ascoltare [ascolte, in rima, II singol. indic. e cong.]
" Essere in ascolto ", " stare a udire con attenzione, con interesse "; anche " porgere attentamente l'orecchio " a parole, suoni, rumori: numerosi sono gli esempi di questa accezione del verbo. Così in Vn VIII 7 e dico ‛ udendo la cagione per che piange ', acciò che s'acconcino più ad ascoltarmi; Rime LXVII 34 anzi la sua partita f l'ascolta con pietate il suo fattore; Cv IV XVII 10 Maria... solamente le parole del Salvatore ascoltava; lf XX 57 un poco mi piace che m'ascolte; Pg XV 124 se tu m'ascolte, / io ti dirò... ciò che m'apparve; Pd XXIV 148 Come 'l segnor ch'ascolta quel che i piace; altri esempi in Rime LX 14, LXXXIII 6, LXXXV 5; If XVI 60, XXIX 71, XXX 130; Pg XVI 14, XXII 128, XXXIII 5; Pd II 62, XXXII 48; Fiore XLV 1, CXCIV 3. In Pg VIII 9 si ha un esempio di infinito sostantivato : una de l'alme / ... l'ascoltar chiedea con mano, cioè che le venisse dato ascolto.
Frequente anche il costrutto assoluto : Attento si fermò com'uom ch'ascolta (If IX 4); .così pure in Cv IV XV 13, Pg V 45, XI 73, XXVI 51, XXIX 15, XXXI 46 e 65; Pd II 2, VII 23, X 80, XVIII 20; Fiore LVII 11, LXXXVIII 2, CXXXV 2.
Talvolta vale quasi " apprendere ": poi disse : " Bene ascolta chi la nota ", If XV 99 ( affine a Pd V 41-42 non f a scienza, santa lo ritenere, avere inteso), e Sapete come attento io m'apparecchio / ad ascoltar, Pd XIX 32. (Per il Pézard [ad l.] 1' ascolta di If XV 99 è un imperativo; ma tutta la frase è di controversa interpretazione.
Esempi di uso figurato, col valore di " avere la percezione ", " acquistare conoscenza " di qualche cosa, si hanno in Rime CXVI 14 se intendesse ciò che dentro ascolto, e Pg IV 10 altra potenza è quella che l'ascolta, che avverte, cioè, il passare del tempo.
Come sinonimo di " udire ", cioè " percepire e apprendere attraverso l'orecchio " suoni, parole o altro : ascoltando le parole vane (Vn XXIII 17 5); E io, che ascolto nel parlar divino / consolarsi e dolersi / così alti dispersi (Rime civ 73); E dico l'anima ch'ascolta e che lo sente: ‛ ascoltare ', quanto a le parole, e ‛ sentire ', quanto a la dolcezza del suono (Cv III III 15, ripreso da Amor che ne la mente 6); cfr. anche Rime XLVIII 9; Qual è colui che grande inganno ascolta che li sia fatto (If VIII 22); com'om che va secondo ch'elli ascolta (Pg XXIV 144). Esempi dell'uso assoluto in If IV 25 Quivi, secondo che per ascoltare; Pg XIV 68 a l'annunzio di dogliosi danni si turba il viso di colui ch'ascolta; XIX 129 el s'accorse, solo ascoltando, del mio reverire (papa Adriano, che giace bocconi, si accorge che D. si è inginocchiato accanto a lui, non perché l'abbia visto, ma perché la sua voce risuona più vicino); Pd XXVII 33 come donna onesta che ... per l'altrui fallanza, / pur ascoltando, timida si fane.
L'accezione " dare ascolto ", " dare retta ", e quindi " seguire ", " ubbidire ", ha esempi in Rime LXXXV 5 Io vi scongiuro che non l'ascoltiate; CV IV XXVII 16 allora è buono ragionare lo bene, quando esso è ascoltato. E questa etade pur ha seco un'ombra d'autoritade, per la quale più pare che lei l'uomo ascolti che nulla più toscana etade; XXIX 7 chi uno valente uomo infama è degno d'essere fuggito da la gente e non ascoltato ; Pg XXVI 123 ferman sua oppinïone / prima ch'arte o ragion per lor s'ascolti; XXXIII 21 ad ascoltarmi tu sie ben disposto; Pd XXVII 133 tal... ama e ascolta / la madre sua. V. anche Fiore CXLVIII 11.