assalire
Il verbo è usato in senso proprio (ma inquadrato in un'ampia allegoria) soltanto nel Fiore: La Baronia sì fece parlamento / per devisar ... la qual porta prima assaliranno (LXXXIII 3); La lupa intendo che, per non
fallire / a prender ella pecora o montone / ... ne va, per una, un cento e più assalire (CLXVII 4); Venusso, che d'assalire era presta (CCXX 1).
In senso figurato, più che il momento dell'assalto, indica la violenta presa di possesso da parte di un sentimento o di una sensazione: né fiamma d'esto 'ncendio non m'assale (If II 93); la cagione / per che l'ha [Firenze] tanta discordia assalita (VI 63); stan di sotto / li frodolenti, e più dolor li assale (XI 27); pur come sonno o febbre l'assalisse (XXV 90); perch'assaliti son da maggior cura (Pg II 129); Amore spesse volte di subito m'assalia (Vn XVI 3); Amor m'assale subitanamente (XVI 8 5); le lagrime m'aveano assalito (XXII 4); e li sospiri m'assalivano grandissimi e angosciosi (XXXVII 3); [Amore] assalir lo ven (Rime dubbie X 14); Paura d'altra parte sì l'assale (Fiore XXV 6). Figurato anche in Fiore XCVIII 3 la Santa Chiesa... è mal balita, / po' che la sua città è assalita / per questi apostoli.
In Fiore LIX 8 come ch'ella [femina] ti assalga di venuta, " al primo impeto ", indica invece il tentativo di amorosa conquista.