FORNERO, Arturo
Nato il 14 giugno 1885 a Bettola (Piacenza), da Calisto, medico condotto, e da Maria Cappi, compì gli studi classici - diplomandosi nel 1904 - presso il liceo "Melchiorre Gioia" di Piacenza, e quelli universitari nella facoltà medico-chirurgica di Pavia, presso la quale si iscrisse nel 1905. Studiò sotto la guida di C. Golgi, C. Forlanini e I. Tansini e frequentò, come allievo interno, gli istituti di istologia e di clinica ostetrica e ginecologica. Dopo la laurea, conseguita il 3 luglio del 1911, fu nominato assistente ospedaliero presso la clinica ostetrica e ginecologica dell'università di Pavia per l'anno accademico 1911-12; quindi ebbe il titolo di assistente nella clinica di Siena per il triennio 1912-15 e in quella di Parma dal 1916 al 1919. Arruolatosi volontario, prese parte al conflitto mondiale come ufficiale medico in Cadore.
Dopo aver conseguito la libera docenza in ostetricia e ginecologia il 3 ag. 1917, il F. resse per incarico la direzione della clinica ostetrica e ginecologica dell'università di Parma dal 1° dic. 1918 al 31 genn. 1919. Nel 1919 risultò vincitore del premio Minich per le scienze mediche, bandito dall'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti per il triennio 1916-18, con la memoria Correlazioni funzionali della ghiandola a secrezione interna dell'utero, pubblicata in Annali di ostetricia e ginecologia, XLII (1920), pp. 175-200, 393-432, 459-476, 485-544, 577-611. Dal 1919 al 1927 fu primo aiuto presso la clinica ostetrica e ginecologica dell'università di Modena. Nel 1921 vinse il concorso per la direzione della scuola di ostetricia dell'Aquila, ma rinunciò in favore di N. Rizzacasa; l'anno successivo vinse anche il concorso per la direzione della maternità dell'ospedale Maggiore di Bologna.
Il F. si avvicinava, intanto, al traguardo della cattedra universitaria: vincitore del concorso a Sassari nel 1927, dal 30 ottobre di quest'anno al 30 ott. 1928, in seguito alla morte di A. Guzzoni degli Ancarani, resse per incarico la direzione della clinica ostetrica e ginecologica dell'università di Modena. Dal 1° nov. 1928 fu destinato a dirigere - dapprima come incaricato, poi come straordinario - la clinica ostetrica e ginecologica dell'università di Cagliari, che dotò di una sezione roentgen-radioterapica e alla quale donò un apparecchio per la radioterapia profonda, nonché la rilevante somma di 57.400 lire, destinata all'organizzazione delle sale per la terapia fisica che egli stesso aveva fatto installare.
Professore ordinario dal 1932, il 29 ott. 1936 fu chiamato presso l'università di Modena a dirigervi la clinica ostetrica e ginecologica. In tale sede, che al pari di quella di Cagliari dotò di una sezione roentgen-radioterapica, concluse la sua carriera.
Durante la seconda guerra mondiale il F. ebbe un ruolo attivo nella Resistenza: già noto per la sua posizione non ligia alle direttive delle autorità, la sua situazione si aggravò quando rifiutò l'incarico di coordinatore presso il policlinico modenese affidatogli dal comando tedesco; fu arrestato dalle autorità della Repubblica sociale italiana il 22 maggio 1944, poi, appena rilasciato, si rifugiò in Val d'Adda. Condannato a morte per l'abbandono del posto, riparò in Val Trebbia, ove prestò la sua opera fino al termine del conflitto.
La produzione scientifica del F. fu ampia e continua per tutta la durata della sua attività clinico-didattica. Autore di circa 150 pubblicazioni, le tracce della sua formazione compiuta presso l'istituto del Golgi sono riconoscibili nei lavori di carattere prevalentemente istologico e istopatologico dati alle stampe subito dopo la laurea: Di alcune particolarità istologiche osservate in casi di adenomiomi, in Folia gynaecologica, VI (1912), pp. 399-406; L'apparato reticolare interno nelle fibrocellule muscolo-connettivali dell'ovaio, sue modificazioni ed alterazioni, in La Ginecologia, IX (1912), pp. 335-340; Ovaie; loro modificazioni nei fibromiomi dell'utero e nella gravidanza tubarica, in Folia gynaecologica, VII (1912), pp. 225-263.
