Associazione Latinoamericana di integrazione
Il Trattato di Montevideo, stipulato nell’agosto 1980 da 11 stati latinoamericani e adottato successivamente da Cuba e Panamá – firmatari rispettivamente nel 1999 e nel 2009 – istituì l’Associazione latinoamericana di integrazione (Aladi) definendone i confini d’azione, le finalità, la struttura e le linee guida.
L’Aladi si pose in continuità all’Associazione latinoamericana di libero scambio (Alalc), fondata da Argentina, Brasile, Cile, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay nel 1960 e sciolta vent’anni dopo per essere sostanzialmente integrata nell’Aladi, organizzazione che mira alla creazione di un mercato comune latinoamericano. Tale obiettivo è perseguito nel rispetto di alcuni principi generali, tra cui i seguenti: pluralismo in materia politica ed economica, flessibilità, concertazione degli strumenti commerciali comuni e trattamenti differenziati sulla base del livello di sviluppo dei paesi membri. Quest’ultimo principio implica che i paesi meno avanzati – come Bolivia, Ecuador e Paraguay – godano di agevolazioni negoziali, di aiuti finanziari ed economici, così come di sostegno tecnico.
Le principali azioni promosse dall’organizzazione riguardano, da un lato, l’adozione di una preferenza tariffaria regionale per i prodotti dei paesi membri rispetto alle tariffe vigenti per i paesi non appartenenti a essa e, dall’altro, la promozione di accordi regionali che coinvolgano l’intera Aladi o un’area parziale della stessa.
Le materie su cui vertono i provvedimenti comunitari attengono soprattutto agli sgravi fiscali, la promozione degli scambi commerciali, con particolare attenzione per quelli agricoli, la cooperazione finanziaria, tributaria, doganale e sanitaria, la preservazione ambientale, la cooperazione scientifica e tecnologica e, infine, alla promozione del turismo.
Tutti gli stati della regione latinoamericana possono avanzare candidatura per entrare a far parte dell’organizzazione.
Struttura istituzionale
L’Associazione latinoamericana di integrazione si struttura nei seguenti organi: Consiglio dei ministri degli affari esteri, Conferenza di valutazione e di convergenza, Comitato dei rappresentanti e Segreteria generale. Quest’ultima valuta, studia e stabilisce le linee guida da adottare in conformità agli obiettivi fissati nel Trattato di Montevideo e mette a disposizione dei paesi membri le risorse tecniche necessarie a interpretare il dinamico contesto regionale e internazionale e per rendere più efficaci le negoziazioni latinoamericane. Tale organo è guidato da un segretario generale, appoggiato da due segretari generali aggiunti, eletti per un periodo di tre anni, rinnovabile per altri tre.
Il Consiglio dei ministri, formato dai ministri degli affari esteri dei paesi membri, è il massimo organo dell’Aladi e adotta le decisioni politiche in merito al processo di integrazione regionale.
La Conferenza di valutazione e di convergenza è un organo plenipotenziario che si occupa di esaminare il funzionamento del processo di integrazione in tutti i suoi aspetti e di provvedere, dove possibile, all’allargamento degli accordi regionali a tutti i paesi membri dell’Aladi.
Il Comitato dei rappresentanti è un organo politico permanente e un foro di negoziazione. Esso è composto da un rappresentante permanente per ogni paese membro.
Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Messico, Nicaragua, Panamá, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela. L’ultimo paese entrato a far parte dell’Aladi è il Nicaragua, che è membro dal marzo 2012.