ARTROSTRACHI (dal gr. ἄρϑρον "membro, articolo" e ὄστρακοι "crostaceo", quindi "crostacei articolati" per i segmenti toracici mobili, non ricoperti da uno scudo)
Fu il Burmeister a proporre nel 1834 questo nome per lo stesso gruppo di Crostacei che fino dal 1815 il Leach avea chiamato Edrioftalmi; agli Artrostrachi, il Burmeister contrappose i Toracostrachi, equivalenti ai Podoftalmi dello stesso Leach, ripartendo negli anzidetti due ordini i Crostacei Malacostrachi. L'ordine è adottato tuttora da parecchi autori nella primitiva composizione, considerandolo cioè formato dagl'Isopodi, Anfipodi e Lemodipodi (Caprellidi), mentre da altri, su proposta dello Stebbing, vi furono aggiunti i Cumacei; ma è pur necessario ricordare che in ogni caso non è evitata la difficoltà di una precisa distinzione dei due ordini in base ai caratteri principali, donde la tendenza odierna a seguire una sistemazione diversa dei Malacostrachi, che riunisce nel gruppo Eumalacostrachi gli Artrostrachi e i Toracostrachi.
Gli Artrostrachi, escludendo i Cumacei, sono caratterizzati dalla mancanza di uno scudo, di modo che i segmenti toracici sono liberamente articolati, a eccezione del primo e talora del secondo, che sono fusi col capo; solo negli Anisopodi o Tanaidacei esiste un piccolo scudo che si estende sui due primi segmenti toracici e sui lati, per costituire una piccola cavità branchiale; in tal caso il primo paio di pereiopodi è trasformato in massilipedi. Gli occhi, quando sono presenti, sono sessili (donde il nome di Edrioftalmi), talora brevemente peduncolati, ma non mai mobili.
Gli Artrostrachi costituiscono una suddivisione dei Malacostrachi e si ripartiscono nei tre ordini: Anisopodi o Tanaidacei, Isopodi, Anfipodi (v. crostacei).
Bibl.: Dal punto di vista storico sono da ricordare: H. Burmeister, Beiträge zur naturgeschichte der Rankenfüsser, Berlino 1834; W. E. Leach, Tabular view of the external characters of four classes of animals, Londra 1815. Oltre le opere generali sui Crostacei e quelle speciali sui singoli ordini, indicate alle voci relative, si vedano: Th. Stebbing, A History of Crustacea, Londra 1893; W. Giesbrecht, Crustacea, in A. Lang, Lehrbuch der vergleichende Anatomie, Jena 1888; Claus-Grobben, Lehrbuch der Zoologie, Marburgo in Hessen 1917.