ASIA
Storia dell'esplorazione (IV, p. 840). - L'ultimo decennio ha veduto intensificarsi l'attività esploratrice in diversi settori del continente, ma in special modo nelle regioni montuose mediane e dell'Asia sovietica. Tra il 1929 ed il 1937 almeno una trentina di spedizioni hanno avuto per meta il gruppo del Himālaya. La cima dell'Everest è stata sorvolata il 3 aprile 1933 da due aeroplani militari inglesi (Fellows, Lord Clydesdale, Mc. Intyre e Blacker); la spedizione guidata dal Ruthledge ha raggiunto nello stesso anno (maggio) gli 8657 m., che è l'altezza massima finora toccata in ascensioni. Ma soprattutto notevoli, per i resultati raggiunti, furono i viaggi compiuti in questo periodo dagli studiosi russi. Le ricognizioni di Obruçev nell'estrema cuspide nord-orientale del continente ne hanno radicalmente mutata la cartografia. Contrariamente ai dati ipotetici delle vecchie mappe, è provata l'esistenza, qui, di almeno tre grandi archi montuosi concavi verso N., che i fiumi scendenti all'Oceano Artico, dallo Jana al Kolyma, intagliano con valli trasversali. Si tratta, a quel che pare, di masse di rocce paleozoiche e mesozoiche piegate, che furono conglobate nei diastrofismi cenozoici e nelle dislocazioni quaternarie. Geneticamente e morfologicamente si riconnettono al rilievo dell'Alasca. Localmente si oltrepassano i 3000 m. (M. Čerskij) e le montagne assumono aspetto alpino per l'entità degli apparati glaciali e recenti. A questo proposito, gli studî dello stesso Obručev hanno chiarito che occorre attribuire una molto maggiore importanza alla glaciazione pleistocenica nell'Asia settentrionale. Grandi progressi sono stati poi realizzati anche nella conoscenza del T'ien-shan, dove sono stati riconosciuti e studiati fra l'altro il massiccio del Khan Tengri e il ghiacciaio dell'Inilček (Suchodolskij 1930, spedizioni ucraine 1931 e 1932); in pari tempo sono scomparse molte delle macchie bianche che nelle carte occupavano la zona di Pamiri. Qui, nel Picco Stalin (7495 m.), è la massima altezza dell'Asia russa, ed uno dei più grandi ghiacciai del mondo, il Fedčenko (77 km.), presso il quale, a 4300 m. d'altezza, è stato posto uno speciale osservatorio.
Condizioni economiche (p. 875). - La partecipazione dell'Asia al commercio mondiale è andata sempre crescendo nel dopoguerra. Si può stabilire che dall'11,4% che essa rappresentava nel 1913 sia passata al 15% tra il 1929 ed il 1932, per superare il 17% nel 1937. La guerra mondiale e gli avvenimenti che si sono venuti maturando nel dopoguerra hanno precipitato questa evoluzione, nella quale due circostanze appaiono fra le più caratteristiche: l'enorme sviluppo del commercio giapponese (che ha assorbito dall'1,8% al 5,2% del commercio mondiale tra il 1913 ed il 1937) e la sempre più accentuata disarmonia economica, che, per cause soprattutto politiche, s'è andata stabilendo tra le regioni tropicali e le temperate del continente.
Popolazione (p. 885). - Secondo i dati raccolti negli Annuarî della Società delle nazioni, la popolazione complessiva del continente sarebbe passata da 1103,31 milioni di ab. nel 1930 a 1135,7 nel 1934; pel 1938 si può calcolare che si avvicini ai 1200 milioni. È da tener conto che una gran parte delle regioni dell'Asia, fra cui alcune delle più densamente popolate (Cina), non posseggono censimenti regolari. Il continente concentra più del 55% della popolazione della Terra sopra meno del 30% della sua superficie.
