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ASPIDE

di Enrica CALABRESI - Enciclopedia Italiana (1929)
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ASPIDE (dal gr. ἀσπίς; lat. scient. Naja haje L., fr. e ingl. aspic; sp. áspid; ted. Uräusschlange)

Enrica CALABRESI

È il Cobra egiziano, serpente famoso per l'importanza e l'alto significato che aveva nella religione dell'antico Egitto. Come le altre specie del genere Naja, ha la capacità di mantenere eretta la parte anteriore del corpo e di gonfiare e dilatare il collo, quando venga in qualche modo eccitato. La sua lunghezza può raggiungere i 150-170 centimetri. La colorazione è molto variabile, ma, in generale, bruna nelle parti superiori, e tendente al giallastro nelle parti inferiori. Macchie scure, o del tutto nere, sono distribuite irregolarmente sul dorso e meglio definite attorno al collo e sotto gli occhi.

L'aspide si nutre essenzialmente di batraci, e in modo speciale di rospi, non, disdegna però anche topi e altri piccoli mammiferi. Pure avendo abitudini essenzialmente terragnole, nuota con facilità e attraversa corsi d'acqua anche di considerevole larghezza, è molto sensibile al freddo, e nei mesi invernali rimane nascosto in uno stato di semi-letargo dentro buche sotto terra. Non è spontaneamente aggressivo, ma molto facilmente irritabile; alla minima eccitazione si drizza sulla parte posteriore del corpo, gonfia il collo, emettendo un forte sibilo, e si avventa sull'avversario. Il suo morso è rapidamente mortale.

L'aspide oltre che iniettare il veleno mordendo, può anche lanciarlo sulla vittima da una certa distanza, misto con una quantità più o meno grande di saliva. La stessa prerogativa è comune a varie specie di Naie africane, ed ha valso a tutte il nome di Ptyas (serpente che sputa), col quale le indica Plinio, e i nomi equivalenti di spy-slange, di cuspideira e di cracheur, in uso rispettivamente presso i Boeri e presso i coloni portoghesi e francesi. Quando la saliva avvelenata lanciata dalle Naie venga a colpire gli occhi, può esser causa di congiuntiviti più o meno gravi, seguite anche da ulcerazioni della cornea.

I Cobra egiziani Sono fra quelli che si lasciano più facilmente ammaestrare dagl'incantatori di serpenti, e compiono diversi movimenti cadenzati al suono di una musica speciale. In seguito ad una leggiera compressione, in una determinata regione della nuca, cadono in istato di catalessi e s'irrigidiscono, acquistando quasi l'aspetto di bastoni: fenomeno, questo, che può spiegare il prodigio attribuito agl'incantatori egiziani dalla Bibbia (Esodo, VII, 11-12), della trasformazione di bastoni in serpenti.

L'area di distribuzione della specie comprende tutta l'Africa settentrionale, l'Africa orientale dall'Egitto fino al Mozambico, la Palestina meridionale e l'Arabia nord-occidentale (Medina).

L'uso della voce aspide, tanto presso gli antichi quanto presso i moderni scrittori, si trova sovente esteso a indicare un serpente velenoso in genere. Nel linguaggio comune è spesso chiamata aspide la vipera, e non è infrequente sentir dare lo stesso nome alla coronella, piccolo serpente innocuo per l'uomo, ma che, forse per una qualche somiglianza nella colorazione e nelle movenze, viene facilmente confuso con la vipera.

Vedi anche
vipera Nome comune dei Rettili Squamati Serpenti rappresentanti della famiglia Viperidi, comprendente circa 32 generi e oltre 200 specie. Le v. sono serpenti solenoglifi velenosi, a diffusione quasi cosmopolita, diffusi in Europa, Asia, Africa, America; mancano in Australia, Nuova Zelanda, Madagascar e in altre ... veleno Qualsiasi sostanza che per le sue proprietà è capace di provocare un danno biologico, lesioni strutturali, diffuse o circoscritte, reversibili o permanenti, a insorgenza rapida o lenta. Il concetto di velenosità è sempre da rapportare alla dose e spesso anche alla modalità di somministrazione e ad altre ... Viscónti Famiglia milanese le cui origini storiche si possono forse far risalire alla fine del sec. 10º, al momento del costituirsi in Milano del gruppo dei valvassori maggiori o "capitanei". Da una sentenza del 1157 risulta che la famiglia dei V. possedeva un terzo della decima della pieve di Marliano (ora Mariano); ... Dante Alighièri Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva a una famiglia di piccola nobiltà cittadina (il trisavolo ...
Tag
  • ANTICO EGITTO
  • CONGIUNTIVITI
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Altri risultati per ASPIDE
  • aspide
    Enciclopedia on line
    Nome comune dell’Ofide Vipera aspis (vipera), usato anche per altri serpenti velenosi, come il Colubride Naja haje (cobra) che abita lungo tutto il bacino del Nilo.
Vocabolario
àspide
aspide àspide (ant. àspido) s. m. [dal lat. aspis -ĭdis, gr. ἀσπίς -ίδος]. – 1. a. Nome generico di parecchi ofidî velenosi, fra cui la vipera. b. In zoologia, il cobra egiziano, detto anche a. di Cleopatra (lat. scient. Naia haie), lungo...
àspido-
aspido- àspido- [dal gr. ἀσπίς -ίδος «scudo»]. – Primo elemento di parole composte della terminologia scientifica, nelle quali significa «scudo», «a forma di scudo».
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