmato-laciniate in alcune Sphenophylleae e progressivamente ridotte durante l'evoluzione del gruppo fino alle attuali forme costituite da fusti e da rami destinati a compiere la maggior parte della fotosintesi. Esse sono tutte sporangiofore e strobiloidi, sebbene si riscontrino importanti variazioni nei particolari della morfologia e della struttura istologica. Alcune erano isospore, altre eterospore.
Il gruppo raggiunse il suo massimo sviluppo nel Paleozoico, mentre dopo il periodo triasico appare rappresentato unicamente dal genere Equisetum, che sopravvive anche oggidì con circa 25 specie poco differenti l'una dall'altra e per la maggior parte diffuse nell'Europa, nell'Asia e nell'America Settentrionale. Dal punto di vista tassonomico, il tipo così denominato dal Berry corrisponde da presso alle Articulatae di Lignier e alle Sphenopsidae di Scott.
Le Arthrophyta possono essere divise in due classi: le Sphenophylleae e le Calamarieae, l'ultima delle quali comprende due ordini assai ben definiti, cioè le Pseudoborniales, le Equisetales e le Calamariales. Le Calamariales alla loro volta includono due famiglie, le Protocalamariaceae e le Calamariaceae.