ASIA (IV, p. 839; App. I, p. 170; App. II, 1, p. 274)
Esplorazioni e scalate. - Sono proseguite con ritmo sempre crescente le scalate alle più alte ed inviolate vette della Terra, quelle himalayane. Di contro a qualche insuccesso (alcune spedizioni si sono concluse tragicamente), stanno varie clamorose affermazioni, a carattere per la verità più alpinistico che geografico, in seguito alle quali l'uomo è riuscito a metter piede sia sull'Everest, che sul K2 e su numerose altre vette di 7 ed 8 mila metri.
Il 3 giugno 1950 i francesi H. Herzog e L. Lachenal raggiunsero la cima dell'Annapurna (8078 m): mai prima di allora era stata scalata una vetta di oltre 8 mila metri. Il 29 maggio 1953 il neozelandese E. P. Hillary e il nepalese Tenzing raggiunsero, dopo lunghi sforzi, la cima dell'Everest; essi facevano parte della spedizione inglese guidata dal colonnello J. Hunt. Il 3 luglio dello stesso anno una spedizione austro-tedesca raggiunse la vetta del Nanga-Parbat (8114 m), coronando finalmente col successo una serie di tentativi che risaliva alla fine del secolo scorso. Il 31 luglio 1954 F. Compagnoni e L. Lacedelli della spedizione alpinistico-scientifica italiana, organizzata e diretta da A. Desio di Milano, raggiunsero la vetta del K2 (8610 m), la più alta montagna del Karakorum e la seconda del mondo, piantandovi le bandiere italiana e pakistana. Gli altri componenti la spedizione, e cioè il geofisico A. Marussi, il geologo e petrografo B. Zanettin, il geodeta e topografo F. Lombardi e l'etnologo P. Graziosi, effettuarono numerose osservazioni scientifiche, tra cui rilievi topografici, ricerche sulla struttura geologica, misure sulla velocità dei ghiacciai, studî di carattere paletnologico di molte località del Panjab. Un primo volume, destinato ad un vasto pubblico, sui risultati dell'impresa è già stato pubblicato da A. Desio (La conquista del K2, seconda cima del mondo, Milano 1954); ad esso seguiranno altri di carattere scientifico. Pieno successo ebbe anche la spedizione austriaca di H. Tichy che il 19 ottobre 1954 scalò il Cho Oyu (8200 m). Tragicamente si è invece conclusa la spedizione italiana di P. Ghiglione (1954) nel Nepal occidentale; dopo la scalata del M. Api (7131 m), essa dovette infatti registrare la perdita di tre dei suoi componenti. Nello stesso anno, la spedizione tedesca Rebitsch al Karakorum riuscì a superare una vetta priva di nome, di oltre 7300 m, e ad effettuare il rilievo cartografico di oltre 3000 km2 di territorio inesplorato. Il 15 maggio 1955 il M. Makalu (8470 m), la quinta vetta della terra, venne conquistata dalla spedizione francese J. Franco; il 25 dello stesso mese la spedizione britannica di C. Evans scalava il Kanchenjunga (8579 m). Il 6 agosto 1958 W. Bonatti e C. Mauri della spedizione italiana al Gasherbrum IV, scalarono la vetta di tale monte (8080 m); il Gasherbrum I (8068 m) era stato scalato dagli statunitensi P. Schoening e A. Kauffman il 4 luglio. Due giorni prima, ad opera di una spedizione giapponese, era stato scalato anche il M. Chogolisa (già "Bride Peak") di 7654 metri. Il 23 maggio 1960, due studenti, H. Weber e M. Vaucher, della spedizione svizzera guidata da M. Eiselin, effettuarono la prima scalata del Dhaulagiri (8172 m. s. m.). Si vedano anche le voci everest, gasherbrum, himalaya, karakorum, K2, ecc., in questa Appendice.
Fra le spedizioni esclusivamente scientifiche vanno ricordate quella di 57 scienziati cinesi nel Sinkiang e nella parte sud-orientale dell'altopiano tibetano (1951), quella italiana di Desio-Marussi-Graziosi nel Pakistan nord-occidentale, che ha portato un notevolissimo contributo alla conoscenza dei Cafiri Neri e Rossi, e numerose altre in Siberia, Mongolia Esterna, Caucaso, Borneo, Asia Minore, ecc. Per maggiori notizie su di esse vedi le rispettive voci e quelle dei varî stati asiatici.
