Scrittore e giornalista finlandese (Kittilä, Lapponia, 1942 - Espoo 2018). Intellettuale eclettico, pittore, boscaiolo, inventore, collaboratore di testate giornalistiche quali Lapin kansa e Suomen Kuvalehti, ha esordito nella narrativa con Jäniksen vuosi (1975; trad. it. L'anno della lepre, 1994), cui hanno fatto seguito tra gli altri la trilogia costituita da Herranen aika (“O mio Dio”, 1980), Ukkosenjumalanpoika (1984; trad. it. Il figlio del dio del tuono, 1998) e Auta armias (“Che il cielo ci aiuti”, 1989) e i romanzi Operaatio Finlandia (“Operazione Finlandia”, 1971), Paratiisisaarenb vangit (1974; trad. it. Prigionieri del paradiso, 2009). La sua produzione successiva si distacca dalla tradizione popolare finlandese che sostanzia i primi scritti, per sondare i nuclei problematici della modernità quali l’emarginazione, la devianza e la solitudine, non disdegnando comunque la vena satirica e paradossale; tra le opere più recenti si segnalano Hurmaava joukkoitsemurha (1990; trad. it. Piccoli suicidi tra amici, 2006), Maailman paras kylä (1992; trad. it. L'allegra apocalisse, 2010); Kymmenen riivinrautaa (2001; trad. it. Le dieci donne del cavaliere, 2011); Kylmät hermot, kuuma veri (2006; trad. it. Sangue caldo, nervi d'acciaio, 2012); Hirttämättömien lurjusten yrttitarha (1998; trad. it. La fattoria dei malfattori, 2013); Tohelo suojelusenkeli (2004; trad. it. Professione angelo custode, 2014); Vapahtaja Surunen (1986; trad. it. Il liberatore dei popoli, 2015); Volomari Volotisen ensimmäinen vaimo muuta vanhaa tavaraa (1994; trad. it. La prima moglie e altre, 2016).