Geografia politica (p. 885). - L'ultimo decennio ha veduto operarsi profonde modificazioni nell'assetto politico del continente e in special modo nel suo settore orientale. Mutamenti di minor peso si sono avuti nelle regioni controllate dalle potenze europee; oltre Aden, anche la Birmania, che finora faceva parte dell'impero britannico dal 1897 come provincia indiana, alle dipendenze (a partire dal 1923) di un governatore, è stata separata dall'India dal 1° aprile 1937. Il governo del Gebel Druso (6 mila kmq. con 60 mila ab.) e quello di Lattaquié (6,5 mila kmq. con 283 mila ab.) sono entrati a far parte, dopo il dicembre 1936, della repubblica libanese. La Francia ha occupato alcuni isolotti (I. della Tempesta, Itu Aba, Loai-ta), pressoché spopolati, nel Mar della Cina, tra la costa annamita e le Filippine.
Ma l'evento di gran lunga più notevole, per la larghezza del territorio cui si riferisce, per gl'interessi che vi sono in giuoco, per le ripercussioni già avute e per quelle che probabilmente ancora si avranno, entro e fuori il mondo asiatico, è senza dubbio la progressiva riduzione del dominio cinese per effetto del continuo distacco delle sue regioni periferiche. Pur prescindendo dalle condizioni di concreta indipendenza in cui si trovano ormai alcuni territorî che nominalmente riconoscono la sovranità cinese, quali il Tibet (1,2 milioni di kmq., 2 milioni di ab., capitale Lhasa) e il Sin-kiang, o Turkestan cinese (1,4 milioni di kmq.; 1,5 milioni di abit., capitale Urumchi o Ti-hwa), sottrattosi al controllo cinese sul finire del 1932; il distacco si può considerare definitivo per le seguenti unità:
1. Repubblica del Tannu Tuva (165.800 kmq., 65 mila ab.; capitale Kizil Koto, in russo Krasnyj);
2. Repubblica della Mongolia Esterna (1.600.000 kmq.; 1,8 milioni di ab.; capitale Urga, o Ulan Bator);
3. Stato della Mongolia Interna, comprendente le tre provincie di Chahar, Sui-yüan e Ning-sia (849.700 kmq. con 6 milioni di ab.; capitale Chang-chia), staccatesi di fatto dalla Cina nel 1933, ma i cui confini non sono ancora definiti;
4. Impero del Man-chu kwo (1.303.292 kmq. con 34.200.000 ab. nel 1934, capitale Hsing-king, o Chang-Chun), proclamato indipendente il 17 febbraio 1932, e accresciuto nel 1933 con l'ex-provincia cinese dello Jehol. Pu-yi, prima presidente dello stato, assume il 1° marzo 1934 il titolo di imperatore del Man-chu kwo, col nome di Kang-Teh.
Il territorio della repubblica cinese si riduce quindi a circa 9 milioni di kmq. secondo le statistiche ufficiali e a 4,7-5,3 milioni di kmq. secondo altri criterî, con 400-450 milioni di ab.
D'altra parte, mutamenti notevoli sono del pari avvenuti nel vicino Oriente. Qui, in analogia con quanto accade nell'Estremo Oriente, si porta a maturazione il processo di smembramento del vecchio dominio turco. Il 3 ottobre 1932 l'‛Irāq fu ammesso, come stato sovrano, nella Società delle nazioni; il 16 gennaio 1936 siglò un patto di amicizia con la Turchia, l'Iran e l'Afghānistān, prendendo parte nell'aprile successivo al trattato di fratellanza araba con l'Arabia sa‛udiana e lo Yemen. E nell'Arabia lo stato di Ibn Sa‛ūd, vittorioso sullo Yemen, dopo essersi annesso il ‛Asīr, tende a costituire il nucleo centrale di una ampia federazione araba.