Geografia fisica. - Le misurazioni effettuate nel Lago di Aral dalla missione cartografica del Kazakistan nel 1942 e rese note un decennio più tardi, hanno consentito di correggere alcuni dati su tale lago e ne hanno formiti altri del tutto nuovi. Si sa ora che la superficie è di km2 66.458, che le isole hanno un'estensione di 2345 km2 e le coste una lunghezza di 3238 km2; il 30,9% della superficie totale ha una profondità inferiore ai 10 m, il 31,5% una profondità fra 10 e 20 m, il 33,6% fra 20 e 30 m, ecc. Il delta dell'Amū Daryā avanza molto rapidamente (2 km fra il 1943 e il 1947), quello del Sīr Daryā, invece, più lentamente (in media 108 m all'anno).
Secondo uno studio di E. Thiel, il limite meridionale della calotta glaciale quaternaria avrebbe raggiunto in Siberia, nella fase di massima espansione, il parallelo di 60°, a sud della confluenza Ob′-Irtiyš, e di qui una linea con direzione SO-NE fino alla foce del Chatanga. Nella parte occidentale essa avrebbe ricoperto, in forma di calotta continentale, oltre 3 milioni di km2 di territorio (nell'Europa settentrionale ricoprì 6,5 milioni di km2). In quella orientale si sarebbe avuta un'estesa glaciazione sui monti tra Lena e Jana, tra Jana e Indigirka e su quasi tutta l'estrema cuspide nord-orientale; ma la glaciazione sarebbe stata sempre di tipo alpino o, tutt'al più, norvegese.
La salinità delle acque del Lago di Urmia, nell'Azerbaigian persiano, è risultata, in base a ricerche effettuate nel 1954 da F. Plattner, del 200,9 per mille, ossia quasi uguale a quella del Gran Lago Salato degli Stati Uniti.
Apprezzabili variazioni si sono verificate nella parte orientale, asiatica, del Mar Caspio; in seguito all'abbassamento di livello delle acque, la terra emersa si è notevolmente estesa. Infatti le baie Komsomolec e Kajdak con le loro isole sono pressoché scomparse, assorbite dalla terraferma, e la penisola di Buzaci, già bagnata dalle acque su tre lati, ora lo è soltanto a N e a O. Altri mutamenti nella linea di costa si sono avuti nella parte meridionale del Kara-Bogaz-Gol (che si trova ora a −31 m sul livello del mare); inoltre è quasi scomparsa la baia di Balchan, a S di Krasnovodsk, e l'isola di Celeken si è trasformata, dal 1949, in penisola; presso il confine russo-persiano, infine, è scomparsa la piccola baia di Hasan-Kuli. Il Mar Caspio ha ora un livello di −28 m (invece di −26 m) e la sua superficie si è contratta da 436.300 km2 a 423.300 km2. Tale abbassamento di livello ha sollevato un'infinità di problemi, da quello della sistemazione agraria delle terre emerse a quello della ricostruzione dei centri pescherecci lungo la nuova linea di al Kara-Bogaz-Gol, attraverso la soglia sottomarina ora profonda della "mirabilite", o solfato di sodio idrato.
Idrologi russi hanno accertato la scomparsa di alcune isole artiche del Mar di Laptev, tra la foce della Lena e l'arcipelago della N. Siberia, in seguito alla riduzione della coltre di ghiaccio. Si tratta delle isole Semënovskij e Vasil′evskij, che si sono trasformate in banchi di sabbia sommersi. Pare che anche la superficie dell'isola della N. Siberia sia diminuita.
