Danto, Arthur Coleman
Danto, Arthur Coleman. – Critico d’arte e filosofo statunitense (n. Ann Arbor, Michigan, 1924). Johnsonian professor emeritus of philosophy alla Columbia university è stato, insieme a N. Goodman, tra i più autorevoli rappresentanti della filosofia analitica, da cui poco a poco si è distanziato arrivando all’elaborazione di una filosofia dell’arte ispirata dai filosofi detti continentali, in primis dallo storicismo di Hegel. Dal 1984 al 2009 è stato il critico d’arte per il giornale The Nation. Nel suo famoso e provocatorio saggio The end of art (1984) D. ha enunciato la tesi sulla fine dell’arte, intesa come fine del pensiero modernista di un percorso evolutivo dell’arte, come fine dell’idea di progresso lineare e razionale dell’arte occidentale, legittimando così tutte quelle forme artistiche postmoderne nate negli anni Settanta del 20° secolo. D. ha approfondito ulteriormente tale tesi in After the end of art (1997; trad. it. 2008), aprendosi al pluralismo artistico ed espressivo che caratterizza la fine delle grandi narrazioni del periodo contemporaneo, definito dal filosofo «poststorico». Nel 2000 ha raccolto oltre cinquanta scritti critici redatti per The Nation insieme al saggio per il catalogue raisonné di Andy Warhol nel libro The Madonna of the future. Essays in a pluralistic art world, per il quale ha vinto il Prix Philosophie a Parigi nel 2003. In seguito alla laurea honoris causa in Filosofia conferitagli nel 2007 dall’Università di Torino sono stati tradotti in italiano i suoi libri più importanti: L'abuso della bellezza nel 2007; La trasfigurazione del banale e La destituzione filosofica dell'arte nel 2008; Andy Warhol e Oltre il Brillo Box nel 2010.