Paasilinna, Arto Tapio
Scrittore finlandese, nato a Kittilä, in Lapponia, il 20 aprile 1942. Dotato di ingegno duttile e inventivo, fondamentalmente autodidatta, dopo aver frequentato per un solo anno (1962-63) l'Istituto superiore popolare della Lapponia (Lapin kansankorkeakoulu), svolse varie attività.
È stato pittore, boscaiolo, collaboratore radio-televisivo, inventore (nel 1984 ha vinto il primo premio nella competizione nazionale delle invenzioni Valtakunnallinen keksintöpalkinto) e soprattutto giornalista con una spiccata attenzione ai problemi sociali; ha scritto, infatti, più di 10.000 articoli su numerosi quotidiani e riviste. Apprendista editoriale al quotidiano lappone Lapin kansa (Il popolo della Lapponia), caporedattore al quotidiano Pohjolan työ (Il lavoro del Nord) e infine collaboratore fisso al più noto periodico di attualità finlandese, Suomen Kuvalehti (Il periodico illustrato della Finlandia). Dedicatosi alla scrittura in particolare dal 1975, ha ottenuto ampi consensi, con i circa trenta romanzi pubblicati - e tradotti in molte lingue -, per lo stile veloce, chiaro e fluente e per la vena satirica che percorre le sue movimentate narrazioni. Tuttavia la critica letteraria finlandese ha riconosciuto solo tardivamente i meriti di P., che è stato invece apprezzato all'estero fin dalle sue prime opere. Nel 2001, lui vivente, si è costituita la società letteraria finlandese che gli è intitolata: Arto Paasilinnan Seura.
La sua opera più nota è il romanzo ecologico Jäniksen vuosi (1975; trad. it. L'anno della lepre, 1994), una storia di vagabondaggio, in cui un giornalista annoiato del suo lavoro decide di lasciare tutto per ritrovare sé stesso nella natura insieme al suo compagno di viaggio, un piccolo leprotto: una scelta alternativa fuori dai prevedibili schemi sociali che sottintende una critica in chiave umoristica della società dei consumi. Del romanzo è stata realizzata una trasposizione cinematografica nel 1977, sulla base di un copione scritto da P. stesso. Molto noto è anche il romanzo, a impronta mitologica e ricco di grande spiritualità, Ukkosenjumalanpoika (1984; trad. it. Il figlio del dio del tuono, 1998), che costituisce una trilogia a sfondo religioso insieme a Herranen aika (1980, O mio Dio) e Auta armias (1989, Che il cielo ci aiuti).Più vari i temi affrontati in altre opere: dalle storie di guerre immaginarie (Operaatio Finlandia, 1971, Operazione Finlandia) a quelle di viaggiatori vaganti per mare e per l'universo intero (Paratiisisaarenb vangit, 1974, I prigionieri dell'isola del Paradiso), dai racconti di combattenti stellari (Onnellinen mies, 1976, L'uomo felice, da cui è stato tratto un film nel 1982) alle vicende di povera gente (Ulvova mylläri, 1981; trad. it. Il mugnaio urlante, 1997).
Distaccandosi dalla sua prima produzione, in parte legata alla tradizione popolare finlandese, P. ha affrontato in modo originale argomenti di grande attualità: la malattia mentale, la tortura, la distruzione del mondo, il suicidio di massa, l'emarginazione e la solitudine. Il suo aspro giudizio sulla società è evidente in Hurmaava joukkoitsemurha (1990, Piccoli suicidi tra amici), da cui è stato tratto un film nel 2000. L'unica via di uscita per parlare di argomenti tanto complessi e terribili sembra rimanere il suo dissacrante umorismo, come avviene in Hirnuva maailmanloppu (1999, Il nitrito della fine del mondo), un romanzo che vede nel ruolo di protagonista un cavallo e in cui P. sostiene la difesa della natura contro i falsi valori della modernità.
bibliografia
K. Laitinen, Suomen kirjallisuuden historia (La storia della letteratura finlandese), Keuruu 1997.
D. Sessa, Arto Paasilinna, Il figlio del dio del tuono, in Settentrione. Rivista di studi italo-finlandesi, 1999, 11, pp. 199-201.
R. Haavikko, Miten kirjani ovat syntyneet 4 (Come sono nati i miei libri 4), Helsinki 2000.
Kurittomat kuvitelmat, Johdatus 1990-luvun kotimaiseen kirjallisuuteen, (Fantasie sregolate. Introduzione alla letteratura finlandese), a cura di M. Soikkeli, Turku 2002.