Drammaturgo francese di origine armena (Kislovodsk, Stavropol′, 1908 - Parigi 1970); stabilitosi a Parigi nel 1924. Esordì nel 1950 con L'invasion e La grande et la petite manoeuvre, in cui si avvertono echi della lezione kafkiana, dell'espressionismo tedesco e soprattutto del teatro della crudeltà di A. Artaud. Cosciente di una fatalità che divide gli uomini in persecutori e perseguitati, A. è teso qui alla ricerca dei mezzi per superare ogni divisione nella difesa di una comune umanità. Nelle opere successive, nelle quali più evidente si fa invece l'influenza di E. Piscator e B. Brecht, scopre la soluzione, drammatica e umana, nell'adesione alla realtà storica secondo un preciso modulo politico: La parodie, 1952; Le professeur Taranne, 1953; Tous contre tous, 1953; Le Ping-pong, 1955; Paolo Paoli, 1957; Le Printemps 71, 1961; Thomas More ou l'homme seul (con R. Bolt, 1963); La politique des restes, 1963; Off limits, 1969; Si l'été revenait, 1970. Gran parte della sua produzione è stata raccolta in 3 volumi di Théâtre (1953, 1955, 1966). Assai significative sono inoltre le sue traduzioni, ed adattamenti, di opere straniere (La mort de Danton, dall'originale di G. Büchner; Edouard II, dall'originale di Marlowe; Les petits bourgeois, dall'originale di M. Gor′ kij; Les âmes mortes, dall'originale di N. V. Gogol′). Ha riunito le sue note sul teatro ed i suoi articoli critici in Ici et maintenant (1964). È morto suicida.