Diplomatico inglese (Simla 1862 - Londra 1949). Funzionario in India, dove fra il 1910 e il 1914 resse la segreteria degli affari esteri, guidò la delegazione britannica alla conferenza di Simla (1913-14), tra Regno Unito, Cina e Tibet, sulla definizione dello status internazionale e dei confini del Tibet. In tale occasione M. concluse un accordo con i rappresentanti del Tibet, che non fu sottoscritto dalla delegazione cinese. L'accordo, pur confermando l'appartenenza del Tibet al territorio cinese, ne distingueva una sezione interna, sotto il controllo di Pechino, da una esterna, autonoma, e stabiliva il confine fra il Tibet e l'India (la cosiddetta linea M.). Tale confine, non riconosciuto dalla Cina, è rimasto controverso anche dopo l'indipendenza dell'Unione Indiana. Alto commissario della Gran Bretagna in Egitto (1914-16), tra il luglio 1915 e il marzo 1916 scambiò una corrispondenza con lo sceriffo della Mecca al-Ḥusain, volta a favorire una ribellione degli Arabi contro l'Impero Ottomano (e dunque il loro appoggio all'Intesa nel conflitto mondiale) e a porre le premesse per una crescita dell'influenza britannica nella regione dopo la fine della guerra. Nella corrispondenza M. dichiarava il sostegno di Londra all'indipendenza degli Arabi in una vasta area (comprendente, fra l'altro, la Palestina), da cui era escluso soltanto un settore della Siria occidentale (di interesse francese).