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ASEA

di E. Øtstby - Enciclopedia dell' Arte Antica (1994)
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Vedi ASEA dell'anno: 1973 - 1994

ASEA (v. S 1970, p. 89)

E. Øtstby

Nel territorio di A. furono costruiti due importanti templi dorici nei decenni intorno al 500 a.C. Il Tempio di Atena Sotèira e Posidone, ricordato da Pausania (VIII, 44, 4) e fondato secondo la leggenda da Odisseo, è quasi certamente da identificare con il tempio scavato da Rhomaios nel 1910 (pubblicazione del 1961) a Vigla, presso il confine con Tegea e Pallantion. Il tempio, oggi molto rovinato, era un piccolo periptero (11,55 x 24,40 m c.a nell'euthynterìa), con 6 x 13 colonne, crepidoma di tre gradini, e una cella con pronao e opistodomo distili in antis, senza colonne interne.

Tutto il tempio, al di sopra dello stilobate, compreso il tetto, era in marmo locale di Dolianà. Il colonnato, molto aperto e spaziato secondo le norme dell'architettura locale, portava una trabeazione leggera; le forme del fregio eliminavano la necessità di una contrazione angolare. Tra le particolarità formali si notano le scanalature delle colonne a larghezza variabile, i capitelli di due tipi diversi (alto e tardo-arcaico) e il gèison senza mutuli, con modanatura a becco di civetta anche sotto i gèisa orizzontali.

Un frontone era decorato a rilievo con un leone e una figura pisciforme (tritone o delfino); i frammenti confermano la datazione del tempio alla fine del VI secolo. Di una costruzione precedente, probabilmente di legno e mattoni crudi, furono trovati solo due gruppi successivi di terrecotte architettoniche, del 630-20 e del 570 c.a. Oggetti votivi (numerose le figure ritagliate in lamina di bronzo, di tipo laconico) risalgono fino alla metà del VII sec.; un frammento di un rilievo marmoreo, di tipo «Totenmahl» (VI sec.), è di stile subdedalico.

Presso la cima del monte Haghios Ilias, a 5 km verso NO del colle di Α., un secondo tempio dorico fu parzialmente scavato dalla missione svedese nel 1939. Difficilmente si tratta del Tempio di Atena e Posidone proposto dallo Holmberg; è ipotetica l'attribuzione recente a Pan. Secondo le informazioni preliminari, che necessitano, però, di accertamenti, il tempio prosegue la tradizione del tempio di Vigla. Sopra l'euthynterìa (15,23 x 32,45 m) un crepidoma di quattro gradini portava una peristasi di 6 x 13014 colonne molto spaziate, forse con leggera contrazione angolare. La cella, con pronao distilo in antis, probabilmente non aveva opistodomo. La trabeazione era bassa e leggera, interamente di marmo locale compreso il tetto; il gèison ha mutuli normali, e il capitello è di tipo normale tardo arcaico. La datazione è perciò successiva al tempio di Vigla, e quindi all'inizio del V secolo.

I due templi aseati fanno parte di un gruppo di templi tardo arcaici locali che include anche templi contemporanei di Pallantion e Alipheira, legato forse a modelli argivi. Dall'area di A. proviene una statua in marmo di una dea in trono, con l'iscrizione agemo (forse appellativo locale di Artemide), variamente datata tra il 650 e il tardo VI sec. a.C., attualmente conservata al Museo Nazionale di Atene.

Bibl.: N. Papahatzis, Παυσανιου Ελλαδος περιηγησις, TV, Atene 1980. Statua di Agemo: P. Kranz, Frühe griechische Sitzfiguren, in AM, LXXXVII, 1972, p. 24 s.; R. Kolonia, in LIMC, I, 1981, p. 282 s., s.v. Agemo. Templi di Vigla e di Haghios Ilias: E. J. Holmberg, A Doric Temple near Asea in Arcadia, in Göteborg Högskolus Årsskrift, XLVII,1941 (rec. di C. Weickt, in Gnomon, 1944, p. 49 ss.); Κ. Α. Rhomaios, Ιερον Αθηνας Σωτειρας και Ποσειδωνος κατα την Αρκαδικην Ασεαν, in AEphem, 1957), pp. 114 ss; Μ. Jost, Sanctuaires et cultes d'Arcadie, Parigi 1985, pp. 194 ss., 200 s.

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