Il F., pur interessato ai vari settori della patologia e della clinica ostetrico-ginecologica (si vedano, ad es., L'acetonuria in ginecologia, ibid., pp. 279-294; Sulla natura di alcune gravi sindromi cliniche promosse da disfunzioni genitali, ibid., XV [1922], pp. 55-82), si segnalò soprattutto per due aspetti peculiari della sua attività: gli studi volti alla promozione della diagnostica e terapia fisica in campo ostetrico-ginecologico e quelli sulla dinamica della fecondazione e sulle proprietà elettriche dell'ovulo.
Le sue prime ricerche di tecnica roentgendiagnostica ostetrica, relative in particolare alla teleroentgenpelvimetria, furono pubblicate negli anni Venti (Osservazioni sulla posizione di Walcher. (Tentativo di applicazione metricoröntgenpelvigrafica), ibid., XIII [1920], pp. 231-246; Studio radiologico intorno alle posizioni di iperestensione addomino-pelvica durante la gravidanza e all'inizio del travaglio, ibid., [1921], pp. 29-40; Pelviteleradiometria e posizione di Walcher, in Atti della Soc. ital. di ostetricia e ginecologia, XX [1921], pp. 417-425; Studi anatomici e clinici sulla teleradiografia e sulla ortoradiografia applicate all'ostetricia, in Annali di ostetricia e ginecologia, XLIII [1921], pp. 389-455), anche se già nel 1918 era apparso un suo studio di radiodiagnostica dell'embrione (La sorte del prodotto del parto pretermesso ed il sussidio diagnostico dei raggi ultravioletti, ibid., XL [1918], pp. 1-37).
Completata questa serie di ricerche con il lavoro Studi analitici sulle pelviteleradiografie e sulla pelviteleradiometria nel confronto con la pelvimetria, pelvigrafia e pelvigoniometria. Sperimenti anatomici, in Folia gynaecologica, XVIII (1923), pp. 39-41, 141-156, 221-243, il F. affrontò l'argomento della radioterapia in collaborazione con R. Balli, allora professore incaricato di radiologia nell'università Modena, insieme con il quale pubblicò Correlazioni funzionali interghiandolari del tessuto ormonico dell'utero sottoposto all'azione dei raggi X. Nota I, ibid., XIV (1921), pp. 121-142; Nota II, ibid., XIX (1924), pp. 305-324. Il F. propose altresì un uso estensivo della terapia fisica per tutte le affezioni ginecologiche, raccomandandone in modo particolare l'applicazione negli stati di sterilità (Radium, fermenti, cellule granulopessiche, lipidi, ormoniin rapporto con la natura di alcune gravi sindromi cliniche promosse da disfunzioni genitali, in Rivista di biologia, XVI [1934], pp. 273-288; L'influenza del br. di radium, filtrato, sulle cellule del villo coriale, nella coltivazione in vitro in sospensione, nei riguardi della loro secrezione in lipidi. Nota I, ibid., pp. 523-543; Nota II, ibid., XVII [1934], pp. 451-463; La terapia fisica è la più razionale nelle complesse disfunzioni, dirette o indirette, dell'ormonopoiesi genitale. (Correzione delle disfunzioni in difetto ed in eccesso. Risveglio sperimentale del proestro e dell'estro), in Monitore ostetrico ginecologico, VIII [1936], pp. 1-17; Gli stadi precancerigni e cancerigni del collo dell'utero. Il loro trattamento prevalentemente fisico (con studio particolareggiato di 60 casi di cancro del collo), e l'influenza del br. radium in vivo, e sulle colture dello stesso soggetto in vitro, ibid., pp. 205-298; Esistono i tumori radium-roentgen? A proposito di tre casi distinti di tumori primitivi del clitoride, del peritoneo, del retto in donne irradiate sull'utero, in Arch. ital. di anatomia ed istologia patologica, VII [1936], pp. 373-381; Sull'esistenza di un estro da roentgen o da radium nel senso di una stimolazione poliormonale da X e da Y opofisicoterapia, in Monitore ostetrico ginecologico, IX [1937], pp. 447-461; Considerazioni su di un caso di blocco renale improvviso, durante la radium-roentgenterapia, per carcinoma del collo uterino, ibid., XI [1939], pp. 457-463; La peristalsi della tuba umana sotto l'influsso dei testi ormocrinici e non ormocrinici, nel loro confronto con l'influenza sulla stessa di diverse specie d'irradiazione (raggi X, raggi Y e dei raggi freddi, onde a diversa lunghezza), studiate con salpingogramma, ibid., XV [1943], pp. 868-887; Fibromioma bilaterale dell'ovaio da roentgenradium, e la sua relazione con la bilateralità dei tumori spontanei dell'ovaio, ibid., XIX [1948], pp. 325-330, 423-428, 521-525; Gamma ormonale dell'elettro-shock e sua speciale influenza sulla sfera genitale femminile e sulla sterilità, in Progressi di terapia, XXXVII [1950], pp. 267-269; La sterilità primitiva tubarica costituzionale ed il suo rapporto con le fisico-terapie, in Gazz. sanitaria, XXII [1951], pp. 197 s.; La risposta immediata del progesterone agli "ultrasuoni", in Monitore ostetrico ginecologico, XXIII [1952], pp. 199 s.; La sensibilità agli ultrasuoni dell'organismo femminile. La produzione dell'estrone e dell'allopregnandiolo, in Clinica nuova, XVI [1953], pp. 67-73).