Sono stati effettuati numerosi studî sulle caratteristiche dei principali fiumi, ghiacciai, vulcani, venti, ecc. dell'Asia. La portata del Menam a Wat tha-had ha oscillato nell'ultimo decennio fra 24 e 5767 m3/sec. A cura del Survey of India è stata compiuta una nuova misurazione dell'altezza del M. Everest: essa è risultata di 29.028 piedi, pari a 8847 m, ossia 35 m meno di quanto era risultato da una precedente misurazione (8882 m). Nuovi studî sui monsoni (H. Lautensach) hanno permesso di stabilire che l'insieme dell'aria monsonica consta, in Asia Orientale, di due masse distinte provenienti da E-SE e da S e che nell'insieme si ha una sostanziale identità con quanto accade nella parte sud-orientale dell'America settentrionale. Tutto ciò indipendentemente dalle conclusioni a cui presto ci condurranno i nuovi indirizzi basati sulla meteorologia dinamica, che interessa tutta quanta la superficie terrestre. Secondo nuove misurazioni, la Thailandia ha uno sviluppo di coste di km 2615, di cui 1876 bagnati dal Mar Cinese Meridionale e 739 dall'Oceano Indiano.
Geografia della popolazione e delle sedi. - La popolazione è aumentata considerevolmente: secondo i calcoli più recenti (1958) essa ammonta a circa 1 miliardo e 600 milioni di individui (esattamente 1.598.900.000), pari al 57,1% del totale mondiale. In altre parole è superiore di oltre un miliardo di unità a quella dell'Europa, la quale, a sua volta, è inferiore, sia pure di poco, a quella della sola Cina. Negli ultimi venti anni l'aumento è stato di 420 milioni in cifra tonda, ossia di 21 milioni all'anno. Nel periodo 1950-57 il tasso di accrescimento annuo è stato in Asia (esclusa però l'Unione Sovietica) del 18 per mille, ossia è stato uguale a quello dell'Africa e superiore a quello mondiale (16 per mille). La densità è salita a 36 ab. per km2 (quella generale delle terre emerse è di 19 ab. per km2); è questo uno dei valori più elevati fra quelli delle varie parti del mondo, anzi il più alto, ove si escluda quello dell'Europa che raggiunge i 56 ab. per km2.
Sono stati effettuati numerosi censimenti: complessivamente in una ventina circa di Stati. Per alcuni di questi, come la Repubblica Popolare Cinese, si è trattato, addirittura del primo censimento in senso assoluto, per altri, come India, Pakistan, Israele, Indonesia, ecc., del primo dopo l'indipendenza.
Più di trenta sono oggi, in A., le città con più di 1 milione di abitanti: esse sono situate per tre quarti in Cina, Giappone e India. Sono: Tōkyō (6,9 milioni di ab.), Shanghai (6,2), Bombay (2,8), Pechino (2,7), Tientsin (2,6), Calcutta (2,5), Osaka (2,5), Djakarta (1,8), Shenyang (Mukden), Harbin, Nanchino, Wuhan, Canton, Ch'ung-K'ing, Port Arthur-Dairen, Seoul, Pusan, Manila, SaigonCholon, Yokohama, Nagoya, Kyoto, Madras, Hyderabad, Nuova Delhi, Karachi, Ṭeherān, Bangkok, Istanbul, Victoria, Kowloon. In molte di queste città lo sviluppo demografico dell'ultimo decennio è stato sensibilissimo; notevole è stato anche, però, l'accrescimento di molte altre città al di sotto del milione di abitanti. La popolazione urbana è in rapido aumento, soprattutto in Cina, in India, nel Pakistan, nel Giappone, in alcuni paesi del Vicino Oriente e nell'Unione Sovietica meridionale; in sensibile sviluppo in qualche altro paese. Nell'insieme, tuttavia, prevale ancora l'insediamento rurale.
Sono sorte anche nuove città. Ricorderemo, tra le altre, la città petrolifera di Udailiya, nell'Arabia Saudita, 130 km a SE di Abkaik, abitata da arabi e da tecnici americani; il centro chimico di Sindri nell'Unione Indiana (stato del Bihar), sulle rive del fiume Damodar, quello siderurgico di Kot Addu (Muzzaffargarh) nel Pakistan, e quello petrolchimico di Trombay, non lungi da Bombay, presso la maggiore raffineria indiana. È ultimata anche la costruzione di Chandigarh (= la città potente), nuova capitale del Panjab (la vecchia capitale Lahore è ora in territorio pakistano), che conta già 30.000 ab.: essa è stata progettata dal noto architetto francese Le Corbusier ed ha una pianta del tutto originale. Avrà funzioni non solo amministrative, ma anche residenziali, essendo destinata ad accogliere i profughi dal Pakistan. È invece in costruzione la nuova capitale del Pakistan, che sorgerà a Gadap, 40 km a NE di Karachi, a 100 m d'altezza, ed avrà un clima meno torrido di quest'ultima. Nel 1955, sempre nel Pakistan, è stata inaugurata la nuova città di Saudabad, destinata ad ospitare i profughi dall'India. Presso Komsomolsk, sull'Amur inferiore, è sorta poi la nuova città industriale (produzione di cellulosa) di Amursk.
