ASEN
. Nome di alcuni sovrani del secondo regno bulgaro, fra il 1187 e il 1257; in quest'anno i discendenti diretti del fondatore, Ivan Asen I il Vecchio, si estinsero, ma il nome di Asen ricorre anche dopo, come aggiunta onorifica, accanto al nome di altri sovrani bulgari. I più importanti furono:
Ivan Asen I il Vecchio (1187-1196) soprannominato Belgun: aiutato dal fratello Pietro preparò e diresse la ribellione bulgara contro il giogo bizantino iniziandola nella fortezza di Tirnovo nel 1186. I due fratelli, aiutati dai Kumani, arrestarono l'avanzata dell'imperatore Isacco II Angelo presso il forte di Loveč e conclusero nel 1187 un armistizio, che diede loro la possibilità di proclamare l'indipendenza politica ed ecclesiastica delle terre corrispondenti all'attuale Bulgaria settentrionale. Ivan prese il titolo di Imperatore dei bulgari e dei greci. Nel 1189, quando l'imperatore Federico Barbarossa attraversò la penisola balcanica a capo della terza crociata, Asen gli offrì aiuto contro Bisanzio, alla condizione che l'imperatore riconoscesse l'indipendenza della Bulgaria; ma, fedele al trattato di Norimberga del 1188, stretto con Isacco II Angelo, l'imperatore rifiutò la proposta. Partiti i crociati, Asen continuò la lotta per la liberazione delle regioni bulgare meridionali: nel 1190 egli sconfisse l'imperatore bizantino presso Stara-Zagora, e nel 1194 prese Sofia e Niš. L'imperatore Alessio III Angelo (1195-1203) tentò nel 1195 di concludere la pace con Asen I, ma di fronte alle condizioni difficilissime la guerra continuò e, seguendo lo Struma, Asen discese verso il mar di Marmara giungendo fino a Seres e Amfipoli. Poco dopo morì a Tirnovo ucciso da suo nipote, il boiaro Ivanko, nel 1196.
Ivan Asen II (1218-1241), figlio del precedente, salì al trono dopo aver rovesciato con l'aiuto dei Russi, l'usurpatore, suo cugino Boril (1207-1218). Prese presto posizione fra i regni rivali di Tessalonica (Teodoro Comneno, 1222-1230), di Nicea (Giovanni III Vatatzes, 1222-1254) e l'impero latino di Costantinopoli. Alleato e parente del Comneno prima, si allontanò da lui e si strinse a Costantinopoli, quando Teodoro Comneno gli parve troppo potente e pericoloso per il suo regno e per l'impero latino. Teodoro Comneno fu sconfitto e fatto prigioniero dal sovrano bulgaro nella battaglia di Klokotnica (1230). A sua volta Costantinopoli si vide minacciata dall'aumentata potenza di Ivan II e disdisse l'alleanza con la Bulgaria e il progettato matrimonio dinastico che la doveva rafforzare. Ivan Asen II rispose annullando l'unione ecclesiastica con la chiesa romana, conchiusa dal re Kaloian nel 1204 e avvicinandosi al patriarca di Costantinopoli risiedente a Nicea, che però rifiutò di riconoscere l'autocefalia (v.) della chiesa bulgara (1232).
Infine quando il primate bulgaro Vassili si dimise dal trono arcivescovile, ordinò che il nuovo eletto dal conclave dei vescovi, l'arcivescovo Joakim, fosse nominato patriarca senza la sanzione del papa, né del patriarca di Costantinopoli, rendendo così la chiesa bulgara indipendente (1234), e l'anno dopo era riconosciuta anche dal patriarca niceno, col consenso degli altri patriarchi orientali. Nello stesso tempo si alleava con l'imperatore di Nicea e con Manoele Comneno di Tessalonica per abbattere l'impero latino; ma il disegno non ebbe esecuzione, perché il papa Gregorio IX, scomunicatolo nel 1236 anche perché favorevole agli eretici bogomili, gli suscitò contro il re d'Ungheria, mentre i Tartari lo minacciavano da oriente. Anzi, morto Giovanni di Brienne, Ivan Asen II si riavvicinò all'impero latino di Costantinopoli, aiutandolo a scacciare i Niceni dall'Europa (1237): ma poi si ritirò improvvisamente dall'impresa alla notizia della morte della regina Maria, di suo figlio e del patriarca di Tirnovo, vittime di un'epidemia, vedendo in questa sciagura il dito di Dio. Gli ultimi anni di questo re furono in generale pacifici. Morì nel giugno del 1241.
Sotto il regno di Ivan Asen II la Bulgaria ebbe un periodo di progresso non solo politico, ma anche culturale. Il re fu grande amico della cultura, che vedeva con piacere propagarsi fra il suo popolo, ma questa cultura era ancor sempre bizantina, e lasciò tracce evidenti in tutta l'architettura ecclesiastica. Favorì la chiesa nazionale, poiché solo per mezzo di essa egli poteva salvaguardare e rinforzare l'unità politica e nazionale del suo stato. Fondò innumerevoli chiese e monasteri, concesse loro gramote (privilegi) e donò i suoi tesori: con saggia tolleranza riuscì a far vivere in pace e in accordo ortodossi e cattolici e anche gli eretici. Ivan Asen II cercò di aumentare il benessere del suo popolo: favorì il commercio creando e incoraggiando i rapporti commerciali con l'Europa occidentale per mezzo dei mercanti di Ragusa, che, secondo la sua gramota del 1231, acquistavano il diritto di importazione, di esportazione e di transito attraverso la Bulgaria, esenti da tasse.
Ivan Asen III (1279-1280) figlio del boiaro bulgaro Mitzês, genero di Ivan Asen II, salì al trono bulgaro con l'aiuto dell'imperatore Michele VIII Paleologo, che all'epoca della guerra civile in Bulgaria (1276-1279) con il consenso dei boiari bulgari, lo presentò candidato al trono, dopo avergli dato sua figlia Irene in moglie. Trovò un rivale nel re che il popolo si era scelto, Ivailo (1277-1279), e nel re legittimo, il figlio minorenne del re Costantino Asen (1258-1277), Michele. Per quanto il Paleologo si adoperasse per assicurare il potere a Ivan Asen III, quest'ultimo, di carattere debole, si mostrò incapace di governare in quei tempi di disordini continui. Quando Ivailo apparve con il suo esercito dinanzi a Tirnovo, Ivan Asen III segretamente fuggì con sua moglie a Costantinopoli. Michele Paleologo, furibondo, rifiutò per varî giorni di ricevere i fuggitivi, accusandoli di pusillanimità; ma, non essendo in grado di riconquistare il trono che il genero aveva volontariamente lasciato, lo mandò nell'orda del Khān tartaro Nogai, perché questi gli riconquistasse il trono bulgaro. Nell'orda tartara Ivan Asen corse pericolo di morte e fu salvato solo per l'intercessione di Eufrosina, figlia naturale di Michele Paleologo e moglie di Nogai. Dopo ciò non si ha più notizia di lui.
Per gli altri Asen e per la bibl. v. bulgaria: Storia.