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JARNEFELT, Arvid

di Paolo Emilio Pavolini - Enciclopedia Italiana (1933)
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JARNEFELT, Arvid

Paolo Emilio Pavolini

Scrittore finlandese, nato a Pulkovo presso Pietroburgo nel 1861. Tiene un posto notevole tra gli scrittori finlandesi contemporanei, come agitatore di idee e come banditore del verbo tolstoiano.

I suoi rapporti col grande romanziere russo sono descritti nel volume Matkani Venejällä ja käynti Leo Tolstoin luona (Dal mio viaggio in Russia e la visita a L.T., 1890); l'impulso che ne ricevette, in Heräämiseni (Il mio risveglio, 1894). Notevole successo ebbe il suo primo romanzo Isänmaa (Patria, 1893), mentre nel secondo, Ihmiskohtaloja (Destini umani, 1895) l'influenza tolstoiana è già assai sensibile. Seguirono Ateisti (L'ateista, 1895), Puhtauden ihanne (L'incanto della purità, 1897) e il racconto Maria (1897), che suscitò scalpore e opposizione nei circoli ecclesiastici, tanto che l'autore spiegò il suo punto di vista in Evankeliumin alku (Il principio del Vangelo, 1898). In un altro romanzo a tesi, Maaemon lapsia (Figli della terra madre, 1905) combatté alcune ingiustizie sociali, particolarmente quella dei latifondi. Più importanti, dal punto di vista artistico, sono 1 romanzi Greeta ja hänen Herransa (Greta e il suo Signore, 1925) e Van hempieni romaani (Il romanzo dei miei genitori, 1928-29).

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