Numerosi gli spostamenti di popolazione in seguito ad eventi bellici o alla creazione di nuovi stati. In conseguenza del nuovo assetto politico assunto dalla penisola indiana, in questa parte dell'A. si è verificata la maggiore migrazione di minoranze che la storia moderna ricordi, con lo spostamento di ben 13 milioni di individui e la morte di altre centinaia di migliaia. In base ad un accordo turco-bulgaro del 1950,250.000 turchi residenti in Bulgaria sono stati trasferiti nel paese d'origine. Dal 1948 al 1957 ben 876.000 ebrei sono immigrati nel nuovo stato d'Israele da ogni paese del mondo, ma soprattutto da quelli europei. A circa 820.000 ammontano i profughi dal Vietnam settentrionale rifugiatisi nel Vietnam meridionale. Varie centinaia di migliaia sono pure gli arabi della Giordania, profughi dalla ex-Palestina e i cinesi poi i tibetani fuggiti in India. Spostamenti minori si sono avuti, in seguito ad eventi bellici, in Corea, a Cipro, nel Libano, nell'Iraq, ecc. Né possono esser passati sotto silenzio il ritorno in patria della maggior parte dei coloni europei e specialmente degli olandesi dell'Indonesia e dei francesi dell'ex-Indocina francese, nonché il trasferimento di oltre 200.000 contadini dall'Ucraina al Kazakistan per la valorizzazione di 13 milioni di ettari di terre incolte.
Condizioni economiche. - In linea di massima l'economia asiatica è, da alcuni anni, in fase di notevole espansione, soprattutto nel campo industriale, ove Unione Sovietica, Giappone, India, Cina, Pakistan hanno compiuto e stanno compiendo progressi sensibilissimi. Anche l'agricoltura, però, ha registrato un notevole miglioramento.
La produzione è aumentata, più o meno sensibilmente, in quasi tutti i campi; a tale aumento in senso assoluto non si è sempre accompagnato, però, un aumento della percentuale sul totale mondiale e ciò a causa, soprattutto, dello sviluppo che alcune colture hanno conseguito in altre parti del mondo. Così, mentre risultano in aumento, rispetto al periodo prebellico (cfr. asia, App. II), le percentuali della colza (ora del 96), del sesamo (93), del grano (50) e della iuta (98), sono invece stazionarie quelle del cotone (40) e del caucciù (97) e in diminuzione, talora sensibile, quelle del riso (93), dello zucchero (20), del tè (95), del caffè (3), del tabacco (45), della soia (42), ecc. Lo stesso dicasi per la produzione mineraria: di contro ad un aumento per il petrolio (30), il carbone (35) e l'antimonio (33), sta la diminuzione delle percentuali dello stagno (57) e del tungsteno (49). Nel campo zootecnico è da registrare l'incremento della percentuale degli ovini (32) - dovuto soprattutto alla contrazione che tale allevamento ha subìto nelle altre parti del mondo - e la diminuzione di tutte le altre: oggi l'Asia provvede all'allevamento del 38% dei bovini di tutto il mondo, del 48% dei caprini, del 37% dei suini e del 21% degli equini.
