ASINARI
Nel Medio Evo fu ricca e influente casata astigiana, nota per l'attività bancaria di parecchi suoi membri. Nelle carte pervenuteci il cognome compare a partire dall'ultimo decennio del sec. XII. Gli Asinari erano già allora tra i primi di Asti per agiatezza e potenza politica. Nel 1195 una delle loro case era dimora del podestà. Nel 1197 Razone Asinari era console del Comune. Negli elenchi dei credenzieri del secolo XIII gli Asinari non mancano quasi mai. Uno di essi, Raimondo, pare sia stato investito nel 1250 da Manfredi II Lancia, a nome di Federico II, del feudo di Dusino, per cui ebbe poi controversie con il Comune di Asti; lo stesso Raimondo fu più tardi podestà di Cuneo (1259), di Pavia (1272), di Chieri (1274). Nelle lotte civili che turbarono la vita pubblica di Asti nel periodo compreso tra gli ultimi decenni del Duecento ed il principio del Trecento la maggioranza degli Asinari si schierò con la fazione ghibellina.
Particolarmente intensa e fortunata appare l'attività commerciale e, più ancora, bancaria degli Asinari nella seconda metà del secolo XIII e per tutto il XIV. Nel 1265 i due fratelli Revellino e Galvano avevano un banco di prestito a Seurre in Borgogna. Qualche anno dopo a Seurre e in parecchie altre località della contea di Borgogna tenevano banchi altri due frateri, Bonifacio e Bonomo, sostituito il primo, alla sua morte, dai figli Alessandro e Bonifacio. I frutti di tale attività, che durò decenni, dovettero essere cospicui e gli Asinari ne investirono una parte nell'acquisto di titoli e di redditi feudali. Il 10 marzo 1300 Bonomo acquistò dal marchese Alberto del Carretto per 20.000 lire astensi il castello, il luogo e la giurisdizione di Vesime; tra il 1313 e il 1341 Alessandro e Bonifacio si procurarono per denaro il feudo di Canelli. Nel 1341 Giorgio, figlio di Alessandro, anche a nome dello zio Bonifacio e di altri consanguinei, si fece concedere dal Comune d'Asti, per 6000 fiorini d'oro, il feudo di Costigliole. Non meno fortunata fu l'attività di un altro ramo che già prima del 1295 appare signore di Camerano. Il rappresentante più noto di esso fu intorno al 1300 un altro Giorgio, che ebbe, con altri soci, banchi a Friburgo in Svizzera e a Colonia; suo fratello Corrado fu attivo a Orléans. Nella prima metà del sec. XIV acquistarono ricchezza e prestigio nella contea di Borgogna i fratelli Reinone e Domenico; dapprima collaboratori di Bonomo e dei nipoti di lui, svolsero in seguito attività in proprio, particolarmente a Salins, dove ottennero l'amministrazione delle saline. Acquistatasi la fiducia dei conti e stabilitisi definitivamente nella regione, vi ebbero cariche importanti. Nella seconda metà del secolo assai intensa appare l'attività feneratizia di parecchi Asinari neRe terre soggette ai conti di Savoia, sia di qua sia di là dai monti, nella contea di Ginevra, a Friburgo in Svizzera nella Germania renana. Nel secolo la loro attività si estende alle Fiandre; in Anversa alcuni Asinari sono concessionari di un banco dal 1416 al 1452; altri banchi gli stessi, o altri Asinari, tengono, all'incirca negli stessi anni, a Bois-le-Duc, a Lierre, a Nivelles, a Herenthal. Minor ricchezza di notizie si registra per la seconda metà dei secolo, in cui la loro attività sembra aver subito un arresto e un regresso.
Fonti e Bibl.: Codex Astensis qui de Malabayla communiter nuncupatur, a cura di Q. Sella, II-IV, Romae 1880, cfr. Indice dei nomi di persona, sub voce Asinarius; G. Rosso, Documenti sulle relazioni commerciali fra Asti e Genova, Pinerolo 1913, docc. CXCVIII, CCCXV, DLXVII, DLXVIII, DLXXIV, DLXXXI, DLXXXVIII, DXCIV, DCIV, DCVI, DCIX, DCXV, DCXIX, DCXX, DCXXII; Codex Astensis cit., I, Romae 1887, pp. 230-232; J.J.Amiet, Die französischen und lombard. Geldwucherer des Mittelalters, namentlich in der Schweiz, in Jahrbuch für Schweizerische Geschichte, I(1877), pp. 206, 213, 255; II (1877), pp. 217-247, 252 s., 255 s., 264, 267, 293 s., 315; L. Gauthier, Les Lombards dans les Deux-Bourgognes, Paris 1907, passim; P. Aebischer, Banquiers, commerçants, diplomates et v0ygeurs italiens à Fribourg (Suisse) avant 1500, in Zeitschrift für schweizerische Geschichte, VII, 1(1927), pp. 6-22, 24, 27, 31 s., 34, 55-59; L. Vergano, Storia d'Asti, II, Asti 1953, pp. 169, 171-176,183-188; P. Duparc, Le Comté de Genève (IX-XV siècles), in Mémoires et documents publiés par la Société d'Histoire et d'Archéologie de Genève, XXXIX (1955), pp. 413 nn. 3-4, 414 n. 3, 442 n. 1, 449, 532, 563 n. 1, 564 s.; A. M. Patrone, Le casane astigiane in Savoia, Torino 1959, cfr. Index personarum, sub voce Asinari; Dict. de biografie française, III, coll.1255 s.