ASCELINO (Ascelinus)
Missionario domenicano del sec. XIII. Entrò nell'Ordine a Parigi verso il 1222; secondo Tolomeo di Lucca (Hist. eccl., ad a. 1245), era lombardo. Dopo il concilio di Lione (1245), Innocenzo IV lo scelse a capo della missione da lui mandata ai Tartari: le lettere apostoliche sono del 3 marzo. I missionarî partiti da Acri, traversarono la Mesapotamia e la Persia, ai confini della quale trovarono gli eserciti tartari: ma non furono ammessi davanti al gran khān, perché negarono di sottostare al cerimoniale in uso. Minacciati di supplizî e di morte, non si piegarono. Ebbero finalmente una risposta del tutto negativa alle concilianti proposte del Pontefice; e nel 1248 ritornarono a Roma. Uno dei compagni di Ascelino, Simone da S. Quintino, stese una narrazione del viaggio, della quale rimangono soltanto alcuni frammenti inseriti nello Speculum historiale di Vincenzo Bellovacense. Due scrittori domenicani (Bzovio e Fontana) affermano che frate Ascelino morì martire nel 1255, ma i documenti mancano.
Bibl.: J. Quétif e J. Echard, Script., I, Parigi 1719, p. 122; Année dominic., VI (1893), pp. 575-78; P. Golubovich, in Miscel. dominic., Roma 1923, p. 219.