assannare
Parasinteto verbale di ‛ sanna ' (v.), appare tre volte nella Commedia. In If XXX 29, in un contesto di deciso rilievo realistico e nell'ambito di un linguaggio crudo e plebeo, ha il significato di " addentare " con forza e ferocia, a guisa di bestia che morde la preda: L'una giunse a Capocchio, e in sul nodo / del collo l'assannó, sì che, tirando, / grattar li fece il ventre al fondo sodo. Assume valore traslato in XVIII 99, ove si allude a coloro che la prima valle, la prima bolgia dell'ottavo cerchio, 'n sé assanna: le ripe della bolgia sono evidentemente immaginate qui come zanne che afferrano e tengono imprigionati i dannati. Il luogo di Pg XIV 69 Com'a l'annunzio di dogliosi danni / si turba il viso di colui ch'ascolta, / da qual che parte il periglio l'assanni, offre ancora un esempio di uso figurato del verbo, che qui accoglie in sé due connotazioni: " il minacciare, e l'assannare, il morso di dolore o turbamento inflitto al cuore " (Mattalia).