L'agricoltura ha conseguito notevoli progressi a causa dell'ulteriore modernizzazione dei metodi di coltura (maggiore diffusione della meccanizzazione, delle sementi selezionate, dei concimi chimici, ecc.), dell'aumento delle aree irrigue (soprattutto nell'Unione sovietica meridionale, in Cina, in Indonesia, nel Pakistan, in Giordania, in Israele, ecc. ove sono stati costruiti grandi bacini e lunghi canali per l'irrigazione, come ad es., quelli lungo l'Indo e quello del Kara Kum), della messa a coltura di nuove aree (già aride o addirittura sommerse dal mare, come in Giappone), dell'introduzione di nuove colture e dell'estensione di quelle tradizionali. Sono da segnalare anche le profonde riforme agrarie effettuate in alcuni paesi, ma soprattutto in Cina, dove sono già stati distribuiti 50 milioni di ettari, in ragione di un sedicesimo di ettaro a contadino, nonché diversi grandi lavori di sistemazione idraulica (in Cina, ad es., il fiume Huai è ormai navigabile per mille chilometri e consentirà tra breve l'irrigazione di un milione e mezzo di ettari; si stanno costruendo 70 dighe lungo il Fiume Giallo, che è stato poi unito per mezzo del canale della Vittoria del Popolo con Tientsin; sullo Yang-tze sono stati costruiti 114 km di dighe; dal 1950 sono stati costruiti o rafforzati quasi 40 mila km di argini).
L'industria ha progredito in seguito alla maggiore attenzione che i governi di alcuni paesi hanno rivolto a questo ramo dell'attività economica e alla scoperta di nuovi importanti giacimenti, di cui si è iniziato quasi sempre con febbrile alacrità lo sfruttamento. Sono stati infatti scoperti nuovi giacimenti di carbone nell'Unione Sovietica (e precisamente nel Kirghisistan meridionale: si tratta di un giacimento valutato in alcune centinaia di milioni di tonn. e il suo sfruttamento con attrezzature modernissime è già stato iniziato), in Cina (nello Szuch'uan: 9 miliardi di tonn.), in Indonesia (Sumatra centrale e meridionale: circa 400 milioni di tonn.), in Persia (Kerman: 100 milioni di tonn.), ecc.; di ferro in Cina (Szuch'uan: 500 milioni di tonn. con un tenore medio in metallo del 40%), nella Jacuzia Meridionale e in Persia (Kerman: 30 milioni di tonn.); di manganese nell'isoletta di Taema (Ryu-Kyū); di fosfati e potassa in Israele (Negev: riserve per 200-300 milioni di tonn.); di fosforo in Cina (Szuch'uan: riserve per 300 milioni di tonn.); di diamanti nell'Unione Sovietica (lungo il fiume Viljui, affluente della Lena), ma soprattutto di petrolio in Cina (Kansu, Shanhsi, Hsinchiang, Kuangtung e Manciuria), nell'Arabia Saudita (a Ghawar, presso Othmaniyyah, a 150 km dal Golfo Persico), in Israele (nel Negev, presso Gevar Am e a 30 km a S di Beersheba), nel Sinai, ecc. Nella penisola dei Ciukci sono stati scoperti nuovi giacimenti di stagno, tungsteno, oro e carbone: a Jultin, oltre il Circolo Polare, sorgerà un complesso per il loro sfruttamento.
Sono stati costruiti nuovi oleodotti e gasdotti (soprattutto nel Vicino Oriente e nell'Unione Sovietica); altri sono in costruzione. Tra i nuovi oleodotti ricorderemo quelli tra Omsk e Ufa, di 1300 km, attraverso gli Urali meridionali, tra Kirkuk e Banias (Siria-R.A.U.), tra Damman sul Golfo Persico, e Sidone (Libano) - 1740 km -, tra Abadan Teherān e Ispahan (Persia), tra Beersheba ed Eilat (Israele), tra il bacino di Karamai (Hsinchiang) e Tushantan, presso Urumci (147 km), ecc.; tra i nuovi gasdotti quello fra Sui e Karachi (Pakistan), di 560 km. È in costruzione un nuovo grande oleodotto di 6900 km tra la Russia Europea e l'Estremo Oriente sovietico.
In fase di pieno sviluppo è la produzione di energia elettrica, sia termica sia idrica. Nuove grandi centrali sono già state inaugurate (a Irkutsk in Siberia, a Bhakra-Nangal, Hirakud, Tailaiya, Tungabadhra e Bokaro in India, a Futseling, Iliho, K'aiyüan, Kut'ien, Kuanting, ecc. in Cina, ad Amblukao nelle Filippine, a Formosa, ecc.); ma moltissime sono in costruzione (le maggiori sono quelle di Buhtarma sull'Irtyš, di Bratsk sull'Angara, di Novosibirsk sull'Ob′, di Krasnojarsk sullo Jenissei, di Sanmen, di Liaoning e di Hsinangchiang in Cina; se ne stanno costruendo anche una diecina in Giappone, tre nella Corea del S, una a Ceylon, due in Indonesia, due in Israele, due nel Libano, sette nel Pakistan).