Con gli studi sull'accrescimento cellulare in vitro, iniziati già dal 1913 (Appunti di biologia placentare. Processi culturali in vitro, in La Ginecologia, X [1913], pp. 377-387; Leggi blastotropiche nei punti affrontati di un medesimo tessuto: coltura placentare in vitro, ibid., pp. 624-630; Cultura placentare in vitro. 1)Sulle culture pure di cellule neoformate. 2) Sulle leggi di blastotropismo generalizzato, in Pathologica, VI [1914], pp. 312-314; Cultura placentare in vitro. Sulle culture pure di cellule neoformate. Sulle leggi di blastotropismo generalizzato e di blasto-chemio-opotropismo, ibid., VII [1915], pp. 346-350), il F. poté studiare i gameti sottoposti a irradiazioni con i più diversi tipi di onde e raggi e determinarne le proprietà elettriche, base della teoria, da lui propugnata, della caduta del potenziale elettrico dell'uovo quale causa di sterilità (I primi studi che rivelano la grafica del comportamento elettrico (fotogramma della F.E.M.) dei gameti allo stato di riposo e sotto l'influsso dei raggi X, delle onde lunghe, corte ed ultracorte, dei raggi ultravioletti, dei raggi Y e dei raggi freddi, il suo rapporto colla sterilità e coi "figli dell'elettricità", in Monitore ostetrico ginecologico, XIII [1941], pp. 499-570; I figli della elettricità nella sterilità anovulare, in Nido, 1952, n. 30, pp. 3 s.). Il F. chiamava "figli della elettricità" i bambini nati da donne che avevano potuto superare il loro stato di sterilità grazie alle terapie fisiche: con un'ampia dissertazione su questo argomento, a conclusione della sua carriera universitaria, presso l'ateneo modenese, egli tenne il suo discorso inaugurale, in qualità di decano dei professori per l'anno accademico 1953-54 (La sterilità ovulare da caduta del potenziale elettrico dell'uovo, in Annuario della Università di Modena per gli anni accademici 1952-53/1953-54, Modena 1955, pp. 47-68).
Direttore del periodico Monitore ostetrico-ginecologico dal 1937, il F. fu socio della Società italiana di ostetricia e ginecologia (ordinario dal 1919 e onorario dal 1956), al cui XXXV congresso nazionale fu relatore con l'ampio ed esauriente lavoro Di un più esatto orientamento nella valutazione del corionepitelioma, pubblicato in Atti della Soc. ital. di ostetricia e ginecologia, XXV (1939), pp. 1-192.
Decorato di croce al merito per la sua militanza partigiana nel settembre 1949, nel 1956 fu nominato commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica. Professore emerito, gli furono conferite medaglie d'oro nel 1960 dall'università di Modena e il 2 giugno 1964 dal presidente della Repubblica insieme con il diploma di prima classe per i benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.
Sposato con Lacrima Favini, ebbe tre figli: Calisto, Efrem e Marika.
Morì a Modena il 12 ag. 1985.
Fonti e Bibl.: Necr. in Atti della Soc. ital. di ostetricia e ginecologia, LXIV (1986), pp. LXI-LXIV; O. Viana - F. Vozza, L'ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano 1933, pp. 77 n., 81-86 (elenco delle pubbl.); Acta medica Italica, I (1935), p. 18; P. Mutti - N. Vaglio, La ginecologia in Italia, in Atti della Soc. ital. di ostetricia e ginecologia, XLVIII (1961), suppl., 1, pp. 366-374 (con elenco delle pubblicazioni).