VILIGIARDI, Arturo
Pittore, scultore e architetto, nato a Siena il 27 luglio 1869, ivi morto il 22 ottobre 1936. Iniziata la sua attività artistica (1885-1888) sotto gli auspicî di G. Duprè e di L. Mussini, il V. si recò a Roma nel 1888 e vi fu operosissimo sia con Cesare Maccari, sia solo. A Venezia, nel 1891, studiò specialmente il Tiepolo, di cui riprodusse anche il famoso soffitto degli Scalzi. A Roma lavorò a più riprese ora come decoratore, ora come pittore, ora come architetto, a San Clemente (1897), alla sala del Senato (fino al 1902), al Palazzo di giustizia (1904), alla Villa Massimo (1912-14), alla chiesa di sant'Anna (1926-27), ecc. A Firenze attese a lavori come le pitture nella tribuna di San Zanobi nel duomo (1905) e i cartoni per alcuni riquadri a musaico nel battistero (1902). Varie pale da altare a Siena e altrove sono di sua mano. Nel palazzo Chigi-Saracini, in Siena (1915), diede saggio di sé come studioso, come architetto, e come decoratore. Ivi ritrovò e rimise in valore ogni resto della costruzione medievale e creò e decorò egli stesso, in forme settecentesche, il ricco salone per i concerti. Luminoso pittore si era manifestato anche, anni prima (1909), in grandi affreschi di una cappella della chiesa di San Lucchese presso Poggibonsi. Altri lavori del V., che fu di eccezionale attività, si trovano a Loreto, a Milano, a Napoli, a Genova, a Chiusi. Nell'ultima parte della vita l'artista si diede anche alla scultura.
Bibl.: P. Rossi, Artisti senesi: A. V., in La Diana, I (1926), p. 152 segg.; id., Il palazzo Chigi-Saracini e l'opera di A. V., Siena 1929; Soc. senese Amici dei monum., A. V. (Opere mod. di art. sen., n. 2), siena 1936.