Geografia politica. - La carta politica dell'A. ha subìto nuovi, sensibili mutamenti: sono sorti nuovi stati indipendenti e si sono avute variazioni nei confini e nelle forme di governo. La conseguenza più importante di tali mutamenti è che l'A. indipendente (Unione Sovietica compresa) comprende oggi il 98% della superficie e della popolazione complessive del continente. Ma vediamo ad uno ad uno i varî fatti.
Nel 1948, cessato il mandato britannico sulla Palestina alla mezzanotte del 14 maggio, nelle prime ore del 15 maggio il Consiglio Nazionale Ebraico proclamò a Tel Aviv la fondazione dello stato d'Israele: la successiva guerra con gli Arabi, cessata solamente un anno più tardi con un armistizio che dura tuttora, rese provvisorî i confini (nell'aprile del 1950, però, la Giordania, fino a tale anno detta Transgiordania, proclamò l'annessione, già riconosciuta da varî stati, della ex-Palestina sulla destra del Giordano).
Nello stesso anno sorsero le due nuove repubbliche coreane e precisamente in agosto la Repubblica Coreana, a S del 38° parallelo, e in settembre la Repubblica Popolare Coreana, a N di tale parallelo. La guerra del 1950 e il successivo armistizio mutarono alquanto i confini provvisorî fra le due repubbliche.
Sulle rovine dell'Indian Empire sono sorti quattro stati: l'India, dominion britannico dal 1947, trasformatasi dal 1950 in repubblica democratica e sovrana (Unione Indiana) formalmente associata al Commonwealth; il Pakistan, dal 1956 repubblica islamica formalmente associata al Commonwealth; la Birmania, unione federale, indipendente dal gennaio del 1948, costituita dalla Birmania propria e degli stati nazionali dei Karen (o Cariani), Shan e Kacin e dal territorio autonomo dei Cin; Ceylon, dal 1948 dominion britannico parzialmente autonomo. Fra il 1947 e il 1954 vennero ceduti dalla Francia all'India tutti gli ex-stabilimenti e le ex-concessioni francesi, da Chandernagor a Pondichéry, da Karikal a Yanaon e Mahé. Da parte sua l'India cedette al Bhutan, nel 1951, un territorio di 85 km2 nella regione di Dewangiri; nel 1957, inoltre, dichiarò parte integrante dell'Unione lo stato di Giammu e Kashmir, benché le N. U. avessero stabilito di compiervi un plebiscito. Dal 1954, infine, le isole Maldive costituiscono un sultanato autonomo facente parte del Commonwealth.
Nel 1949 venne proclamata la Repubblica Popolare Cinese, la cui sovranità si estende dalla Manciuria al Tibet, dal Hsinchiang ad Hainan; nel 1959 e 1960 sono affiorate divergenze di vedute con l'India in merito ai confini dei rispettivi territorî.
Quanto alla Repubblica d'Indonesia, che nel 1949 aveva raggiunto l'indipendenza ed era entrata a far parte della cosiddetta Unione olandese-indonesiana, essa ha, nel 1954, ripudiato tale Unione, costituendosi a repubblica completamente autonoma e sovrana. Tra i due paesi si è giunti, anzi, ad uno stato di forte tensione a causa delle rivendicazioni indonesiane sulla parte occidentale della Nuova Guinea (Irian), rimasta sotto sovranità olandese. Nel 1950 l'Indonesia da repubblica federale si trasformò in stato unitario.
Nella vecchia Indocina francese, fallito il tentativo di costituire una Federazione Indocinese, inserita nell'Unione Francese, dal gennaio 1955 la sovranità del territorio spetta ai tre nuovi stati del Vietnam, della Cambogia e del Laos. Il Vietnam è attualmente, e temporaneamente, diviso, come la Corea, in due parti, di cui quella settentrionale - all'incirca a N del 17° parallelo - costituisce una Repubblica Popolare (capitale Hanoï) e quella meridionale una Repubblica Democratica (capitale Saigon); il Laos è l'unico paese indocinese che ancora faccia parte della Comunità (già Unione) francese. Cambogia e Laos sono monarchie.
