AFZELIUS, Arvid August
Poeta e folklorista svedese (1785-1871). Studiò teologia a Upsala, visse alcun tempo a Stoccolma, dove fu uno dei primi e dei più entusiasti accoliti del Götiska förbundet (Lega Nordica) e uno dei più attivi collaboratori della rivista Iduna: più tardi fu nominato parroco a Enköping, dove dimorò fino alla morte. Tradusse nel 1811 la Hervara's saga, curò insieme con R. Rask un'edizione delle due Edda, e dell'Edda di Smund pubblicò anche, dopo sei anni di studî, un'importante versione in svedese. Fra le sue poesie una rimase vitale: il canto Näcken (Djupt i hafvet på demantehällen, Nel profondo del mare in sale di diamante), che ancor oggi si canta in ogni paese del Nord. La sua opera maggiore è tuttavia quella compiuta come raccoglitore di leggende, di canti e di danze popolari svedesi. Nel Gotland occidentale, dove egli nacque, le antiche melodie vivevano ancora sopra la bocca del popolo; ed egli seppe trarne in luce un materiale ricchissimo. Un primo gruppo ne pubblicò nel 1814-15: Traditioner of svenska folk-dansar (Tradizioni di danze popolari in Svezia); e ad esso fece seguire, con una prefazione di E. G. Geijer e con trascrizioni musicali di K. F. Hæffner, la raccolta fondamentale: Svenska folk-visor från forntiden (Canzoni popolari svedesi antiche, 1814-17).
Il valore scientifico dell'opera non appare oggi grande, ma l'influenza che essa esercitò fu vastissima, perché nel corso del secolo ne trasse forme e motivi, in Svezia, tutta una nuova lirica. Anche l'ulteriore compilazione di Svenska folkets sagohäfder (Storia leggendaria del popolo svedese), che l'A. pubblicò dal 1830 in poi, in 11 volumi, è stata una ricca miniera, a cui la letteratura posteriore ha attinto largamente; e ancora nel 1848 l'A. vi poté aggiungere nuovi contributi nello Afsked of svenska folksharpan (Congedo dall'arpa popolare svedese). Tra le opere d'arte figurativa, a cui l'opera di A. offerse ispirazione, merita di essere ricordato il celebre quadro Näcken di E. Josephsson, nel Museo Nazionale di Stoccolma.
Bibl.: A. A. Afzelius, Minnen, autobiogr., Stoccolma 1901; R. Bergström e L. Höijer, Introd. e comm. alla nuova ediz. di Svenska Folk-visor, Stoccolma 1880.