ASCHERSLEBEN (A. T., 53-54-55)
Città della Germania, posta a nord est del Harz, a 113 m. s. m. Appartiene alla Sassonia (distretto di Magdeburgo). Ha acquistato importanza industriale dopo la costruzione della ferrovia Halberstadt-Bernburg, che ha messo in valore anche le vicine miniere di carbone e di potassa. Vi si fabbricano specialmente macchine, carta, zucchero. Aschersleben si è molto giovata anche di riflesso della maggiore importanza della vicina Magdeburgo, dovuta alla canalizzazione dell'Elba. La popolazione, in maggior parte protestante, contava 19.250 abitanti nel 1880 e 28.964 nel 1910. In seguito però essa è lievemente diminuita (1925 : 28.603).
Nelle vicinanze immediate della città si trovano un notevole castello che fu culla della famiglia di Anhalt (v.), e una soroente termale radioattiva (Wilhelmsbad). Da Aschersleben la valle dell'Eine conduce verso sud nel Harz.
Tra i monumenti di Aschersleben sono notevoli la chiesa dei francescani, di stile gotico primitivo, e la chiesa di S. Stefano, edificata fra il 1406 e il 1507, con varie tavole della prima metà del'500, in parte della scuola dei Cranach; il Palazzo comunale del 1518, e alcune case pittoresche anch'esse del '500.
Storia. - Di Aschersleben non si ha menzione sicura prima del sec. IX, sebbene alcuni ne facciano risalire l'origine al sec. V. Diventata capoluogo di contea ai tempi di Carlomagno, faceva parte nel sec. X del Thüringgau settentrionale; passò poi, col suo distretto, sotto Esico di Ballenstedt, morto nel 1077. Ma per la prima volta si chiama conte di Ascania, cioè di Aschersleben, il nipote di Esico, Ottone, il cui figlio fu il noto Alberto l'Orso (1123-1170), margravio di Brandeburgo. Alla morte di Alberto, Aschersleben toccò al figlio di lui Bernardo, il quale per primo s'intitola conte di Anhalt e di Aschersleben. E siccome dai cronisti medievali il nome della città era tradotto in Ascania, e quello dei suoi sovrani in Ascanî (v.), essi figurano tuttora nella storia sotto questo nome. Nel 1175, sotto il governo di Bernardo I, Aschersleben fu distrutta dal suo nemico Enrico il Leone, duca di Baviera; passò poi al figlio maggiore di Bernardo. E questi fu il capostipite della casa di Anhalt tuttora esistente. Uno dei suoi cinque figli, Enrico II, avendo ottenuto dal padre la città, diventò fondatore del ramo di Aschersleben. Ma per il trattato di Quedlinburg, concluso nel 1322 tra Bernardo di Ascania e il vescovo Alberto di Halberstadt, la città di Aschersleben fu sottoposta al dominio temporale del vescovo. Non ebbero conseguenze durature né l'infeudamento fatto nel 1495 dall'imperatore Massimiliano I alla casa di Anhalt, né l'occupazione da parte della casa medesima nel 1547. Significativo per la debolezza di questi piccoli stati ecc. lesiastici della Germania è il patto concluso nel 1475 dal vescovo di Halberstadt col duca di Brunswick per la durata di 70 anni: non potendo il vescovo difendere sufficientemente la città, essa si pone sotto la protezione del duca vicino sborsando annualmente 100 fiorini. Nel 1648, il vescovado intiero di Halberstadt, secolarizzato dal trattato di Vestfalia, fu annesso agli altri possedimenti della casa di Brandeburgo, e così Aschersleben passò poi alla Prussia cui appartiene tuttora. Solo dal 1808 al 1813 fece parte del regno di Vestfalia,
Bibl.: W. Gröning, Geschichte der Stadt Aschersleben und der Askanier, Aschersleben 1867; A. Drosihn, Aschersleben im 19. Jahrhundert, Aschersleben 1900; E. Strassburger, Geschichte der Stadt A., Aschersleben 1906.