Il 31 agosto 1957 ha acquistato l'indipendenza, nell'ambito del Commonwealth, la Malesia, federazione di 9 sultanati e di 2 territorî, con a capo un sovrano eletto ogni 5 anni dal Consiglio dei Sultani. Costituisce perciò l'unico esempio di monarchia elettiva, il cui sovrano resti sul trono un determinato numero di anni.
Nel 1959 la colonia di Singapore, creata nel 1946 sulle rovine degli antichi Stabilimenti dello Stretto, è divenuta stato autonomo in seno al Commonwealth.
Dal 16 agosto 1960 anche Cipro è una repubblica indipendente.
In questi ultimi anni si sono anche costituite, o sciolte, alcune Federazioni. Dal febbraio al luglio 1958 Giordania e Irak furono uniti nella cosiddetta "Federazione Araba", disciolta in seguito al colpo di stato che trasformò in repubblica il regno irakeno. Il 10 febbraio 1958 venne proclamata l'unione della Siria e dell'Egitto nella nuova Repubblica Araba Unita (R. A. U.), stato arabo, afro-asiatico, di tipo presidenziale, al quale si federò nel mese successivo lo Yemen, dando luogo agli Stati Arabi Uniti.
Si sono avute anche altre cessioni di piccoli territorî. Nel 1953 sono
state restituite al Giappone, da parte degli Stati Uniti, le isole Amami Gunto dell'arcipelago delle Ryû-Kyû, assegnate in amministrazione fiduciaria agli stati Uniti nel 1951, in base al trattato di S. Francisco. La piccola città di confine di Feruzeh (Firjuza), pochi chilometri ad O di Ashkhabad (Turkmenistan), da varî decennî presidiata da truppe russe, è stata ceduta, nel 1955, dalla Persia all'Unione Sovietica. Le isole Cocos, o Keeling, fino al 1951 dipendenti da Singapore, sono passate alle dipendenze dell'Australia. Il sultanato di Oman ha recentemente ceduto al Pakistan il piccolo enclave di Gwadar, sulla costa ad O di Karachi. Cinque stati rivendicano le isole Spratly, nel Mar Cinese Meridionale.
Numerosi pure i mutamenti nelle circoscrizioni amministrative dei varî Stati. Dal 1954 la Repubblica Popolare Cinese è divisa in 3 ordini di enti: il primo è costituito dalle province (25), dalle regioni autonome (71) e dalle municipalità (162); il secondo dalle contee (2151), dalle contee autonome e da municipalità minori; il terzo dai Hsiang (220.000) e dalle città. Il Vietnam del N è diviso in 33 province, quello del S in 35, il Laos in 12, la Cambogia in 14. Il Pakistan dal 1954 è una Federazione di 2 province, una orientale e una occidentale. L'Unione Indiana è divisa, dal 1956, in 14 stati e 6 territorî. In Turchia sono state create, fra il 1953 e il 1954, le province (Iller) di Usak, Adiyaman e Sakarya. La Persia è attualmente divisa in 10 province (Ostan).
Tra i principali cambiamenti di nome ricorderemo quelli della Transgiordania, che dal 1950 ha assunto il nome di Giordania e dell'Iran, che dal 1957 ha ripreso quello di Persia. Sono invece scomparsi i nomi: Palestina, Indocina Francese, Federazione Malese, Insulindia olandese, sostituiti da quelli dei nuovi stati. Ricordiamo anche i nuovi nomi del Borneo indonesiano (Kalimantan), di Celebes (Sulawesi), della Nuova Guinea (Irian), delle Molucche (Maluku), della Sonda (Nusa Tenggara), di Batavia (Djakarta), di Buitenzorg (Bogor), di Mukden (Shenyang), ecc. Nel 1958 furono stabilite nuove forme di trascrizione dei toponimi cinesi. Eccone alcune: Beijing (Pechino), Tianjiing (Tientsin), Zhongqing (Chungch'ing), Guangzhon (Canton), Nanjiing (Nanchino). Sempre maggiore fortuna ha avuto in questi ultimi anni il termine Medio Oriente: poiché una certa confusione si era ingenerata nell'uso dei termini Vicino, Medio ed Estremo Oriente, la "National Geographic Society" ha recentemente proposto di considerare come limiti del Vicino Oriente quelli occidentali della Turchia e dell'Egitto e quelli orientali della Persia, come limiti del Medio Oriente quelli orientali della Persia e quelli occidentali della Cina e della Birmania, tutti gli altri paesi dell'Asia (Unione Sovietica esclusa) facendo parte dell'Estremo Oriente. Da notare, infine, che per l'‛Irāq il Golfo Persico, si chiama, dal 1959, Golfo Arabico, nome non accettato, però, dalla Persia.
