ŠVĀBE, Arveds
Scrittore e storico lettone, nato il 25 maggio 1888, a Lielstraupe (Vidzeme). Studiò storia a Mosca, e dal 1916 al 1918 fu impiegato postale sulla ferrovia Charbin-Vladivostok, dal 1920 al 1922 membro dell'assemblea costituente di Lettonia; nel 1930 fu nominato professore incaricato e nel 1932 professore ordinario di storia del diritto lettone all'università di Riga. Dal 1927 è redattore capo dell'Enciclopedia lettone.
Ha scritto romanzi sociali sulla vita rurale (Darbs, Il lavoro, 1915; Vārds, La parola, 1927). Crisi sociali e psicologiche sono descritte nelle novelle: Likteîa saistības (Coercizione del destino, 1926). Con i suoi poemi Pilsēta (La città, 1913) e Bulvāri (Viali, 1921), ha introdotto l'urbanesimo nella poesia lettone. Alle sue impressioni poetiche d'oriente (Gong-Gong, 1922) ha dato la forma dei tanka giapponesi. Come folklorista ha studiato il totemismo nella tradizione lettone: Raksti par latvju folkloru (Il folclore lettone, 1914-21); e ha cercato di ricostruire l'antico regime sociale dei lettoni dalle loro canzoni popolari: Latvju kultūras vēsture (Storia della civiltà lettone, 1921). Alla storia agraria e alla storia del diritto lettone sono dedicata le opere: Grundriss der Agrargeschichte Lettlands, 1928; Pagasta vēsture (Storia del comune rurale, 1926); Livonijas senākās bruînieku tiesības (L'antico diritto feudale di Livonia, 1932).