ASCLEPIODOTO ('Ασκληπιόδοτος, Asclepiodŏtus)
Filosofo stoico vissuto tra il secondo e il primo secolo a. C., scolaro di Posidonio di Apamea e, con ogni verosimiglianza, editore e diffusore delle opere e del pensiero del maestro. Attraverso lui Seneca, nelle Questioni naturali, conosce e utilizza Posidonio. Uno scritto di tattica, che si trova sotto il suo nome in un manoscritto laurenziano, è probabilmente quello stesso che è attribuito a Posidonio da Eliano. Questo A. è forse da identificare con l'Asclepiodoto di Nicea menzionato dall'Indice ercolanese degli stoici, edito dal Comparetti (col. 76), come, sembra, scolaro di Panezio: e in questo caso egli ebbe per maestri entrambi i maggiori rappresentanti della media stoa.
Bibl.: Diels, Doxogr. Gr., p. 19; K. K. Müller, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., II, coll. 1637-41; A. Brennecke, Animadversiones ad fontes naturalium quaestionum Senecae, Greifswald 1913, p. 5 segg. (i due ultimi con le ulteriori indicazioni bibliografiche).