Quezon City, presso Manila, è la nuova capitale delle Filippine; sono inoltre diventate capitali le città di Hanoï, Pnom Penh, Luang Prabang-Vientiane, Kuala Lumpur, Singapore, Karachi, Rangoon, Colombo, Gerusalemme, Nicòsia. Gerusalemme è stata anche designata come capitale della Giordania.
Vie e mezzi di comunicazione. - In Cina sono state recentemente costruite, a scopo militare, 2 grandi autostrade, la Ch'inghai-Tibet (di 2100 km) e la Hsinchiang-Tibet (di 2355 km): servono ad unire Lhasa alla rete cinese e sostituiscono le vecchie carovaniere. Sono state migliorate tutte le più importanti strade dell'Unione Sovietica meridionale, del Hsinchiang, di Giava e di altri paesi. In Israele è stata aperta al traffico la grande strada asfaltata del Negev, che unisce il Golfo di Akaba, sul Mar Rosso, col Mediterraneo, attraversando unicamente il territorio israeliano. Con un grande tunnel attraverso il Colle di Banihal è stata poi resa praticabile anche d'inverno la strada tra il Kashmir e il resto dell'India.
Notevoli i progressi anche nel campo ferroviario, specialmente in Cina, in Giappone, nell'Unione Sovietica meridionale, a Giava, ecc. In Cina è in stato di avanzata costruzione la ferrovia del Hsinchiang, destinata a collegare la rete cinese a quella russa attraverso, appunto, il Hsinchiang: da Lanchou essa sta per giungere ad Urumci. Ultimate sono invece la Pechino-Ulan Ude, attraverso la Mongolia; la Paoki-Ch'engtu, la Hangchou-Ningpo, la Yingtao-Amoy, la Ch'ung-K'ing-Sian, la Tatung-Pechino, ecc. In Israele è stata aperta al traffico la linea Beersheba-Lydda, che unisce il Negev settentrionale con i porti di Giaffa e Haifa; nell'Arabia Saudita quella tra er-Riyāḍ, la capitale, e il porto di ed-Dharhan, sul Golfo Persico, presso le isole Baḥrein, e in Persia quella fra Tabriz e Dzulfa. È in progetto il ripristino della ferrovia del Higiaz, che ora si ferma a Maan, in Giordania, e la costruzione della Mecca-er-Riyāḍ.
Oltre al nuovo porto di Kampong Son in Cambogia, è da ricordare il notevole sviluppo di quello di Tangku, nel Golfo del Pechi-li; esso, oltre ad essere il porto di Pechino e di Tientsin, è attualmente uno dei più importanti della Cina: vi transitano infatti il 40% di tutte le importazioni e il 60% delle esportazioni. Nuovo impulso hanno avuto i porti petroliferi del Golfo Persico e quelli del Giappone, in seguito all'aumento della produzione petrolifera dei paesi del Vicino Oriente e all'eccezionale espansione economica del Giappone. Una certa valorizzazione è stata possibile per gli scali della Siberia e per il porto di Nachodka, presso Vladivostok.
In rapidissimo sviluppo le comunicazioni aeree (le società sono tuttora, per lo più, europee, statunitensi o russe, ma ne stanno sorgendo anche di asiatiche), che collegano praticamente, fra di loro e con gli altri continenti, tutte le principali città asiatiche.
Bibl.: R. Almagià, Il mondo attuale, I e II, Torino 1953-54; N. U., Economic Survey of Asia and Far East 1955, Bangkok 1956; L. Dudley Stamp, Asia. A regional and economic Geography, 9ª ed., Londra 1957; Autori varî, The pattern of Asia, New York 1958.