Questi mutamenti e le agitazioni che fermentano un po' dappertutto nel mondo asiatico (specie in Palestina, in India e nell'Indocina), alterando l'equilibrio finora mantenuto tra le maggiori potenze, le hanno costrette a più o meno palesi interventi, ciò che complica ed aggrava la già delicata situazione internazionale. La crisi cinese ad oriente, e le aspirazioni arabe ad occidente costituiscono pertanto il motivo fondamentale su cui s'impernia l'attuale pericolosa instabilità della situazione politica del continente.
Comunicazioni aeree. - Le linee aeree di maggiore rilievo, fra quelle che si sviluppano sul continente asiatico, sono costituite dai servizî aerei che Francia, Gran Bretagna e Olanda hanno attuato da varî anni per collegare la madrepatria con le rispettive colonie o zone d'influenza.
La linea francese, gestita dall'"Air France", ha frequenza settimanale e si sviluppa per 12.400 km. lungo l'itinerario Marsiglia-Napoli-Atene-Castelrosso-Baghdād-Būshehr-Karachi-Calcutta-Rangoon-Bangkok-Saigon. Da Bangkok si ha una diramazione per Hanoi.
La linea britannica delle "Imperial Airways" ha in comune il primo tratto (Southampton-Marsiglia-Roma-Brindisi-Atene-Alessandria) col servizio aereo per il Sudafrica; da Alessandria prosegue poi per Bassora-Karachi-Calcutta-Rangoon-Bangkok-Singapore. Ha frequenza quadrisettimanale fino a Calcutta; bisettimanale per il resto. Da Bangkok questa linea ha una diramazione per Hong-kong, dove si collega col servizio transpacifico delle "Pan American Airways"; da Singapore, poi, prosegue, sotto la gestione della "Qantas Empire Ltd.", per le Indie Olandesi e per l'Australia: Soerabaja-Darwin-Brisbane. La lunghezza complessiva della linea, da Southampton a Brisbane, è di 20.460 km.
La linea olandese, gestita dalla "K.L.M.", collega Amsterdam con le Indie Olandesi lungo l'itinerario Marsiglia-Napoli-Atene-Rodi-Alessandria-Baghdād Karachi-Calcutta-Bangkok-Singapore-Palembang-Batavia-Bandoeng. Il suo sviluppo è di 14.467 km.; ha frequenza trisettimanale.
Un'altra linea sviluppantesi sull'intero continente asiatico sarebbe la transiberiana Mosca-Sverdlovsk-Omsk-Novosibirsk-Irkutsk-Tygda-Chabarovsk-Vladivostok, sul cui funzionamento, peraltro, non si posseggono dati attendibili.
Molto interesse per il traffico postale ha la linea Berlino-Belgrado-Atene-Rodi-Damasco-Baghdād-Teheran-Kabul, recentemente attuata dalla "Deutsche Lufthansa".
Numerosi sono poi i servizî locali dell'India (Karachi-Bombay-Madras; Delhi-Bombay; Karachi-Lahore, ecc.), del Siam (Nakon RajismaNakon Panom) e quelli colleganti varî settori delle Indie Olandesi: BataviaTarakan (Borneo); Soerabaja-Makassar (Celebes), ecc. In Cina, la "Eurasia Aviation", la "China National Aviation" e la "Manchuria Aviation" gestivano numerosi servizî, attualmente sospesi: Sian-Hong-kong; Hankow-Nanchino; Shanghai-Pechino, ecc. Nel Giappone, la "Japan Air Transport" gestisce dieci servizî aerei, fra i quali Tōkyō-Osaka; Tōkyō-Nigata; Tōkyō-Dairen, ecc.
Bibl.: J. G. Loohuis, De verhouding tusschen den tropischen landbouw gordel en de industriecentra der gematigde zone, Hiversum 1931; A. F. Legendre, La crise mondiale: l'Asie contre l'Europe, Parigi 1932; L. W. Lyde, The continent of Asia, Londra 1933; D. R. Gergsmark, Economic Geography of Asia, New York 1935; E. E. Kisch, Changing Asia, ivi 1935.