Nome di alcune specie di piante del genere Artemisia, usate in farmacia o in liquoreria. L’a. propriamente detto (Artemisia absinthium, fig. A) è spontaneo in Italia e spesso coltivato. È alto circa 1 m, sericeo-argentino in tutte le parti, con foglie due o tre volte pennatosette, capolini di 2-4 mm, disposti in cima ramificata. È amaro e ha odore intenso. Dalle foglie e dai fiori si ottiene lo 0,3-0,4% di olio essenziale di colore dal verde al bruno che diviene lattiginoso per aggiunta d’acqua; contiene tuione, alcol tuilico, pinene e un principio amaro, l’absintina.
Per macerazione nell’acquavite delle foglie e dei fiori, dall’a. si ricava un liquore amaro di colore verde, diffuso specialmente in Francia alla fine del sec. 19°, poi proibito per la sua tossicità e rilegalizzato solo negli anni 1950.