ASMARA (lV, p. 958)
La città, che nel 1935 aveva già raggiunto un notevole sviluppo, ebbe poi un decisivo incremento dall'aumento dei traffici causato dalla costruzione italiana delle strade per le differenti regioni dell'Etiopia. Nel 1939 la popolazione era costituita da 58.000 Italiani e 30.000 Eritrei. Asmara diveniva il centro dell'attività commerciale ed industriale eritrea. Tra gli impianti industriali in Asmara o nelle vicinanze si ricordano quelli della birra, dei fiammiferi, oleifici, saponifici, stabilimenti farmaceutici, concerie, cartiere, officine meccaniche ed elettriche, tipografie, ecc. Il piano regolatore della città, approvato nel 1939, divise la città in varie zone con una superficie totale di mq. 5.283.900, dei quali mq. 1.726.000 di superficie stradale. Asmara era costituita in municipio con amministrazione autonoma. Dotata di impianti elettrici (capaci di circa 2250 CV), idrici (per la fornitura giornaliera di 6048 mc. d'acqua), sanitarî (ospedale principale Regina Elena, ambulatorî, consultorî specializzati, ospedali per malattie infettive ecc.), i servizî scolastici vi erano rappresentati dal liceo-ginnasio, da un istituto tecnico e magistrale e da numerose scuole elementari. La città era stata inoltre fornita di un moderno aeroporto e dai collegamenti, oltreché ferroviarî (linea Massaua-Asmara-Cheren-Agordat), anche teleferici con Massaua. Durante la seconda Guerra mondiale Asmara fu dichiarata città aperta e quindi occupata senza combattere dalle truppe britanniche il 31 marzo 1941; da allora è sottoposta all'amministrazione militare britannica.