CODIGNOLA, Arturo
Nato a Nizza Marittima il 16 apr. 1893 da Dalmiro e da Maria Molfino, si laureò in lettere all'università di Genova. Al ritorno dalla prima guerra mondiale, in cui era stato ferito, s'impegnò nella sezione genovese dell'Associazione nazionale combattenti, divenendo redattore capo, e poi direttore, del periodico I Combattenti, su cui cercò di mantenere autonomo, con crescenti difficoltà, l'interventismo e il combattentismo democratico dall'assorbimento fascista. In questo ambiente di idealità risorgimentali maturò il suo interesse per la formazione giovanile di Mazzini, che si tradusse nei saggi Nuovi documenti sulla giovinezza di Mazzini (in Rivista d'Italia, II [1920], pp. 35 ss., Il padre dei Ruffini (in Rass. stor. del Risorgimento, IX [1922], pp. 165-214) e nel volume La giovinezza di Mazzini (Firenze 1925).
Utilizzò come fonti gli inediti zibaldoni giovanili del Mazzini, cinque fascicoli degli anni 1817-31, conservati da I. Cremona Cozzolino e legati poi alla sua morte all'Istituto mazziniano, che egli pubblicherà quarant'anni dopo nei primi due volumi della nuova serie dell'edizione nazionale degli Scritti. E inoltre: l'archivio dell'università genovese, le carte di Maria Mazzini, l'archivio Ruffini custodito nel Museo del Risorgimento di Genova, del quale, come impiegato dell'ufficio Belle arti e storia del comune, fu nominato conservatore. Parallela alla tematica religiosa sviluppata nello studio del giovane Mazzini, è la traduzione de Il valore della vita di F. Ollé Laprune, con introduzione di M. Blondel (Firenze 1922).
Il C. si venne dedicando sempre più agli studi risorgimentali, proseguendo specialmente il filone ligure-mazziniano e quello moderato- sabaudo. Nel 1926 sul Giornale storico e letterario della Liguria, di cui nel 1935 assumerà la direzione, iniziava la rubrica Appunti per una bibliografia mazziniana, portata avanti fino al 1941 con la collaborazione di L. Ravenna ed E. Rinaldi, e ripresa nel 1955 dal Bollettino della Domus mazziniana. Nel 1934 assumeva la direzione dell'Istituto mazziniano. Aveva intanto pubblicato I fratelli Ruffini, I (1833-1835), Genova 1925, e II (1836), ibid. 1931, con le lettere alla madre di Giovanni e Agostino dall'esilio francese e svizzero. La fonte era il ricco archivio Ruffini, donato nel 1916 al Museo del Risorgimento di Genova e già in parte utilizzato da G. Cagnacci, A. Lazzari ed A. Neri. Per le onoranze nel primo centenario della nascita, aveva pubblicato G. Mameli. La vita e gli scritti (Venezia 1927), cui affiancava il contributo Di una "ricognizione" comandata da G. Mameli nella campagna di Lombardia (in Studi e documenti su G. Mameli e la Repubblica Romana, Imola 1927, pp. 37-42). Contemporaneamente commentava per la Nuova Italia i Doveri dell'uomo di Mazzini (Venezia 1927), su cui tornava nelle ristampe del 1945 e del 1957.
A fianco dello studio su Carlo Alberto in attesa del trono (Firenze s.d.), nel volume Dagli albori della libertà al proclama di Moncalieri (Torino 1931), pubblicava le lettere del conte I. Petitti di Roreto a M. Erede dal 1846 al 1850, importanti per la conoscenza dell'ultima fase riformistica di Carlo Alberto e per i rapporti del governo di Torino con Genova. Questo lavoro fu completato dal saggio Carlo Alberto,i reazionari e le riforme del 1847 (ne Il Risorgimento italiano, XXIV [1931], pp. 542-569). Stendeva infine la biografia dell'armatore Rubattino (Bologna 1938). E nel 1938 conseguiva la libera docenza in storia del Risorgimento.
