ASCON (formazione irregolare dal gr. ἀσκός "otre")
Tipo di spugna calcarea, nella quale il corpo sacciforme, fissato al suolo per il suo fondo chiuso, e aperto all'estremo opposto mediante un'apertura, l'osculo, ha pareti sottili, le quali delimitano una cavità interna, la cavità gastrale, tutta quanta uniformemente tappezzata da cellule flagellate, i coanociti. Le pareti, sostenute da spicole calcaree di forma varia, aciculari, triradiate e quadriradiate, sono forate da piccoli pori, per mezzo dei quali la cavità gastrale comunica con l'esterno; per i pori l'acqua penetra nella cavità stessa, donde esce poi per l'osculo.
Le spugne di struttura simile furono dal Haeckel riunite nella famiglia Ascones, con sette generi: Ascetta, Ascilla, Ascyssa, Ascaltis, Ascortis, Asculmis, Ascandra (le stesse desinenze il Haeckel usò poi anche per i tipi Sycon e Leucon, distinti dalla diversa forma delle spicole calcaree. Di questi il solo genere Ascyssa, con spicole tutte quante aciculari, è ancora ammesso, gli altri sono caduti in sinonimia (v. calcisponge).
Bibl.: E. Haeckel, Die Kalkschwämme, Berlino 1872.