Noris, Assia
Nome d'arte di Anastasia Noris von Gerzfeld, attrice cinematografica, nata a San Pietroburgo il 26 febbraio 1912, da padre tedesco e madre ucraina, e morta a Sanremo il 27 gennaio 1998. Bionda, con una voce esile dall'accento esotico e una presenza garbata, sorridente, a volte leziosa, la N. contribuì al successo di molti film del cosiddetto cinema dei telefoni bianchi e acquistò grande popolarità in Italia negli anni Trenta. La sua fama ebbe tuttavia breve durata: amata dal pubblico nel ruolo della fanciulla ottimista e spensierata, spesso al fianco di Vittorio De Sica in tante commedie d'accattivante freschezza, la N. non trovò spazio adeguato al suo personaggio nel cinema uscito dalla tragedia della Seconda guerra mondiale.
Cresciuta in Francia dopo la fuga dei genitori dalla Russia allo scoppio della rivoluzione bolscevica, e stabilitasi in Italia all'inizio degli anni Trenta, esordì in Tre uomini in frack (1933) di Mario Bonnard. Determinante per la sua carriera fu l'incontro con Mario Camerini (poi suo marito dal 1940 al 1943) che, dopo averla diretta in una parodia del genere poliziesco (Giallo, 1934), l'avviò al successo affiancandola a Vittorio De Sica in Darò un milione (1935). La N. comparve quindi in Mayerling (1936) di Anatole Litvak e ottenne nuovi consensi con L'uomo che sorride (1936) di Mario Mattoli, tratto da una commedia di L. Bonelli e A. De Benedetti, in cui impersona l'ostinata e bisbetica Adriana, ricondotta con pazienza alla ragione dal compassato Pio (De Sica). Tuttavia fu ancora Camerini a consentirle di mettere a fuoco ‒ dopo una parte marginale nel pirandelliano Ma non è una cosa seria (1936) ‒ il suo personaggio di ragazza onesta e ingenua, ma non remissiva, in una serie di film dalle trame leggere ancorché a tratti venate di mestizia, in cui si riflettono le illusioni e i disinganni della piccola borghesia italiana: Il signor Max (1937), di nuovo con De Sica, nel ruolo di una cameriera; Grandi magazzini (1939), nella parte della commessa Lauretta amata dall'autista Bruno (De Sica); Batticuore (1939), con John Lodge; Centomila dollari (1940), con Amedeo Nazzari. Nel 1939 la N. aveva anche recitato, ricoprendo due ruoli, in Dora Nelson di Mario Soldati, e interpretò ben tre personaggi in Una romantica avventura (1940) di Camerini, tratto da un romanzo di T. Hardy, un film delicato in cui l'attrice asseconda il regista nella ricerca di più concentrati modi espressivi. Fu quindi la frivola Mascia, amata da due ufficiali, in Un colpo di pistola (1942) di Renato Castellani, ispirato a un racconto di A.S. Puškin. La sua collaborazione con Camerini ebbe termine con il melodrammatico Una storia d'amore (1942), in un ruolo a lei poco congeniale. Al suo declino contribuirono alcune scelte poco fortunate, come il film francese Le capitaine Fracasse (1942; La maschera sul cuore) di Abel Gance o il fallimentare La peccatrice bianca (1949) di Goffredo Alessandrini, girato in Egitto. Ritiratasi dal cinema, vi tornò per interpretare La Celestina P… R… (1965) di Carlo Lizzani, dal celebre testo di F. de Rojas, rimaneggiato con Giorgio Stegani, nel ruolo scabroso di una cinica ruffiana, così lontano dai caratteri trepidi e sognanti della sua stagione migliore.
F. Savio, Cinecittà anni Trenta, Roma 1979, pp. 831-45.