Nel clima del consenso con gli obiettivi antinglesi e con le rivendicazioni dell'epoca sulla frontiera occidentale si collocano due articoli del 1936: Un ignorato sopruso inglese ai danni nostri (in Giornale stor. e lett. della Liguria, XII, pp. 1-6) e La monarchia di Savoia e l'Inghilterra nell'ultimo periodo del predominio napoleonico (in Rass. stor. del Risorgimento, XXIII, pp. 1583-1636), e la monografia su Nizza nell'età moderna (in Nizza nella storia, Milano 1943, pp. 151-333).
Caduto il regime fascista, il C. assunse la direzione del quotidiano genovese Il Secolo XIX nuovo, poi soppresso dal governo della Repubblica sociale italiana; ricercato, fu in contatto con elementi della Resistenza come M. Zino. Subito dopo la liberazione aderì all'Associazione mazziniana italiana e ne divenne vicepresidente, condividendo la carica prima con F. Mecca poi con G. Tramarollo. Collaborò al Pensiero mazziniano, organo dell'associazione, e al congresso nazionale di Trieste del 1950 svolse una relazione sul tema Organizzazione europea secondo il pensiero mazziniano (ne Il Pensiero mazziniano, V [1950], pp. 6 s.).
Pubblicò, dopo quelle su Paganini intimo (Bergamo 1935) e su Anna Giustiniani (Milano 1941), le biografie di Mazzini (Torino 1946) e Bixio (Milano 1948). Buoni contributi furono Risorgimento e antirisorgimento all'VIII riunione degli scienziati italiani (Genova 1946), Un accorato appello di G. Berchet al governo di Carlo Alberto (in Studi sulBerchet pubblicati per il centenario della morte, Milano 1951, pp. 75-86), Un'accorata e dolente protesta degli irredentisti italiani a B. Cairoli nel dicembre 1878 (in Atti del I Convegno storico trentino, Rovereto 1955, pp. 111-116), Solo contro tutti (in Pensiero e azione in G. Mazzini. Studi critici vari, curati dallo stesso C., Genova 1955, pp. 117-127), L'eredità di Carlo Pisacane (ne L'emigrazione politica in Genova ed in Liguria dal 1848 al 1857. Fonti e memorie, Modena 1957, III, pp. 657-669), Patrizi e borghesi di Genova nel Risorgimento italiano (in Genova e l'impresa dei Mille, Roma 1961, pp. 17-55). Diresse anche il repertorio L'Italia e gli italiani di oggi, pubblicato a Genova nel 1947, recante succinti elementi biografici su contemporanei.
Nel volume La resistenza de "I combattenti di Assisi" (Modena 1965) trattò, con riferimenti autobiografici, le vicende del movimento combattentistico del primo dopoguerra e la ripresa di quella lotta negli sbocchi resistenziali.Lasciato nel 1956 l'Istituto mazziniano, fino al 1963 fu presidente del comitato genovese dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Morì a Genova il 6 genn. 1971.
Fonti e Bibl.: Necrol. in Forze nuove (Alessandria), marzo 1971, p. 5; ne Il Pensiero mazziniano, XXVI (1971), 1, pp. 34 s.; in Rass. stor. d. Risorg., LVIII (1971), pp. 618-621; in Atti della Società ligure di storia patria, LXXXV (1971), pp. 379-383; Pisa, Archivio della Domus mazziniana, fondi A. Bottai (G. IV c 57/ 1-5) e Raffaele Foà (G. IVd 24/1-2, G. IV d 63/1-6); F. L. Mannucci, recensione a La giovinezza di Mazzini, in Giorn. stor. e lett. della Liguria, II (1926), pp. 69-72; A. Omodeo, rec. a Dagli albori della libertà…, in La Critica, XXXI (1933), pp. 47-50; I. Cremona Cozzolino, rec. a Rubattino, in Giorn. stor. e lett. della Liguria, n.s XIV (1938), pp. 287-95; A. C. lascia l'Istituto mazziniano, in Caffaro (Genova), 12 febbr. 1956; L. Balestreri, IFrancesi a Genova nel 1859, Genova 1959, pp. 24, 27, 83; Miscell. di storia del Risorg. in on. di A. C., Genova 1967, in particolare p. VII; G. Sabbatucci, I combattenti nel primo dopoguerra, Roma-Bari 1974, pp. 130, 230, 354, 380 s.