Osio, Arturo
Banchiere e avvocato (Bozzolo 1890 - Roma 1968). Fu nominato nel 1925 direttore dell’Istituto nazionale di credito per la cooperazione, che si trovava in stato di liquidazione. Attraverso un’amministrazione quasi ventennale (1925-42) riuscì a trasformarlo in un grande organismo bancario. Nel 1927 ne cambiò la denominazione in Banca Nazionale del Lavoro e della Cooperazione e nel 1929 in Banca Nazionale del Lavoro (➔). Nel 1942, O., inviso al regime, fu sostituito per volontà di B. Mussolini da A. D’Agostino. Dopo la caduta del fascismo e la fine della guerra non abbandonò il mondo bancario, ma non riuscì a riacquistare un ruolo da protagonista negli ambienti finanziari nazionali. Dopo una breve parentesi in Africa, dove curò gli interessi di alcune imprese italiane, assunse la presidenza di un piccolo istituto di credito, la Banca Scaretti, poi divenuta Banca Romana (➔), ruolo che conservò fino al 1967. Fu anche autore di studi finanziari, sociali e giuridici. Tra gli scritti: Il fascismo e l’organizzazione del credito (1939).