USLAR PIETRI, Arturo
Scrittore venezuelano, nato a Caracas il 16 maggio 1906. Ha alternato l'attività di narratore e di pubblicista con quella di diplomatico (addetto culturale a Parigi, 1929; segretario della Lega delle Nazioni, 1930-33), di docente (professore di economia politica all'Università Central di Caracas, 1935; di letteratura venezuelana alla Columbia University, 1947-50) e di uomo politico (ministro delle Finanze, 1936; dell'Istruzione, 1939-41; del Tesoro, 1941; degli Interni, 1943; degli Esteri, 1945; senatore, 1958; candidato alla Presidenza, 1963). Membro di varie accademie venezuelane, ha ottenuto importanti riconoscimenti letterari, fra cui il premio Príncipe de las Asturias (1990) e il Rómulo Gallegos (1991).
Si è imposto all'interesse della critica con il romanzo Las lanzas coloradas (1931; trad. it., Le lance insanguinate, 1972), in cui storia e finzione convergono per rappresentare il teatro delle lotte tra indipendentisti e realisti nel 1814. La sua prosa innovatrice si arricchisce in El camino de El Dorado (1947), biografia romanzata del crudele conquistatore Lope de Aguirre. Nel ciclo El laberinto de fortuna, formato da Un retrato en la geografía (1962) e da Estación de máscaras (1964), U.P. sceglie come referente la società venezuelana all'epoca della caduta del dittatore J.V. Gómez (1935). La tematica della dittatura ritorna in Oficio de difuntos (1966). Nei romanzi U.P. sperimenta nuove forme stilistiche liberate dalle preoccupazioni estetizzanti di certa narrativa precedente tanto venezuelana come, più ampiamente, latinoamericana. In realtà U.P. ricorre alla finzione per indagare gli aspetti politici e sociali della storia del suo paese. Molti motivi presenti nei romanzi erano già comparsi in Barrabás y otros relatos (1928), volume di racconti in cui U.P. cominciava a svincolarsi dalle forme dal regionalismo tradizionale, mentre con Red (1936) e Treinta hombres y sus sombras (1949) utilizzava la prosa poetica per rappresentare la realtà del proprio paese. Nel 1966 pubblica il volume di racconti Pasos y pasajeros, seguito nel 1980 da un quinto volume di racconti, Los ganadores. In La isla de Robinsón (1981) l'asse letterario rinvia all'utilizzazione del genere biografico già sperimentato in El camino de El Dorado, mentre l'asse referenziale è costituito dalla narrazione degli anni giovanili di Bolívar, ricostruiti attraverso la vita del suo maestro Simón Rodríguez. Sullo stesso schema è costruito La visita en el tiempo (1990), un incisivo ritratto di don Giovanni d'Austria in cui viene privilegiata l'indagine e l'analisi psicologica.
U.P. è anche autore di numerose cronache di viaggi, fra cui: Imágenes del occidente venezolano (1940), Las visiones del camino (1945), Tierra venezolana (1953), El otoño en Europa (1954), La ciudad de nadie (1960), Cuaderno de Holanda (1961), La otra América (1975). Come saggista ha pubblicato più di venti libri: Las nubes (1946), Letras y hombres de Venezuela (1948), De una a otra Venezuela (1949), Apuntes para retratos (1952), Breve historia de la novela hispanoamericana (1954), Del hacer y deshacer de Venezuela (1962), En busca del nuevo mundo (1969) e molti altri, il più recente dei quali, Godos, insurgentes y visionarios (1986), riprende il problema dell'identità latinoamericana.
Bibl.: J.L. Vivas, La cuentística de Arturo Uslar Pietri, Caracas 1963; D. Miliani, Uslar Pietri renovador del cuento venezolano, Città di Messico 1969; G. Dunia García, Contribución a la bibliografía del Doctor Arturo Uslar Pietri, in Boletín de la Biblioteca (Universidad del Zulia), n. 17/18 (1970-71), pp. 287-317; R.M. Cluff, El realismo mágico en los cuentos de Uslar Pietri, in Cuadernos Americanos, 204 (1976), pp. 208-24; C.D. Hamilton, Arturo Uslar Pietri, novelista contemporáneo, ibid., 242/3 (1982), pp. 209-27; M. Eskenazi, Uslar Pietri, Caracas 1988; J. Marban, El tema político en la cuentística de Arturo Uslar Pietri, in Crítica Hispánica, 12/1-2 (1990), pp. 133-40; A. de Falgairolles, D. Miliani, Las lanzas coloradas, Caracas 1991.