assennare
Il verbo è usato solo una volta, in lf XX 97 Però t'assenno che, se tu mai odi / originar la mia terra altrimenti, / la verità nulla menzogna frodi, e vale " porre nel senno ", " insegnare ", come intesero già i commentatori trecenteschi: " t'insegno e faccioti savio e cauto " (Buti); " idest moneo vel doceo te " (Benvenuto).
Accettabile la variante t'asegno (" ti significo ", " ti comunico determinatamente ") del gruppo del Cento e di quello Hamilton; ma non v'è motivo, come nota il Petrocchi (ad l.), di preferirla alla lezione meglio tradita.