assettatuzza
. Diminutivo di ‛ assettato ', participio passato di ‛ assettare ' (v.), usato una sola volta in Rime dubbie vi 4 il cappucciuzzo / così polito in su l'assettatuzza, con riferimento all'acconciatura di Sennuccio. Il Contini ritiene che sia " sottinteso ancora personuzza, o al massimo la capigliatura ", attribuendo al participio il valore di aggettivo (" attillato, pulito " nella Crusca) : ma potrebbe anche stare con valore di sostantivo, nel senso generico di " eleganza ", e forse più esattamente di " eleganza eccessivamente raffinata, ricercata, magari un po' ridicola " (cfr. anche ‛ assettato ' [n. 10] in Battaglia, Dizion.). Senza dubbio con valore di aggettivo il diminutivo è usato invece in altri due testi trecenteschi: nel Volgarizzamento della Vita di S. Antonio Abate (Crusca) : " Era una giovane balda e tutta piena d'arditezza, e tutta assettatuzza e atteggevole ", e nel Decameron I 1 9: " piccolo di persona era e molto assettatuzzo ", che il Contini ritiene certamente derivato da Rime dubbie vi 4.